Prefettura di Campobasso Piazza Gabriele Pepe, 24
Lo stile della Prefettura di Campobasso è inconfondibile, si tratta infatti di un altro notevole esempio del gusto "ufficiale" diffuso negli edifici pubblici dell' Ottocento nel Meridione, e che trova nei palazzi del Governo di Napoli e Bari due convincenti prototipi. Il nobile edificio, inserito all'interno del "borgo" conseguente alle iniziative urbanistiche di Gioacchino Murat, occupa il sito dell'antico convento delle Carmelitane, sul quale si erano già avvicendate, nel tempo, le funzioni più diverse.
Il palazzo del Governo di Campobasso fu innalzato tra il 1861 il 1884, su progetto dell'architetto Capocci. L'Amministrazione provinciale, che sostenne le spese di costruzione vi ebbe la propria sede per un certo periodo, ma nel corso degli anni l'edificio ospitò anche altri enti tra i quali la Questura, la Croce rossa italiana, il Commissariato del Governo.
Sembra che parte dell' area interessata fosse in precedenza occupata dal monastero delle Carmelitane, fatto costruire nel 1728 dal ricco commerciante Agostino Santellis.
E ' certo che la costruzione non svolse una funzione conventuale ma dai documenti risulta che, nella seconda metà del Settecento, vi trovarono sede il Pio Monte dei Maritagli, il regio governatore, carceri ( 1810 - 1862 ), caserme e scuole.
Il sito, ubicato all'interno del cosiddetto "borgo murattiano" (nuova area di sviluppo urbanistico progettata dall'architetto Bernardino Musenga nel 1814), divenne di proprietà pubblica nel XIX secolo. In questo periodo, infatti, con l'esproprio dei beni ecclesiastici molti conventi furono adibiti ad altri usi.
La Prefettura si inserisce nella piazza dedicata a Gabriele Pepe nel 1913, che alla fine dell'Ottocento divenne il fulcro della città grazie alla trasformazione dei suoi modesti edifici in palazzi più prestigiosi.
Il complesso si sviluppa su due piani e presenta una pianta quadrata con due cortili. All'interno uno dei saloni di rappresentanza è decorato con affreschi a grottesche di notevole interesse, sottoposti a restauro all'inizio degli anni ottanta. Tra i personaggi illustri che soggiornarono nel palazzo si ricordano il re Vittorio Emanuele III con la regina Elena e il principe Emanuele Filiberto d'Aosta.
A testimonianza del ruolo significativo assunto dal palazzo nel contesto urbanistico della città, nel 1985 la facciata esterna, lo scalone d'ingresso e il salone affrescato sono stati sottoposti a vincolo storico-artistico