Presso il Ministero dell'Interno è istituito il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso per assicurare a chiunque abbia subito danni derivanti da fatti di criminalità organizzata di tipo mafioso il pagamento delle somme liquidate in giudizio con sentenza a titolo di risarcimento danni, di provvisionale e di rimborso delle spese di giudizio attraverso l'intervento diretto dello Stato.

Il Prefetto verifica la sussistenza dei presupposti e dei requisiti per la liquidazione delle somme richieste e, ove necessario,  integra la documentazione istruttoria. Il Prefetto esprime un parere circa la sussistenza dei requisiti per l'accesso al Fondo e trasmette  tutta la documentazione al Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso.

Il Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, presieduto dal Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà, delibera sulle domande. 

Dirigente: Viceprefetto dott.ssa Paola Maria Bianca Schettini

Funzionario addetto: Dott.ssa Sarah Ortiz

L'ufficio è ubicato al III piano di piazza Libertà n. 1

Orario di apertura al pubblico: su appuntamento

Telefono: 080/5293225 - 0805293111

 

Indirizzo di posta elettronica:

paolamariabianca.schettini@interno.it

sarah.ortiz@interno.it

Indirizzo P.E.C.:

area1.prefba@pec.interno.it

RELAZIONE ANNUALE - ATTIVITA' 2018 DEL COMITATO DI SOLIDARIETA'  

RELAZIONE ANNUALE - ATTIVITA' 2019 DEL COMITATO DI SOLIDARIETA'  

 

Chi può fare la richiesta

Tutti coloro che hanno subito danni in conseguenza di reati di tipo mafioso, siano essi persone fisiche (o i loro eredi) o enti (pubblici o privati).

Presupposti e i requisiti dell'istante  per l'accesso al Fondo:

1. avere ottenuto in proprio favore, successivamente al 30 settembre 1982, una sentenza definitiva di condanna al risarcimento e/o alla rifusione delle spese di costituzione e difesa nei confronti di soggetti imputati dei reati indicati all'art. 4, comma 1 (delitto di cui all'art. 416-bis c.p.; delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis; delitti commessi al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso), ovvero una sentenza, anche non definitiva, di condanna al pagamento di una provvisionale per i medesimi reati, ovvero sentenza civile di liquidazione del danno derivato dalla consumazione dei predetti reati, accertati in giudizio penale;

2. non aver riportato condanne, con sentenza definitiva, per uno dei reati di cui all'art. 407, comma 2 lett. a) del codice di procedura penale, né essere destinatario di una misura di prevenzione, ai sensi della legge 31.5.1965, n. 575, applicata in via definitiva o avere in corso procedimenti relativi all'applicazione della stessa.

Documentazione richiesta

1. Domanda per l'accesso al fondo di solidarietà

2. Copia autentica dell'estratto della sentenza

Cosa fare

La domanda di accesso al Fondo, in carta semplice, unitamente alla documentazione richiesta può essere presentata in diverse modalità:

  1. tramite Posta Elettronica Certificata, all'indirizzo area1ter.prefba@pec.interno.it  . Il formato della P.E.C. deve essere il seguente: VITTIME REATI MAFIOSI - COGNOME NOME - DATA DI NASCITA - LUOGO DI NASCITA sostituendo alle voci  "COGNOME", "NOME", "DATA DI NASCITA", "LUOGO DI NASCITA" i rispettivi valori dei soggetti per i quali viene presentata istanza.
  2. presentata direttamente o inviata con plico raccomandato con avviso di ricevimento al Prefetto della provincia di residenza del richiedente, ovvero in quella in cui ha sede l'Autorità Giudiziaria che ha emesso la sentenza.

  Si precisa che dovrà essere presentata un'istanza per ogni nominativo.

Riferimenti normativi

  • Legge n. 512 del 22.12.1999
  • D.P.R. 19 Febbraio 2014, n. 60
  • L..122 del 7 Luglio 2016, art.15
  • L. n. 186/2008 artt. 2 bis e 2 ter

Per ulteriori informazioni, chiarimenti e assistenza ai fini dell'accesso al Fondo:

chiama il Numero Verde 800 191 000 attivo presso l'Ufficio del Commissario dalle ore 9.00 alle ore 19.00 dal lunedì al venerdì;

 

Ultimo aggiornamento
Martedì 14 Maggio 2024, ore 16:19