L'orario al pubblico e quello di ricevimento telefonico subiranno la seguente modifica a tempo indeterminato:
- Ricevimento al pubblico presso gli uffici: LUNEDI’ E GIOVEDI’ dalle ore 9.30 alle ore 12.30
- Ricevimento telefonico : MARTEDI’ E MERCOLEDI’ dalle ORE 9.00 alle ore 11.00
Al fine di garantire una rapida comunicazione. Si raccomanda l'utilizzo della posta elettronica certificata al seguente indirizzo: depenalizzazione.prefal@pec.interno.it
L'emissione di assegni senza autorizzazione e senza provvista (a vuoto) sono illeciti amministrativi che vengono puniti con sanzioni pecuniarie e accessorie.
Il Prefetto del luogo di pagamento dell'assegno, alla ricezione del rapporto o dell'informativa da parte del notaio, del segretario comunale o della banca che ha sollevato protesto, provvede alla notifica degli estremi della violazione al soggetto che ha emesso l'assegno, il quale ha 30 giorni di tempo per inviare scritti difensivi corredati da idonea documentazione.
Non è ammessa audizione personale.
La Prefettura, valutate le deduzioni una volta presentati gli atti, può emettere l'ordinanza-ingiunzione di pagamento di una sanzione pecuniaria e disporre, in eventuale aggiunta, una sanzione accessoria ovvero l'archiviazione del procedimento
La sanzione pecuniaria viene graduata in relazione alla gravità dell'illecito.
Chi può fare il ricorso
Il soggetto nei cui confronti è stata emessa l'ordinanza ingiunzione di pagamento
Cosa fare
Sollo avverso l'ordinanza ingiunzione al pagamento della sanzione emessa dal Prefetto è ammesso, entro 30 giorni dalla notifica, ricorso al Giudice di Pace competente per territorio (è quello del luogo dove è stato aperto il conto corrente di riferimento dell'assegno emesso).
L' interessato che si trovi in condizioni economiche disagiate , può presentare al Prefetto che ha emesso l'ordinanza ingiunzione di pagamento una richiesta di rateizzazione mensile (da tre a trenta a rate) della sanzione pecuniaria (vedi il modello B richiesta pagamento rateale della sanzione pecuniaria)
Solo in caso di verbali art.2 legge 386/90 emessi senza provvista, l'interessato può inviare allo sportello o per iscritto la prova dell'avvenuto pagamento dell'assegno, degli interessi, della penale e delle eventuali spese entro 60 giorni .
La prova dell'avvenuto pagamento deve essere fornita dal traente mediante atto notorio del portatore con firma autentica (ultimo beneficiario dell'assegno) ovvero con attestazione della banca comprovante il versamento dell'importo dovuto.
Per i ricorsi contro i verbali di contestazione e/o per richieste di pagamenti rateali presentarsi in orario di sportello oppure telefonare.