Si è svolta, nell'odierno pomeriggio, una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, inerente la delicata crisi idrica che, in atto, attanaglia la provincia di Agrigento.
Il Prefetto Dott. Filippo Romano - insieme ai vertici provinciali delle Forze di Polizia ed ai funzionari regionali del Servizio dighe - ha, attentamente, ascoltato i Sindaci di Agrigento, Favara, Ribera e Bivona, alla presenza di A.I.C.A. ed A.T.I.
Nell'ambito della articolata e proficua discussione, è emerso che, per il Comune di Agrigento, si opererà mediante autobotti di A.I.C.A., che attingeranno l'acqua anche da fonti messe a disposizione da privati cittadini; per il Comune di Favara, invece, l'importante risorsa naturale verrà incrementata per il tramite di un sistema di "saracinesche" che permetterà alla rete cittadina di staccarsi da quella che, allo stato, rifornisce, prevalentemente, la Casa circondariale di contrada Petrusa.
La medesima problematica, inerente, poi, i Comuni di Ribera e Bivona - ove vengono coltivate alcune fra le eccellenze gastronomiche del nostro territorio: l' arancia di Ribera D.O.P. e la pesca bivona I.G.P. - sarà affrontata, per l'intero periodo emergenziale, con lo stop completo alla produzione di energia idroelettrica da parte di E.N.E.L., a seguito di apposita convenzione.
In conclusione, S.E. ha ribadito la propria intenzione - quale extrema ratio - ad agire con ordinanza ex art. 2 T.U.L.P.S., comportante la requisizione di fonti idriche in disponibilità ai privati, sensibilizzando, al contempo, le Forze dell'Ordine di modo da dare vita ad un controllo mirato del territorio provinciale, che ponga fine al "mercato nero dell'acqua".