Martedì 29 ottobre, S.E. il Prefetto Filippo Romano ha presenziato alla cerimonia di Traslazione delle spoglie di Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato il 9 maggio 2021.
L’intenzione è quella di fare della chiesa di Santa Chiara il Santuario del beato Livatino, martire della fede e della giustizia, un luogo simbolico della nuova evangelizzazione, con un linguaggio legato al tema della giustizia e della legalità. A darne l’annuncio è stato monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, al termine dell’Assemblea diocesana convocata proprio a Canicattì nella chiesa di Santa Chiara.
Inoltre, la chiesa di Santa Chiara essendo dotata di un’aula liturgica capace di accogliere più di mille fedeli e di strutture di servizio adeguate all’accoglienza dei devoti, favorirà un pellegrinaggio simbolico anche nei luoghi degli affetti e della vita cristiana del beato: la Chiesa Madre, dove ha ricevuto il battesimo; la chiesa parrocchiale di san Domenico, dove ha ricevuto la Cresima, ha vissuto il suo cammino di fede, dove tutte le domeniche si recava a Messa assieme ai genitori e dove è stata aperta nel 2011 e successivamente chiusa nel 2018 la causa diocesana di beatificazione; infine la casa natale, dove ha vissuto fino all’ultimo giorno con i genitori, ma anche dove viveva un boss mafioso, tra i coinvolti nel suo tragico omicidio sulla statale 640Caltanissetta-Agrigento in corrispondenza del viadotto Gasena. Anche questo è un luogo di memoria, con la presenza del monumento fatto erigere dai genitori e, da alcuni mesi, di un parco a lui dedicato.