Bologna, ministro Piantedosi al comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica
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Ultimo aggiornamento
Mercoledì 24 Gennaio 2024, ore 11:52
Sottoscritto "Patto per la sicurezza urbana integrata"

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha presenziato, oggi, il comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica convocato a Bologna dal prefetto Visconti. All'esito della riunione è stato firmato il "Patto per la sicurezza urbana integrata", un accordo di durata biennale tra prefettura e comune.

L'intesa delinea una cornice organica di misure finalizzate a fornire risposte mirate per la risoluzione di specifiche problematiche. In particolare, prefettura e comune collaboreranno in aree di intervento ritenute prioritarie per la sicurezza, la vivibilità e la coesione sociale della comunità, opereranno per attivare percorsi di ascolto e confronto con le diverse espressioni del tessuto sociale, associativo, produttivo e del mondo del lavoro, nonché delle rappresentanze delle comunità immigrate.

Durante la riunione del comitato sono stati affrontati numerosi argomenti, in particolare, per quanto concerne il profilo della sicurezza, quelli relativi allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla situazione della stazione centrale e delle aree limitrofe, alla movida e all'immigrazione.

Particolare attenzione, inoltre, è stata dedicata sia all'analisi della situazione degli organici delle forze di polizia a Bologna che alle vicende delle aggressioni degli operatori sanitari e alla riattivazione dei presidi di polizia presso gli ospedali.

Sul primo punto Piantedosi ha precisato che si tratta di una fase di potenziamento già in atto, che si sta sviluppando in più passaggi. L'ultimo, in ordine di tempo, ha fatto registrare, nel 2022, 94 unità in più di nuovo personale. «…questo dimostra un'attenzione che c'è verso questo territorio», ha precisato Piantedosi. «Il saldo dei nuovi agenti rispetto alle persone che vanno in pensione è comunque anche qui positivo. Stiamo parlando di ingressi di operatori più giovani, e di quiescenza di personale meno giovane. Il ministero tiene molto a mantenere un turnover adeguato. E la destinazione bolognese sarà sempre di prioritaria importanza».

In merito alla presenza di presidi di polizia negli ospedali, il ministro ha precisato che sono già in atto specifiche iniziative che vedono, in una prima fase, coinvolte «le tre aree metropolitane numericamente più importanti, più grandi, Milano, Roma e Napoli». «Abbiamo avviato» l'attività «da Roma rinforzando 18 presidi in altrettanti nosocomi, proseguiremo adesso su Milano e Napoli», ha sottolineato, rilevando come siano in corso delle valutazioni anche su altre città, come Bologna, perché si attribuisce molta importanza al «tema di rafforzare i presidi presso gli ospedali dedicando dunque una particolare attenzione a fenomeni di aggressione verso il personale sanitario».

Alla conferenza stampa, che si è tenuta al termine dell'incontro del comitato, il ministro, in merito a una domanda riguardante la possibilità di ulteriori sbarchi di migranti nei porti dell'Emilia Romagna, ha sottolineato come l'azione del Governo sia «tesa a limitare e circoscrivere il fenomeno alla fonte». «Insieme al ministro degli Esteri Tajani», ha proseguito il responsabile del Viminale, «abbiamo condiviso la necessità di riavviare incontri bilaterali, alcuni dei quali, in Turchia e Tunisia, ho seguito personalmente. Il Governo sta valutando di sviluppare interlocuzioni in merito anche con la Libia».

Presenti al Cnosp il capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini, il vicecapo di Gabinetto vicario del ministero dell'Interno Vittorio Lapolla, il prefetto di Bologna Attilio Visconti, il sindaco Matteo Lepore, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna Giuseppe Amato e i vertici delle Forze dell'ordine.


 

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