Un momento dell’incontro di oggi in Prefettura, in cui è stata sottoscritta l’Intesa con i sindacati, gli enti di controllo e le associazioni datoriali
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Ultimo aggiornamento
Venerdì 4 Luglio 2025, ore 15:50
Misure e buone prassi per tutelare i lavoratori dalle temperature elevate

E’ stata sottoscritta oggi in Prefettura l’Intesa recante “Indicazioni per la prevenzione e protezione dai rischi correlati alle condizioni di microclima negli ambienti di lavoro”, che vede coinvolti sindacati, enti di controllo e associazioni datoriali, al fine di tutelare la salute dei lavoratori in presenza di temperature particolarmente elevate, soprattutto in contesti lavorativi esposti alla calura estiva.

L’Intesa, che fa seguito a quelle già sottoscritte nel 2023 e nel 2024, indica misure organizzative e procedure per prevenire i rischi legati al microclima nei luoghi di lavoro, con l'obiettivo di tutelare i lavoratori specialmente da rischi legati a condizioni estreme come il caldo intenso, tenuto conto della cornice normativa e delle linee guida di settore. Tra i settori particolarmente esposti al rischio termico si annoverano le attività lavorative all’aperto, quali edilizia civile e stradale, il comparto estrattivo agricolo, manutenzione del verde, florovivaismo, il comparto portuale marittimo e balneare, le prestazioni dei riders, nonché i lavori in ambienti chiusi senza ventilazione adeguata.

Il documento riporta, anzitutto, le indicazioni di legge e della normativa di settore sulla valutazione del rischio “microclima”, in presenza del quale il datore di lavoro – avuto riguardo al singolo contesto aziendale – è chiamato ad adottare opportune misure per prevenire ed evitare conseguenze sulla salute, malesseri e infortuni sul lavoro. 

In presenza di temperature eccezionalmente elevate e potenzialmente rischiose per la salute dei lavoratori, il datore di lavoro potrà presentare domanda di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO), correlata da una puntuale relazione tecnica sull’attività lavorativa interessata: l’analisi delle domande sarà svolta dall’INPS, sulla base dei dati meteo ufficiali di ARPAL.

La causale “eventi meteo” è invocabile dal datore di lavoro in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa di temperature superiori a 35° centigradi ma, in particolari contesti ambientali e lavorativi, potranno rilevare anche temperature inferiori, ovvero la temperatura percepita, specialmente quando la lavorazione si svolge in luoghi non proteggibili dal sole o se comporta l’uso di materiali o macchinari particolarmente sensibili al forte calore.

L’intesa riporta, infine, i principali strumenti informativi e previsionali a disposizione delle aziende e dei lavoratori per la valutazione e la gestione dei rischi termici ambientali sulla salute e la produttività dei lavoratori.

Il documento è stato sottoscritto con Capitaneria di Porto, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, ASL 5, Ispettorato Territoriale del Lavoro, INAIL, INPS, Camera di Commercio di Riviere di Liguria, Confindustria, ANCE, Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e CNA nonché con le Organizzazioni Sindacali CGIL - CISL - UIL.

Il testo dell’intesa è scaricabile dal sito internet della Prefettura.

 

La Spezia, 4 luglio 2025

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