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Ultimo aggiornamento
Lunedì 7 Ottobre 2024, ore 15:49
Visioni di sviluppo dei territori che rendono strategico il ruolo delle prefetture

Riflessioni del prefetto Ruberto alla luce del convegno annuale Anfaci ospitato a Palazzo Carignano

Un'alleanza tra due tra i più importanti capoluoghi di regione italiani, Torino e Milano per il rilancio dello sviluppo e della coesione dei territori, sullo sfondo degli obiettivi posti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), e che faccia perno sui prefetti valorizzandone il ruolo di coordinatori delle amministrazioni statali sul territorio in un'ottica ancora più proattiva.

È la visione, e in qualche modo la proposta, illustrata dal prefetto di Torino Raffaele Ruberto in un'intervista pubblicata oggi dalla Stampa-Torino, a due giorni dalla conclusione del convegno annuale dell'Associazione nazionale dei funzionari dell'amministrazione civile dell'Interno (Anfaci), dedicato proprio al tema "Il Prefetto: da organo della sicurezza ad attore di sviluppo e coesione sociale".

I prefetti, spiega infatti, al di là della loro funzione di autorità provinciali di pubblica sicurezza, e anche perché sempre in prima linea in caso di emergenze, disastri o calamità naturali, sono «interlocutori privilegiati» di amministratori locali e regionali e in questa veste «possono giocare un ruolo determinante nei piani di rilancio dei territori", così da poter contribuire a renderli «più competitivi sul panorama europeo e mondiale». 

«Se ad esempio un amministratore locale ha bisogno di attuare un programma che comporta un ampio coordinamento con le forze sociali, quindi imprenditori, organizzazioni sindacali e istituzioni", prosegue Ruberto, «il prefetto può dire: "Eccomi, ci sono. Come vogliamo procedere a progettare il futuro? Cosa occorre che lo Stato faccia a supporto del suo programma di sviluppo? Parli con me e sarò la sua interfaccia con lo Stato e tutte le sue ramificazioni"». 

Tutte riflessioni germogliate nella due giorni di confronto sul ruolo, sulle competenze e sul futuro della figura istituzionale del prefetto, lungo una traiettoria definita dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nel suo messaggio inviato per la conclusione dei lavori a tutti i partecipanti un «continuo percorso di riposizionamento strategico" che accompagna «le molteplici trasformazioni dell’assetto istituzionale e sociale del Paese».

Al convegno, introdotto dall'audio-messaggio del segretario generale dell'Anfaci, prefetto Laura Lega, hanno partecipato infatti oltre a numerosi funzionari prefettizi da tutta Italia - tra questi, collegato in videoconferenza, il prefetto di Roma Bruno Frattasi - ma anche autorità locali e rappresentanti dell'imprenditoria torinese e del mondo accademico, per mettere a fattor comune, senza dimenticare il tema centrale della sicurezza, idee e visioni sul futuro delle competenze della carriera prefettizia, sempre più aperte alle istanze della pianificazione territoriale, all'organizzazione aziendale e allo sviluppo economico, nell'ottica del perseguimento degli obiettivi del PNRR.

Una visione ribadita dal prefetto Ruberto, convinto che «in questa fase di rilanci e programmazioni future noi prefetti potremo essere di utilità per i territori, soprattutto in queste grandi aree metropolitane dove abbiamo molto da dire e da fare».

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