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ASCOLI PICENO: CENNI STORICI
Si vuole che il suo toponimo derivi da un'arcaica radice orientale.
A parere di storici e ricercatori, sarebbe sorta nel pieno fiorire della civiltà picena (sesto secolo a.C.) con la fusione di elementi italici con popolazioni provenienti dall'Oriente. Non mancano anche le tesi, altrettanto valutate, che indicano un'origine Sabina.
Ascoli Piceno entra comunque nella storia nel 299 a.C., quando stipula un trattato di alleanza con Roma.
Ascoli Piceno è conquistata infatti nel 268 a.C. dai romani, ai quali si ribella con altre popolazioni italiche, provocando la cosiddetta guerra sociale, che scoppia proprio in questa città.
Alla caduta dell'Impero Romano, respinge Alarico ma, più tardi, viene occupata da Odoacre, dai Bizantini, dai Goti, dai Longobardi e infine dai Franchi, che la concedono alla Sede Apostolica.
Durante i secoli XII-XIII, vi si afferma a poco a poco il libero comune e la città estende il suo dominio su un vasto territorio.
Nella prima metà del Cinquecento, tenta di ribellarsi al potere di Roma, che per reazione riduce la sua autonomia amministrativa. Nei secoli XVII e XVIII, la città subisce un grave processo di impoverimento economico e demografico. Entra a far parte del Regno d'Italia nel 1860.
La stessa pietra di travertino, che ne costituisce il materiale costruttivo di base, con l'imprevisto disegno dei suoi arabeschi, le misteriose ombre che mutano con il variare delle ore, con la calda e vellutata colorazione del tempo, fa da leit-motiv di congiunzione di epoche e stili.
Solitamente la prima tappa per chi giunge ad Ascoli è la PIAZZA DEL POPOLO , che s'identifica col centro storico ed il cuore della città.
Si tratta di un armonico ambiente cinquecentesco, dominato da due strutture medioevali: la CHIESA DI SAN FRANCESCO ed il PALAZZO DEI CAPITANI.
La chiesa di San Francesco, iniziata nel 1258, fu completata solo nella seconda metà del Cinquecento con l'erezione dell'agile cupola.
Il suo impianto è prevalentemente gotico nei portali, nelle fiancate e nel maestoso interno mentre denuncia reminiscenze romaniche nella facciata (portata a termine solo nel sec. XVII).
Tornati in piazza del Popolo è da notare il severo palazzo dei Capitani del Popolo con torre medievale merlata. Eretto fra i sec XII e XIII, fu completamente modificato nel Trecento ed ampliato nel secolo successivo. L'edificio ha assunto l'aspetto attuale nella prima metà del Cinquecento (facciata posteriore di Cola dell'Amatrice; portale col monumento a Paolo III).
Uscendo dalla piazza per raggiungere la via del Trivio, si ammira addossata alla chiesa di San Francesco, la LOGGIA DEI MERCANTI , eretta a spese della potente corporazione della lana dal 1509 al 1513. Si tratta di un'architettura armoniosa, dichiara derivazione bramantesca.
Dal Trivio, proseguendo verso nord per la via omonima e poi per la via Cairoli, si raggiunge la PIAZZA VENTIDIO BASSO .
Nel medioevo, fu il centro commerciale della città ed oggi vi prospettano il fianco destro della Chiesa di San Pietro martire (sec. XIII - XVI) e case rinascimentali, dominate da torri gentilizie.
Al centro, LA CHIESA DEI SS. VINCENZO ED ANASTASIO , eretta probabilmente nel sec. VI-VII ma quasi totalmente rifatta fra il Tre-Quattrocento.
Nella facciata a riquadri del sec. XV, notare il bel portale, datato 1306, e, un po' arretrato, il campanile del sec. X. Interessante la cripta, col pozzetto dove si raccoglievano le acque che, secondo una pia leggenda, mondavano i lebbrosi.
Da Piazza Ventidio Basso, per rivivere l'atmosfera della città medioevale, occorre percorrere la via dei Soderini, su cui si affacciano numerosi ed eleganti edifici, che vanno dal sec. XII al XVIII. La costruzione più tipica è il cosiddetto PALAZZETTO LONGOBARDO , fiancheggiato dalla maestosa torre degli Ercolani (sec. XII-XIII).
Scendendo per la via di Solestà, è da notare quel "motivo" tipico ascolano, rappresentato dalle torri gentilizie (Ascoli è detta la "città dalle cento torri" ), e, al suo sbocco, la PORTA SOLESTA' (sec. XIII). L'insieme è una preziosa e rara testimonianza della città medioevale: le strade sono anguste e tortuose; le case e le torri hanno monofore e portali semplici ma suggestivi.
La Porta Solestà introduce al PONTE ROMANO , detto di Porta Cappuccina.
Nel BORGO SOLESTA' meritano attenzione il TEMPIETTO DI SANT'EMIDIO ROSSO del 1623 (vi si conserva il cippo di pietra dove, secondo la tradizione, fu decapitato Sant'Emidio, patrono della città) e le chiese di San Serafino (antichissima ma completamente trasformata) e, nei pressi, quella di SANT'EMIDIO ALLE GROTTE , un autentico capolavoro del barocco italiano, il cui corpo è costituito dalle "catacombe" dove vennero inumati i primi cristiani di Ascoli.
A chi viene da Roma, la città si presenta con la robusta PORTA ROMANA o GEMINA (sec. I a.C.). Ai lati sono visibili resti delle mura italiche (possenti massi tufacei) e romane (in opus reticulatum) mentre a pochi metri si allunga la cinta medievale. Nelle vicinanze, è stato riportato alla luce un TEATRO ROMANO , risalente al sec. I a.C.
Procedendo per la Salaria (via Dino Angelini), si raggiunge la PIAZZA ARRINGO , il secondo centro della vita cittadina, con lo stupendo fondale costituito dal DUOMO e dal BATTISTERO mentre, sul fianco destro, si allungano l' EPISCOPIO ed il PALAZZO DEL COMUNE .
Il Duomo è dedicato all'Assunta e a Sant'Emidio da Treviri ("protettore del flagello del terremoto"). Si tratta di una costruzione medievale (transetto e tiburio), rinnovata nel Quattrocento (fianchi) e nel Cinquecento (facciata e coro).
Nell'interno si possono ammirare, nella Cappella del Sacramento, un POLITTICO di Carlo Crivelli, ritenuto il capolavoro del pittore veneto, e uno stupendo paliotto d'argento della prima metà del sec. XV. Inoltre un coro ligneo quattrocentesco e, nella cripta, il sarcofago romano, che contiene i resti di Sant'Emidio.
Il BATTISTERO , che fiancheggia il Duomo, è tipica costruzione del sec. XI. All'interno, vasca circolare per il battesimo ad immersione e fonte battesimale del sec. XIV-XV.
Il palazzo del Comune ARENGO è costruzione imponente e sontuosa: la facciata attuale "copre" antichi edifici e fu innalzata dal 1679 al 1745.
Da piazza Arringo, per via Tornasacco, si giunge nella raccolta piazza di San Gregorio, dominata dalla chiesa omonima, un tempio romano quasi integro, trasformato nel medioevo in luogo di culto cristiano. Quasi a ridosso della zona absidale, tratto di muraglia tufacea del sec. III a.C.
Dalla Salaria inferiore e dalla superstrada Ascoli-mare, la città si presenta con il FORTE MALATESTA robusto edificio, che ha avuto la forma attuale da Antonio di Sangallo il giovane nel 1540.
Quanto finora elencato non è il "tutto" che Ascoli Piceno può offrire.
In rapida carrellata si debbono ricordare, tra chiese ed edifici:
SANT'AGOSTINO (sec. XIV-XV) dalla facciata probabilmente disegnata da Cola dell'Amatrice; S. MARIA INTERVINEAS (sec. XII-XIII) con la possente torre campanaria e i preziosi affreschi quattrocenteschi all'interno; S.VITTORE (sec. XIII); PALAZZO MALASPINA (sec. XVI) uno dei più interessanti ed originali con il loggiato terminale retto da colonne a forma di tronco d'albero; PALAZZETTO BONAPARTE (sec. XVI) rinascimentale di ricca eleganza. E l' EPISCOPIO (sec. XV-XVIII) con all'interno un importante ciclo d'affreschi di Marcello Fogolino (1547); CHIESA DELL'ANNUNZIATA (1485) con elegante campanile, nel Convento affresco di Cola dell'Amatrice; S.ANGELO MAGNO (sec. XIII) S.VENANZIO (sec. XII) adattamento del Tempio Romano (sec. I d.C.) di cui rimangono notevoli vestigia.
La città possiede poi tre notevolissime raccolte come: la CIVICA PINACOTECA, il MUSEO ARCHEOLOGICO e il MUSEO DIOCESANO . Nella prima, (a Palazzo Arengo) tra le oltre quattrocento opere esposte, sono da sottolineare un esemplare rarissimo e prezioso di ricamo inglese: il Piviale di Sciamito (sec. XIII); dipinti del Crivelli, Alemanno, Cola dell'Amatrice, Guercino, Strozzi, Magnasco, Tiziano, Reni, Van Dyck, Rubens, Canaletto, Spagnoletto e altri.
Il MUSEO ARCHEOLOGICO (Palazzo Panichi) raccoglie una serie di reperti del paleolitico e neolitico, oggetti dell'età del ferro e del bronzo, cimeli italici, romani (un enorme mosaico) e barbarici.
Il MUSEO D'ARTE SACRA ha sede nel Palazzo vescovile. Oltre ad affreschi (distaccati da varie chiese), dipinti dell'Alemanno, Cola dell'Amatrice, Trasi, Allegretti, Cantalamessa, Ferri ed altri. Il Museo raccoglie una preziosissima mostra di orificeria sacra, statue lignee ed altra rara oggettistica.
Infine va ricordata la GALLERIA D'ARTE MODERNA (Palazzo Malaspina) particolarmente documentata nella grafica contemporanea.
La città esalta, in primo luogo, il turismo culturale. E' sede del Premio internazionale "Città di Ascoli" per opere inerenti il periodo medioevale.
A rivivere lo splendore di quell'epoca, ogni prima domenica di agosto (e in edizione straordinaria a luglio) si svolge la rievocazione storica della QUINTANA articolata in tre momenti: il sabato precedente si ha la "OFFERTA DEI CERI" dinanzi il sagrato della Cattedrale (vi prendono parte una rappresentanza dei sei Sestieri Cittadini, dei Castelli con il Magnifico Messere, il sindaco in carica, con le Magistrature, assessori comunali, i cavalieri giostranti mentre il Vescovo li attende dinanzi il Duomo). La domenica (primo pomeriggio) un CORTEO STORICO di circa mille figuranti in costumi quattrocenteschi sfila per il centro della città fino al Campo dei Giochi dove si svolge il TORNEO DELLA QUINTANA (gara di sei cavalieri, uno per ogni Sestiere) per la conquista del Palio.
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