E' fondamentale che la protezione civile sia una "macchina di intervento in emergenza" bene organizzata, in modo da ridurre al minimo il tempo che intercorre tra un evento calamitoso e i primi soccorsi ed interventi.

A questo obiettivo è dedicato il lavoro di definizione dei piani di emergenza, che possono definirsi come una serie di procedure da affidare agli Enti e Soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza (VV.F., FF.OO., Protezione Civile…), per affrontare un evento calamitoso.

Per garantire una risposta efficace, la pianificazione per la gestione dell’evento individua gli scenari di rischio del territorio, i livelli di allerta, la strategia e il modello di intervento, i compiti e le procedure di ciascun Ente affinché al momento del bisogno tutti coloro che devono attivarsi sappiano già cosa fare e come farlo.

E' essenziale per la buona riuscita del soccorso assicurare lo scambio regolare di informazioni tra tutti i livelli del sistema, l'aver messo in atto preventivamente attività di formazione del personale nonché la realizzazione di esercitazione di tutte le componenti che intervengono in protezione civile.

E' essenziale che le comunità locali si siano dotate di piani di protezione civile, in quanto questi consentono di accelerare i tempi di intervento dei soccorritori, per esempio anche attrezzando idonee aree preventivamente individuate.

Altro problema di cui tenere di conto consiste nella gestione di situazioni di criticità legate al "comportamento della folla" o al "panico".

Ecco perché nell'attività di pianificazione è utile inserire i "decaloghi dei comportamenti di autoprotezione" nonché le modalità di segnalazione di allarme e cessato allarme, con cui informare le persone presenti nelle zone potenzialmente interessate, in modo da metterle in grado di adottare comportamenti idonei in caso di incidente.

Ultimo aggiornamento
Giovedì 21 Marzo 2024, ore 10:54