VITTIME REATI VIOLENTI
Se sei vittima di un grave delitto contro la tua persona, commesso con dolo, puoi ottenere un indennizzo dallo Stato. Puoi quindi fare richiesta alla Prefettura di residenza, se non hai ottenuto il risarcimento dal reo o se lo hai ottenuto in misura inferiore a quello di legge.
Alla domanda dovrai allegare la sentenza penale di condanna del reo o un decreto di archiviazione, specificando quando è divenuta definitiva; inoltra insieme alla domanda tutta la documentazione sulla procedura esecutiva contro il reo, visure mobiliari e immobiliari, pignoramento presso terzi ed altro;se hai sostenuto spese mediche, allega la documentazione; se sei il parente di una vittima di omicidio, allega anche una dichiarazione sulla tua qualità di erede e uno stato di famiglia.
La legge n.122 del 2016 prevede che hanno diritto all’indennizzo, in caso di morte della vittima, la moglie e i figli, in loro assenza i genitori, in ultimo, se non vi sono i parenti indicati, i fratelli se conviventi e a carico del deceduto.
L’indennizzo che puoi ottenere è di 25.000 euro per lesioni gravissime, deformazione dell’aspetto mediante lesioni al volto, violenza sessuale, tranne il caso in cui il giudice l’abbia ritenuta di minore gravità.
L’indennizzo è di 50.000 euro per omicidio o di 60.000 euro, in favore dei figli, per i crimini domestici.
Per tutti i reati indicati, puoi inoltre avere il rimborso delle spese mediche sostenute fino a 10.000 euro.
Per gli altri reati dolosi contro la persona puoi ottenere il rimborso delle spese mediche sostenute fino a 15.000 euro.
Puoi proporre la domanda utilizzando il modulo che troverai sul sito del Ministero dell’Interno, entro 60 giorni da quando la sentenza penale è divenuta definitiva o dall’ultimo atto del procedimento esecutivo cha hai esperito.
La Prefettura, che ha ricevuto la tua domanda, invierà all’Ufficio del Commissario la documentazione e il casellario giudiziale.
In caso di accoglimento, lo Stato ti corrisponderà l’indennizzo e le eventuali spese mediche sostenute sul conto corrente da te indicato.
In caso di risultato sfavorevole dell’esame della tua istanza, riceverai una comunicazione dalla Prefettura e potrai proporre altri documenti e altre osservazioni.
ORFANI DI CRIMINI DOMESTICI E VIOLENZA IN GENERE
Gli orfani di madri uccise in ambito domestico, o a seguito di violenze sessuali o di stalking, possono ottenere dallo Stato un contributo, che consiste in un assegno alle famiglie affidatarie, in borse di studio e contributi per l’inserimento al lavoro.
Se sei il tutore o l’affidatario di un minore orfano di tali crimini, o se sei orfano maggiorenne appartenente a queste categorie, presenta la domanda alla Prefettura di residenza:
-allega i documenti di iscrizione all’anno scolastico, il provvedimento di affido e la sentenza penale o la documentazione penale di cui sei in possesso.
Per proporre istanza, per le borse di studio, controlla la data di scadenza sull’avviso pubblico presso la Prefettura.Inoltra la tua istanza tramite la Prefettura di residenza dell'orfano.
La Prefettura inoltrerà la documentazione al Comitato di solidarietà che valuterà se ricorrono i requisiti.
Se la documentazione è sufficiente sarai contattato dalla Prefettura e riceverai un versamento sul conto corrente indicato nell’istanza.
Per inoltrare la domanda puoi utilizzare i moduli che troverai nel sito del Ministero dell’Interno.
Per ogni informazione puoi contattare il numero verde 800.191.000
Benefici a favore degli orfani di crimini domestici
decreto interministeriale 21 maggio 2020, n.71
E' entrato in vigore il 16 luglio scorso il decreto interministeriale 21 maggio 2020, n.71 , pubblicato sulla Gazzetta ufficiale-Serie generale n.164 del 1° luglio 2020.
Il regolamento rende operative una serie di norme che prevedono benefici a favore degli orfani di crimini domestici minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficienti.
Il decreto introduce misure per il sostegno del diritto allo studio , con l'erogazione di borse di studio e la frequenza gratuita o semigratuita presso convitti, educandati o altre istituzioni educative - anche in base a convenzioni stipulate dal Commissario per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti - a favore di studenti degli istituti del sistema nazionale di istruzione, degli istituti di istruzione e formazione professionale, delle università, delle istituzioni dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Afam) e degli istituti tecnici superiori (Its).
Il regolamento prevede inoltre iniziative di orientamento, formazione e sostegno per l'inserimento nel mondo lavorativo e incentivi alle assunzioni, erogando ai datori di lavoro fino al 50% dei contributi versati, per un periodo massimo di 36 mesi.
Previsto anche un sostegno di 300 euro mensili per ogni minorenne alle famiglie affidatarie degli orfani dei crimini domestici e - soltanto per il triennio 2018-2020 - contributi per spese mediche e assistenziali.
I benefici previsti sono cumulabili tra loro e le domande vanno trasmesse alla prefettura competente per il successivo inoltro al Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti.
Le domande per il sostegno allo studio, per l'orientamento e formazione, per le spese medico-assistenziali e per il sostegno alle famiglie affidatarie di orfani minorenni vanno inoltrate alla prefettura territorialmente competente in base alla residenza, per il successivo inoltro al Commissario.
Le domande per gli incentivi all'assunzione devono invece essere presentate all'I.N.P.S. dal datore di lavoro.