Nei giorni scorsi, sugli organi di informazione (carta stampata e on line), sono apparsi alcuni articoli, sollecitati da un intervento della minoranza consiliare del Comune di Cremeno, che ha richiamato l’attenzione sul Centro di Accoglienza Straordinaria situato in una struttura in località Maggio.
Negli articoli si dà conto di un documento (peraltro mai pervenuto agli Uffici della Prefettura) nel quale si solleverebbero perplessità sulla gestione del fenomeno migratorio in terra lecchese e si affermerebbe il sovraffollamento dell’edificio, evidenziando, altresì, che lo stesso presenterebbe carenze relative al rispetto della normativa in materia antincendio ed igienico-sanitaria.
Al riguardo, preme evidenziare che il C.A.S. di Cremeno (l’espressione Centro di Accoglienza Straordinaria è prevista dalla norma del testo unico 142/2015) è oggetto di costanti e continui controlli promossi dalla Prefettura (di iniziativa e non su richiesta di altri), anche d’intesa con le forze di Polizia, il Comando dei Vigili del Fuoco e l’Azienda Territoriale della Salute, i cui esiti sono stati all’occorrenza comunicati all’Amministrazione Comunale.
Nel corso degli ultimi di questi controlli, non è emersa alcuna carenza igienico-sanitaria, mentre quelle rilevate dai Vigili del Fuoco sono esclusivamente di natura documentale.
Quanto all’affollamento massimo della struttura, i cui parametri definiti dai Vigili del Fuoco e ATS sono correttamente riportati dal Gruppo Consiliare “La Voce”, le presenze effettive rimangono stabilmente al di sotto della capacità recettiva stabilita dagli organi tecnici.
La Prefettura, pur condividendo le preoccupazioni espresse nei citati articoli, sottolinea che la gestione della struttura non ha mai evidenziato problemi né per i suoi ospiti né per la popolazione residente.
E’, tuttavia, evidente che il numero degli ospiti è significativo e che, anche per ridimensionarlo, da circa due anni il Prefetto, soprattutto a partire dalla primavera-estate 2023 (caratterizzata da un elevato numero di arrivi tale da giustificare la dichiarazione dello “stato di emergenza nazionale”), indice numerosi incontri con tutti i Sindaci della provincia con la finalità di favorire una più equa distribuzione dei migranti sul territorio. Tali riunioni, cui la stampa ha dato ampio risalto, non hanno finora sortito l’effetto sperato.
Poiché sono giunti a scadenza i contratti in essere e con l’obiettivo della redistribuzione che sia ispirata al modello dell’”accoglienza diffusa”, sono state di recente bandite nuove procedure di gara, in scadenza il 7 agosto prossimo, con l’auspicio che possano crescere sia il numero dei gestori dei Centri, che quello delle strutture alloggiative per l’accoglienza ed integrazione dei richiedenti protezione internazionale.
Lecco, 29-07-2024
L’addetto stampa
Cavalcanti