Calamità naturali

Elenco e descrizione dei rischi presenti nella Provincia di Latina .

       1. TERREMOTI

       2. AVVERSITA' ATMOSFERICHE

       3. INCENDI BOSCHIVI

       4. DISSESTO IDROGEOLOGICO

 

TERREMOTI

Il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali, Servizio Sismico Nazionale, ha comunicato la classificazione della sismicità del territorio provinciale individuando in ventisei Comuni (Bassiano, Campodimele, Castelforte, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Lenola, Maenza, Minturno, Monte San Biagio Norma, Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Rocca Massima, Roccasecca dei Volsci, Santi Cosma e Damiano, Sermoneta, Sezze, Sonnino, Sperlonga, Spigno Saturnia) i territori interessati dal fenomeno,tutti ordinati con classifica di sismicità di livello due.

Nella parte nord-est della Provincia, ricadente nel comprensorio dei Monti Lepini, si trovano una serie di comuni collocati su rilievi di altezza s.l.m. che oscilla dai  200 ai 700 metri.

In questi comuni più sensibile appare il rischio e ciò dovuto a vari fattori: a) altezza s.l.m.; b) natura del suolo; c) vicinanza ad epicentri fuori provincia (Castelli Romani) d) vetustà dei centri abitati.

Allo stesso modo i comuni montani situati a sud della provincia, sulle pendici dei monti Aurunci, soggetti dal canto loro ad eventi provenienti dal cratere campano e quindi anche essi non direttamente interessati da epicentri sismici.

Le restanti aree pianeggianti o semicollinari non annoverano nei propri annali una sismicità di rilievo, se non nel caso di grossi fenomeni verificatisi in vaste aree ben definite situate  a sud o ad ovest della regione tra la dorsale appenninica e l'Adriatico.

Le isole ponziane, pur essendo la parte emersa di un antico vulcano, non risultano avere attività sismica propria, pertanto, così come il resto della provincia, risultano interessate solo da fenomeni provenienti da aree periferiche quali il vulcano campano ed il comprensorio eruttivo delle Isole Eolie.

Quest'ultima particolarità è da collegare alla struttura geo-morfologica sottomarina venutasi a formare tre milioni di anni fa quando l'arcipelago esaurì la sua attività vulcanica.
                                                                                                                  

 

AVVERSITA' ATMOSFERICHE

I fenomeni significativi maggiormente presenti nella provincia di Latina sono:

  • Piogge
  • Grandine
  • Venti

Per quanto riguarda i venti, fatta eccezione la parte insulare della provincia esposta a tutti i venti, il resto del territorio continentale è aperto esclusivamente a venti provenienti dai quadranti meridionali ed occidentali. La parte sud della provincia è interessata soprattutto da venti provenienti dai quadranti meridionali.

Raramente la forte ventosità in queste zone, ha assunto aspetti tali da creare rischi o calamità pericolose per la vita umana e le cose.

Sia la piana di Fondi che la pianura Pontina, compresi i comuni di Aprilia  e Cisterna, invece, sono state percorse da trombe d'aria formatesi nella succitata  causando, nella maggior parte dei casi, seri danni alle abitazioni, ai manufatti nonché interruzioni della viabilità, della energia elettrica e delle comunicazioni telefoniche.

I fenomeni turbolenti si ripetono esclusivamente in questa area ed in un periodo ben definito dell'anno, che è compreso tra i mesi di ottobre e di marzo.

La lunga costa che si estende da Foce Verde al fiume Garigliano  e le sei isole dell'arcipelago Ponziano espongono la provincia di Latina in modo notevole alla forza delle mareggiate.
                                                                                                                    

 

INCENDI BOSCHIVI

Il territorio della provincia di Latina in determinati periodi dell'anno è percorso da un consistente numero di incendi boschivi che rendono il fenomeno preoccupante per le gravi conseguenti ripercussioni che essi hanno sul clima, sulla fauna selvatica e sulla stabilità idrogeologica.

Il periodo in cui il fenomeno assume aspetti veramente allarmante è quello primaverile-estivo cioè quello della maggiore calura e siccità, quando ogni piccolo focolaio può svilupparsi in incendi, a volte, di vaste dimensioni, e le fiamme, sospinte dalle brezze marine estive, arrivano a lambire centri abitati, stalle e strade dopo aver distrutto centinaia di ettari di boschi montani e di macchia mediterranea.

Pur constatando che non tutti gli incendi estivi percorrono aree boscate, bruciando spesso zone già degradate da incendi precedenti, appare comunque evidente la gravità del fenomeno, per la vastità dei territori interessati e dal numero complessivo degli incendi in una sola stagione.

La natura del fenomeno è essenzialmente dolosa, mentre in casi numericamente più limitati è legato a cause colpose o comunque involontarie e non premeditate.

La mancanza di pulizia dei bordi stradali, l'abbruciamento di stoppie in giornate ventose e di maggiore calura, lo sparo di fuochi d'artificio nei pressi di aree boscate, il lancio di cicche dai finestrini dei treni e delle automobili, i fuochi abbandonati di bivacchi, ecc.

Le zone della provincia di Latina dove maggiormente è presente la caratteristica dolosa degli incendi boschivi estivi sono: il sud pontino, nei comuni di Monte San Biagio, Fondi, Itri, Gaeta, Formia, Castelforte; il nord della provincia, nei comini di Sermoneta, Sezze, Priverno, Maenza, Roccasecca dei Volsci, Sonnino.

LE 4 REGOLE

Per segnalare un incendio boschivo e permettere un più rapido ed efficace intervento delle squadre di spegnimento:

      1. Mantenere sempre la calma e parlare con chiarezza;
      2. Indicare, dopo aver fornito le proprie generalità con la maggior precisione possibile, la 
          località ed il Comune dell'area che sta bruciando;
      3. Segnalare  se  sul  posto vi  siano  già   persone  che  stanno  provvedendo  a    
          spegnere  le fiamme;
      4. Non riagganciare fino a che l'operatore non lo dica o non abbia ripetuto il messaggio.
                                                                                                                  


DISSESTO IDROGEOLOGICO

La particolare conformazione  e posizione geografica del territorio provinciale caratterizzato da tre massicci montuosi e, per tutta la sua longitudine ovest, confinante con il mare, comporta, in particolari periodi dell'anno ed in ben definite condizioni meteo, situazioni di estrema criticità.

Le coste ad ovest si aprono alle grosse perturbazioni provenienti dall'Atlantico che, restando imbrigliate dai monti Lepini, Ausoni e dagli Aurunci, riversano sul territorio consistenti quantità di piogge. Nel sud pontino la gran quantità di pioggia non crea grossi problemi, sia dal punto di vista degli allagamenti e sia dal punto di vista degli smottamenti e delle frane.

Ciò per una conformazione prevalentemente scoscesa del territorio e per la quasi totale assenza di piani interposti tra i  monti ed il mare.

Più complessa incomincia ad apparire la situazione via via che ci si sposta verso il nord della provincia. Infatti in caso di piogge di forte intensità e, prolungate nel tempo, tutto il sistema di deflusso formato dalla rete di canali realizzati per convogliare le acque basse e medie della bonifica può entrare in crisi mandando in saturazione gli scarichi poderali nonché quelli cittadini delle acque chiare, i piccoli canali e le scoline stradali, con un conseguente allagamento delle campagne, delle sedi stradali, delle cantine e degli scantinati.
                                                                                                                     

Ultimo aggiornamento
Martedì 26 Marzo 2024, ore 16:29