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Ultimo aggiornamento
Giovedì 13 Marzo 2025, ore 12:00
attuazione del “protocollo d’intesa- disagio giovanile"

 

Conferenza provinciale permanente – Disagio Giovanile 

COMUNICATO STAMPA del 13 MARZO 2025

Mercoledì 26 febbraio 2025, con inizio alle ore 9.30, si è riunita, presso la sala consiliare della Provincia di Varese, la Conferenza Provinciale Permanente, organismo ricostituito nel giugno del 2022 con lo scopo di coadiuvare il Prefetto, che la presiede, nel raccordo delle attività degli Uffici periferici dello Stato con quelli degli enti locali e di vari soggetti della società civile (datori di lavoro, organizzazioni sindacali, associazioni, ecc.) attraverso la creazione di reti che operano in maniera sinergica.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di fare il punto della situazione dei vari progetti in essere, volti a prevenire e contrastare i fenomeni e le problematiche riscontrate nell’ambito della realtà giovanile.

Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti del mondo giudiziario, della scuola, funzionari e amministratori della Provincia e di vari Comuni, oltre a rappresentanti dell’ATS Insubria e delle due ASST e agli esponenti delle Forze dell’Ordine e del mondo della cultura. 

Sono stati presentati i risultati ottenuti dai progetti del “Piano di Azione Territoriale per il Contrasto al Disagio dei Minori”, predisposto nel 2023 da ATS INSUBRIA e approvato dalla Regione Lombardia. 

Il Piano è stato costruito nell’ambito del Protocollo di Intesa sottoscritto con le Prefetture e con gli Uffici Territoriali Scolastici della provincia di Como e Varese volto a sancire l’impegno istituzionale e a lavorare congiuntamente per fornire ai giovani opportunità di crescita e benessere. 

 La stesura del “Piano” si è realizzata attraverso un importante lavoro di rete e in sinergia con tutti i soggetti che a vario titolo costituiscono l’offerta territoriale dedicata ai giovani.

 Per la realizzazione dello stesso sono stati messi a disposizione per la provincia di Varese un totale di € 477.746,50 di cui:

€ 377.286,40 quale contributo regionale 

€ 100.460,10 a titolo di cofinanziamento da parte degli Enti coinvolti.

 I progetti avviati sono 5 e coinvolgono 70 comuni, 21 Enti del Terzo Settore, 10 Istituti comprensivi e 5 Scuole secondarie di Secondo Grado.

Nel corso del primo anno di attività sono stati raggiunti 1463 ragazzi.

L'assessore Brocchieri - assessore alle politiche sociali e giovanili del Comune di Luino e di tutto l'Ambito - ha evidenziando come il Comune di Luino e l'ambito territoriale di riferimento siano attivamente impegnati in diverse iniziative. Tra queste, spicca il progetto "Contesto", parte di un più ampio programma nazionale denominato "Ci Sto a Fare Fatica". Questo progetto coinvolge ragazzi dagli 11 ai 18 anni in laboratori di cittadinanza attiva, offrendo loro l'opportunità di esprimere il proprio potenziale e di contribuire positivamente alla comunità.

Nel suo intervento il Presidente della Provincia, dott. Marco Magrini, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra tutti gli attori presenti sul territorio.

In tale ottica, infatti, continua l’impegno di detto Ente con la presentazione dei seguenti nuovi progetti: 

  • “Progetto Territoriale per l'Inclusione attraverso lo Sport”, un progetto territoriale che utilizza lo sport come strumento di inclusione;
  • “Progetto di Prevenzione sulla Sicurezza Stradale” che si concentra sulla prevenzione della guida sotto l'effetto di alcol o sostanze stupefacenti tra i giovani.  

Parallelamente, è stato candidato un progetto di prevenzione sulla sicurezza stradale, in collaborazione con la Prefettura di Varese e la Polizia Stradale dal titolo “Mobilità sicura” 

 

L'importanza di lavorare in sinergia è stata sottolineata anche dal Prof. Giuseppe Carcano, Dirigente Scolastico Provinciale.

Lo stesso ha presentato le molteplici attività in atto nelle scuole per prevenire e contrastare il Bullismo e il Cyberbullismo.

La dott.ssa Maria Federica Bianchi “Bambi” Lazzati, Vicepresidente dell’Associazione “Amici del Premio Chiara", ha rappresentato come il concorso letterario si impegna a portare avanti una "cultura utile", ovvero una cultura che affronta temi importanti per la nostra società, specialmente per i giovani. Attraverso libri e incontri, il premio cerca di far riflettere su problematiche come il bullismo, il rapporto tra scuola e famiglia, e l'aggressività giovanile.

L'obiettivo del Premio Chiara è netto: sensibilizzare l'opinione pubblica, promuovere il dialogo e la collaborazione e offrire strumenti per migliorare la vita dei giovani. Per fare questo, il premio chiede la collaborazione di tutti.

Il problema dei giovani che sono incorsi in problemi giudiziari è stato affrontato sia dal punto di vista degli operatori Sociali sia da quelli giudiziari. In particolare, è stato illustrato l’istituto della “messa alla prova”.

La messa alla prova per i minori, prevista dal diritto processuale penale minorile italiano, è uno strumento innovativo e particolarmente importante per il trattamento dei reati commessi da giovani. Introdotta con il D.P.R. 448/1988, questa misura è pensata per offrire ai minori una possibilità di reinserimento e rieducazione. In questo contesto, la finalità educativa e rieducativa del diritto penale minorile si esprime in maniera chiara, privilegiando il recupero del minore piuttosto che la sola punizione.

La messa alla prova permette di sospendere il procedimento penale a carico del minore, che è tenuto a seguire un percorso di rieducazione e di reinserimento sociale stabilito dal giudice con l’ausilio dei servizi sociali e degli assistenti educativi. Durante questo periodo, il minore si impegna in attività di volontariato, riparazione del danno, programmi di istruzione o formazione professionale, e altre attività utili per la sua crescita personale e per il suo reinserimento nella comunità.

La dott.ssa Lorena Coiro, Dirigente dei Servizi sociali del Comune di Varese, ha sottolineato come sia uno strumento delicato e potente nelle mani del servizio sociale che può e deve diventare un percorso di rinascita, un'occasione per guardarsi dentro, per confrontarsi con le proprie fragilità e per scoprire nuove risorse. 

In questo cammino di recupero per i minori che hanno incrociato la giustizia si inserisce il progetto "Fuori due giri". Unprogetto realizzato dall’Associazione “L’Aquilone” con il sostegno della Regione Lombardia e del Fondo Sociale Europeo e attivo nei distretti di Sesto Calende e Tradate. 

Il progetto è volto a sostenere interventi di accompagnamento all’inclusione socio lavorativa e di prevenzione di situazioni critiche legate a forme di marginalità delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria ed ex detenuti.

In continuità con i Progetti Ulisse, da dicembre 2016 a novembre 2018, e Odisseo, da dicembre 2018 a novembre 2020. 

La dott.ssa Sabrina Ditaranto, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Milano, rappresenta la scarsità di comunità educative, un problema che affligge l'intero paese. I giovani, soprattutto quelli con problemi di dipendenza, rischiano di essere sradicati dal loro territorio, allontanati dagli affetti e dalle radici. Un grido d'allarme che si leva dalle aule di tribunale, un appello disperato a fare spazio, a creare luoghi di accoglienza e di cura.

In questo scenario, la relazione diventa la chiave di volta. Non basta offrire servizi, bisogna costruire ponti, creare legami di fiducia. Come ricorda la dott.ssa Ditaranto, parafrasando Don Gino Rigoldi, i giovani hanno bisogno di adulti che parlino la loro lingua, che sappiano ascoltare i loro bisogni, che li accompagnino nel difficile cammino della crescita.

La messa alla prova, dunque, non è solo un istituto giuridico, ma un'occasione di incontro, di scambio, di crescita reciproca. Un percorso che richiede impegno, dedizione, ma soprattutto umanità. Perché dietro ogni reato, dietro ogni errore, c'è una persona che merita di essere ascoltata, compresa, aiutata a ritrovare la strada.

Anche il dott. Claudio Tosetto, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Cura delle Dipendenze dell'ASST 7 Laghi, con il suo servizio dedicato alle dipendenze giovanili presenta i numeri che parlano di disagio, di fragilità, ma anche di speranza. 273 persone seguite nel 2024, 35 in messa alla prova, 9 in affidamento terapeutico. Storie di ragazzi che lottano contro i demoni della dipendenza, che cercano una via d'uscita dall'oscurità.

Il Presidente del Tribunale di Busto Arsizio, Giuseppe Fazio, sottolinea come sia anche importante un approccio attento e autorevole da parte dei magistrati nel valutare le testimonianze dei minori vittime di reati o testimoni in processi, e ricorda che i minori hanno bisogno di adulti di riferimento.

Infine, gli interventi dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine.

La Dirigente della Divisione anticrimine della Questura di Varese, dott.ssa Angela De Santis, ha evidenziato che i reati commessi da giovani, spesso poco più che maggiorenni, possono essere estremamente offensivi e che purtroppo si registra la persistenza di questo fenomeno. Tuttavia, ha sottolineato che le Forze di Polizia, pur nella severità del loro intervento, tengono sempre presente la giovane età e i difficili vissuti che spesso si celano dietro i loro comportamenti.

Le considerazioni sul fenomeno espresse dalla Dirigente della Questura sono state condivise da tutti gli altri rappresentanti delle Forze dell’Ordine presenti.

In sintesi, tutti gli interventi dei convenuti hanno sottolineato l’importanza di operare in modo sinergico affinché il disagio di molti giovani non degeneri nella dipendenza o in comportamenti antisociali e violenti.

La "rete", nonostante le difficoltà, sta procedendo nell'interrogarsi e nel cercare soluzioni rispetto ai grandi cambiamenti sociali.

 

 

 

 

L’UFFICIO STAMPA

 

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