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Ultimo aggiornamento
Lunedì 24 Marzo 2025, ore 12:38
Focus sulle attività previste contro il lavoro irregolare legato al fenomeno migratorio

Nella mattinata del 5 marzo 2025, presso questa Prefettura, si è tenuto un incontro, organizzato d’intesa con l’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, sul tema dello sfruttamento lavorativo e del caporalato nei riguardi di cittadini stranieri presenti sul territorio di questa provincia. 

L’iniziativa è scaturita nell’ambito delle attività previste dal progetto Su.Pr.Eme.2, piano quinquennale straordinario e integrato di interventi per il contrasto e il superamento di gravi forme di lavoro irregolare presenti in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania, finanziato con risorse a valere sul FAMI 2021-2027 e sul Fondo Sociale Europeo 2021-2027, nell’ambito delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il progetto, rivolto ad una platea di circa 18 mila lavoratori stagionali migranti impiegati principalmente nel settore agro-alimentare e in ulteriori settori produttivi a rischio sfruttamento lavorativosi svolge in partenariato tra le cinque Regioni del Sud coinvolte, guidato dalla Regione Siciliana quale soggetto capofila e prevede la partecipazione del partner privato “Nova Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale”.

All’incontro erano presenti, in rappresentanza della Regione Siciliana, un referente del Consorzio Nova, un componente del team ispettivo di cui si avvale il progetto, la referente per la Sicilia e la Calabria in rappresentanza dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) nonché i rappresentanti legali delle Società cui è stata affidata da questa Prefettura la gestione dei servizi di accoglienza nei confronti dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. 

Nel corso della riunione è stato posto l’accento sulla stretta connessione tra la richiesta di manodopera per la produzione agricola in Italia ed il fenomeno migratorio ed è stata evidenziata la vulnerabilità giuridica e sociale specifica dei richiedenti asilo che, in attesa della definizione dell’iter della domanda di protezione internazionale, si trovano più facilmente esposti al rischio di potenziale sfruttamento lavorativo, non solo in agricoltura ma anche in altri settori produttivi.

Ampia disponibilità è stata manifestata dagli Enti gestori dei Centri di accoglienza al fine di consentire lo svolgimento di un’attività di informativa socio-legale nonché di outreaching rivolta alle vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, oltre che di un’ulteriore attività di formazione e di diffusione della conoscenza degli strumenti di tutela previsti dal nostro ordinamento giuridico, rivolta al personale in forza alla Strutture di accoglienza, finalizzata all’emersione del fenomeno.

Le visite presso i Centri si svolgeranno, previ accordi tra la task force regionale e gli operatori dell’OIM, avvalendosi anche del supporto del Polo Sociale Integrato, realizzato dalla ATS Medihospes Cooperativa sociale e dal Comune di Messina, servizio che, nell’ambito del programma Su.Pr.Eme 2, si occupa della presa in carico dei cittadini stranieri vittime di sfruttamento. 

 

                                                                                                          Il Capo di Gabinetto

                                                                                                                     (Fabio)

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