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Ultimo aggiornamento
Sabato 16 Novembre 2024, ore 15:27

Si rafforza la cooperazione tra la Prefettura di Torino e la Procura della Repubblica –Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) del capoluogo torinese. Questa mattina il Prefetto Donato Cafagna e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia, Giovanni Bombardieri, hanno sottoscritto in Prefettura l’«Accordo di collaborazione per la regolamentazione di un proficuo circuito comunicativo tra Prefettura ed Uffici Giudiziari».

Presenti il Procuratore Generale Lucia Musti, il Questore Paolo Sirna, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Roberto De Cinti, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Carmine Virno e il Capo del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia Tommaso Pastore, nonché i membri del Gruppo Interforze Antimafia della Prefettura di Torino. 

Il documento, che ricalca lo schema tipo predisposto d’intesa tra il Ministero dell’Interno e la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, definisce un modello di collaborazione stabile tra la Prefettura e la Procura della Repubblica, volto a potenziare l’efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, nonché a rendere ancora più efficiente il raccordo già consolidato tra le istituzioni firmatarie.  

La Prefettura di Torino ha adottato nell’ultimo triennio 90 provvedimenti antimafia. I settori economici in cui si concentrano le imprese attinte da tali provvedimenti sono nell’ordine: 1) edilizia, costruzioni, installazioni impiantistiche e ponteggi; 2) autotrasporto; 3) bar, ristoranti, panetterie; carrozzerie. Nel biennio 2023-2024 sono stati effettuati accessi ispettivi a n. 2 cantieri (cantiere per la rilocalizzazione dell’autoporto di Susa nei Comuni di Bruzolo e San Didero e cantiere per la realizzazione dello svincolo autostradale di Chiomonte), opere connesse alla realizzazione della Nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione.  

L’Accordo siglato in data odierna prevede che la Prefettura segnali alla Procura le proposte di adozione di informazioni antimafia a carattere interdittivo formulate dal Gruppo Interforze Antimafia, le relazioni conclusive degli accessi ispettivi nonché le misure di prevenzione collaborativa ex art. 94 bis d.lgs. 159/2011 adottate. Parallelamente, la Procura comunicherà alla Prefettura, per i successivi approfondimenti in sede di prevenzione amministrativa, gli elementi informativi dei quali sia in possesso utili per una migliore valutazione delle richieste di documentazione antimafia, fermo restando il rigoroso rispetto del segreto investigativo. 

La finalità ultima dell’Accordo è il potenziamento dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, istituzionalmente perseguita dall’Autorità Giudiziaria e dalla Prefettura, rafforzando l’attività istruttoria del Gruppo Interforze Antimafia che coadiuva il Prefetto nelle operazioni di accertamento propedeutiche al rilascio della documentazione antimafia e all’adozione di provvedimenti interdittivi.  

Il Protocollo contempla anche la possibilità di concordare criteri di priorità, in base ad indicatori di rischio, per gli accessi ispettivi dei Gruppo Interforze Antimafia. 

L’attività di prevenzione dei fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata condotta dalla Prefettura e dalle Forze dell’Ordine nel Gruppo Interforze Antimafia si arricchisce, attraverso l’intesa con la Procura, di un ulteriore strumento, che accresce la capacità di intercettare e contenere le forme di aggressione, sempre più subdole, messe in atto nei confronti del settore dei lavori pubblici, dei servizi e delle pubbliche forniture – ha sottolineato il Prefetto Cafagna. Un impegno rafforzato finalizzato a garantire la legalità, la trasparenza ma anche il perseguimento degli obiettivi ambiziosi del PNRR e delle grandi opere”. 

Sull’importanza dell’accesso ai cantieri si è soffermato il Procuratore Bombardieri: “La condivisione delle informazioni relative agli accessi ispettivi ai cantieri è di grande importanza e interesse per la Procura. Gli accessi consentono di identificare soggetti controindicati che si inseriscono nella filiera degli appalti. Infatti, spesso è proprio nella catena dei subappalti che può annidarsi la presenza dei clan”. 

Il Procuratore Generale Musti evidenzia gli effetti positivi della collaborazione tra le Prefetture e le Procure nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata: “nella mia esperienza lavorativa vi sono state alcune occasioni in cui gli spunti per importanti attività di indagine sono stati forniti dalle interdittive antimafia della Prefettura. Questo segnala l’importanza di coltivare le sinergie istituzionali e favorire l’attivazione di un circolo virtuoso tra il sistema di prevenzione amministrativa antimafia e il sistema penale di contrasto alla criminalità organizzata, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli.

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