Tavolo vulnerabilità e progetto Agoral 3: un ponte verso l’integrazione dei più fragili
Si è svolto mercoledì 30 ottobre, presso la sede dell'Associazione Cultura e Sviluppo, il secondo tavolo di lavoro dedicato agli interventi per il miglioramento delle modalità di identificazione, emersione e supporto alla presa in carico sociale, psicosociale e sanitaria di cittadini stranieri in situazione di vulnerabilità. Erano presenti i rappresentanti dei centri di accoglienza straordinaria (CAS) e del sistema di accoglienza integrazione (SAI), il dott. Orazio Barresi e il dott. Paolo Casamento dell’Asl Al e i Servizi sociali della provincia.
Il Ministero dell'Interno ha elaborato un vademecum sulle vulnerabilità, realizzato in collaborazione con gli attori presenti nei luoghi di sbarco dei migranti, per garantire una codifica dell'esperienza utile per le fasi successive di accoglienza. A tal fine, è stata richiesta l'istituzione di un tavolo di lavoro volto ad accompagnare le equipe dei centri di accoglienza nella prevenzione di vulnerabilità e nella rilevazione di problematiche.
Il tavolo è stato attivato nell’ambito del progetto Agoral 3 dalla Prefettura di Alessandria, in collaborazione con l'associazione Cambalache, e l’attività di progetto vede coinvolti professionisti del settore: tre psicologi, un’assistente sociale, un’educatrice e una mediatrice linguistica e culturale. Il progetto, che si estenderà da maggio 2024 a giugno 2025, si pone come obiettivo principale quello di monitorare e intervenire sulle condizioni di vulnerabilità di cittadini stranieri.
La psicologa psicoterapeuta Elisa Domanico, che ha il compito di supervisor tecnico-scientifico dell’équipe, ha presentato i risultati del primo ciclo di lavoro, evidenziando l'importanza dell'osservazione e del counseling.
Durante questa fase, sono stati identificati 973 ospiti, di cui il 66% ha presentato un rischio basso, il 30% un rischio medio e il 4% un rischio elevato. Le principali problematiche emerse riguardano la memoria di eventi dolorosi, con il 57% degli intervistati che ha risposto positivamente alla domanda se pensasse spesso a esperienze traumatiche del passato.
Inoltre, sono stati effettuati 32 assessment, esaminando aspetti diversi della vita dei beneficiari e contribuendo alla presa in carico di 23 persone, con altre 4 indirizzate a servizi sanitari.
Da novembre 2024 inizierà la seconda fase, che si concluderà a giugno 2025.
Il dott. Paolo Casamento, direttore della Struttura Complessa di Salute Mentale dell’Asl Al, ha ribadito l'importanza dell'assistenza a tutte le persone, sottolineando come il Centro di Salute Mentale rappresenti un servizio ad accesso diretto. Ha inoltre evidenziato le difficoltà legate alla diagnosi e comunicazione con migranti che possono aver vissuto esperienze di violenza e discriminazione.
Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nel garantire una risposta alle vulnerabilità dei cittadini stranieri, promuovendo un approccio integrato e multidisciplinare per il loro supporto.