
Si è conclusa questa mattina in Prefettura, la giornata seminariale commemorativa dedicata al ricordo delle vittime della Shoah e alla storia dei rifugiati in Puglia, intitolata “Giorno della Memoria 2025 – Rifugiati in Puglia tra guerra e liberazione 1943-1947”, evento promosso dalla Prefettura U.T.G. di Bari, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (IPSAIC).
I lavori hanno avuto inizio con il saluto del Prefetto di Bari, Francesco Russo, che nel ringraziare i presenti, ha introdotto il tema evidenziando come l’iniziativa odierna assuma un particolare significato in quanto concomitante con l’anniversario degli 80 anni dalla liberazione del campo di annientamento di Auschwitz. Il Prefetto, nel richiamare un estratto di un articolo di stampa apparso in data odierna “ le cose che si dimenticano possono ritornare”, ha voluto evidenziare il valore simbolico della memoria, monito per le future generazioni a non dimenticare le pagine più buie della storia dell’umanità. Ha infatti invitato gli studenti presenti dell’Università degli Studi di Bari e del Liceo artistico “De Nittis-Pascali” di Bari, a voler tramandare quanto accaduto dedicando alla Storia, quale materia di studio, la massima attenzione, perché “non si può non sapere e la conoscenza è momento di crescita e serve a comprendere quanto accaduto perché non si ripeta”.
E’ seguita la cerimonia di consegna delle otto medaglie d’Onore alla memoria, concesse con decreto del Presidente della Repubblica, ai familiari dei cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti.
Si tratta della memoria di persone internate dal 1943 al 1945, nativi di questo territorio: sig. Domenico CILIBERTI classe 1920, del sig. Domenico LEONETTI classe 1921; del sig. Giuseppe MARCONE classe 1922, del sig. Salvatore MARIANO classe 1921, del sig. Carlo ALBERGO classe 1923, del sig. Salvatore PANZARINO calsse 1921, del sig. Francesco STRIPPOLI calsse 1920, del sig. Nicola LABELLARTE classe 1923.
Successivamente è stato proiettato un video realizzato dall’IPSAIC sui centri di accoglienza dei profughi in Puglia, con lo scopo di fornire una narrazione particolarmente toccante, attraverso le immagini, del senso di libertà vissuta da chi è sopravvissuto allo sterminio e che ha ritrovato la propria dignità nel nostro territorio.
Gli studenti sono stati protagonisti di momenti particolarmente significativi, portando testimonianze di esperienze vissute in occasione di viaggi con il Treno della memoria, riuscendo a descrivere l’atrocità di quanto hanno visto attraverso il racconto, dettagliato e nel contempo efficace, e fornendo ai presenti lo sgomento e l’incredulità provata durante la visita dei campi. Gli studenti intervenuti hanno voluto sottolineare l’importanza etica del ricordo dell’Olocausto, non solo nella fase della commemorazione ma come momento soprattutto di riflessione e dovere civico per rimuovere l’indifferenza tra i giovani.
Gli studenti del liceo artistico hanno poi descritto un progetto per la realizzazione del Museo della Shoah nei pressi di Punta Perotti a Bari, nella speranza che possa essere concretizzabile al fine di rendere vivo e tangibile il ricordo.
A conclusione i ragazzi hanno letto alcune pagine estratte dal famoso diario di Dawid Rubinowicz, bambino ebreo di 12 anni, vittima dell’Olocausto, che ha lasciato traccia della cronaca dei fatti a cui ha assistito, riportandoli nudamente, con la risolutezza di un piccolo storico, seguendo giorno per giorno la vita di una piccola comunità ebrea negli anni della persecuzione nazista. I ragazzi hanno quindi presentato un lavoro realizzato a scuola con cui hanno disegnato in forma “anatomica” i propri piedi, lasciando memoria del loro passaggio, sulle pagine del diario ritrovato tra le macerie di una casa polacca, poco dopo la conclusione della Seconda Guerra mondiale.
La giornata formativa si è conclusa con la proiezione di un video riportante immagini estratte dal libro intitolato “Rifugiati in terra di Bari e Salento 1943-1947” edizione Dal Sud nonché immagini simbolo della liberazione e della rinascita, quale messaggio di speranza e di pace, accompagnato dalle note musicali in sottofondo, tratte dalla colonna sonora del film “La vita è bella”.