Tavolo relatori progetto Come il Moi oltre il Moi
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Ultimo aggiornamento
Giovedì 20 Marzo 2025, ore 15:47
Istituzioni insieme per combattere fragilità sociali e riqualificare il territorio.

Rafforzare l'inclusione di persone fragili, evitare il rischio di emarginazione, favorire percorsi per una piena autonomia di vita. E' l'impegno delle istituzioni del territorio provinciale di Torino con l'accordo sottoscritto il 30 giugno scorso e presentato, oggi, presso la Sala degli Specchi della prefettura. 

"Come il MOI, oltre il MOI: dalle esperienze nella città di Torino ad un modello di azione interistituzionale per l'accompagnamento all'autonomia e per la prevenzione di situazioni di disagio, finalizzate ad una maggiore coesione sociale". Questo il titolo del documento illustrato durante l'incontro con la stampa alla presenza del capo dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione Michele di Bari.

Il protocollo, firmato da comune e città metropolitana, regione Piemonte, prefettura, diocesi e fondazione Compagnia di San Paolo, prende ad esempio l'esperienza positiva già maturata con il progetto MOI. Un'iniziativa che, finora, ha conseguito ottimi risultati. Tra questi, dal punto di vista del raggiungimento di condizioni di autonomia da parte delle 800 persone coinvolte: oltre 170 hanno già raggiunto l'autonomia abitativa e circa 300 hanno trovato un impiego lavorativo. 

La riqualificazione urbana e sociale del complesso delle palazzine dell'ex MOI, oggetto per lungo tempo di occupazione, traguarda un nuovo obiettivo di offerta abitativa moderna ed accessibile per la città di Torino, ricca di servizi alla persona. Il quartiere, ora, sarà completamente ristrutturato e diventerà un complesso di residenze sociali, con oltre 400 posti letto dedicati alla residenzialità temporanea a tariffe convenzionate per studenti, giovani lavoratori, city users.

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