Dirigente: Dott.ssa Valentina Italiani
Telefono: 0871-3421
e-mail: valentina.italiani@interno.it


 

Responsabile del procedimento/Addetto:

Dott.  Gerardo Zappone
Telefono: 0871-342475
e-mail: gerardo.zappone@interno.it

 

Sig. Mario Palombaro

Telefono : 0871-342508
e-mail: mario.palombaro@interno.it

 

Ubicazione Ufficio: Corso Marrucino - I Piano

 

Orario di apertura al pubblico:
martedì-mercoledì-giovedì
dalle 10 alle 12

 

Con l'entrata in vigore delle disposizioni del libro II del D. Lgs. 159/2011 inerenti alla documentazione antimafia, i soggetti di cui all' art. 83, commi 1 e 2 (pubbliche amministrazioni, enti pubblici, enti e aziende vigilati dallo Stato o da altro ente pubblico, le società o imprese comunque controllate dallo Stato o da altro ente pubblico, concessionari di opere pubbliche o di servizi pubblici, contraenti generali di cui all' art. 176 del D. Lgs. 163/2006) acquisiscono d'ufficio , tramite le prefetture, la documentazione antimafia (comunicazioni ed informazioni).


 

Non saranno istruite le istanze che perverranno dai soggetti privati (persone fisiche o giuridiche)


 

La comunicazione antimafia ( art. 84 comma 2 del D. Lgs. 159/2011)


 

La comunicazione antimafia consiste nell'attestazione della sussistenza o meno di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all' art. 67 del D. Lgs. 159/2011.


 

Cause ostative al rilascio della comunicazione antimafia ( art. 67, commi 1 e 8 del D. Lgs. 159/2011):


 

  • Provvedimenti definitivi di applicazione delle misure di prevenzione di cui all' art. 5 del D. Lgs. 159/2011;
  • Condanne con sentenza definitiva o confermata in appello per taluno dei delitti consumati o tentati elencati all' art. 51, comma 3- bis c.p.p.

La comunicazione antimafia va richiesta per ottenere:


 

  1. Licenze, autorizzazioni di polizia di competenza del Comune ed autorizzazioni al commercio;
  2. Concessioni di acque pubbliche e diritti ad esse inerenti nonché concessioni di beni demaniali allorché siano richieste per l'esercizio di attività imprenditoriali;
  3. Concessioni di costruzione e gestione di opere riguardanti la pubblica amministrazione e concessioni di servizi pubblici di valore superiore a € 150.000,00 e inferiore alla soglia comunitaria;
  4. Iscrizioni in Albi di appaltatori, fornitori di opere, beni e servizi riguardanti la Pubblica Amministrazione, nei registri della Camera di Commercio per l'esercizio del commercio all'ingrosso e nei registri dei commissionari astatori presso i mercati annonari all'ingrosso;
  5. Attestazioni di qualificazione per eseguire lavori pubblici;
  6. Altre iscrizioni o provvedimenti a contenuto autorizzatorio, concessorio o abilitativo per lo svolgimento di attività imprenditoriali, comunque denominati;
  7. Licenze per detenzione o porti d'armi, fabbricazione, deposito, vendita e trasporto di materie esplodenti;
  8. Contratti di appalto di opere e lavori pubblici di importo superiore a € 150.000,00 ma inferiore a € 5.000.000,00 (iva esclusa);
  9. Contratti di fornitura di beni e servizi di importo superiore a € 150.000,00 ma inferiore a € 200.000,00 (iva esclusa);
  10. Per le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia e degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali si applica la direttiva 2004/17/CE (come modificata dal Regolamento UE n. 1251/2011):
    • Opere e lavori pubblici di importo inferiore a € 5.000.000,00;
    • Forniture e servizi: inferiore a € 400.000,00.

Tali importi si applicano solo agli appalti che gli enti pubblici aggiudicano per scopi relativi all'esercizio delle loro attività ( art. 20 Direttiva 2004/17/CE).


 

Nei casi previsti ai punti 8 e 9, l'Ente Pubblico/Stazione Appaltante dovrà acquisire la copia integrale della visura camerale aggiornata con l'attuale compagine societaria contenente tutti i componenti di cui all' art. 85 del D. Lgs. 159/2011 o la dichiarazione sostitutiva del legale Rappresentante recante le medesime indicazioni (vedi modello 3).


 

E' vietato a pena di nullità, il frazionamento dei contratti, delle concessioni o delle erogazioni compiute scopo di eludere l' applicazione della predetta normativa.


 

La comunicazione antimafia non va richiesta nei seguenti casi ( art. 83, comma 3 del D. Lgs. 159/2011):


 

  1. Per i rapporti tra soggetti pubblici, pubbliche amministrazioni, enti pubblici, enti e Aziende vigilati dallo Stato o da altro ente pubblico, le società o imprese comunque controllate dallo Stato o da altro ente pubblico, concessionari di opere pubbliche o di servizi pubblici, contraenti generali di cui all' art. 176 del D. Lgs. 163/2006;
  2. Per i rapporti tra i soggetti pubblici in precedenza menzionati ed altri soggetti, anche privati, i cui organi rappresentativi e quelli aventi funzioni di amministrazione e di controllo siano sottoposti, per disposizioni di legge o di regolamento, alla verifica di particolari requisiti di onorabilità tali da escludere la sussistenza di una delle cause di divieto, sospensione o di decadenza previste dall' art. 67 del D. Lgs. 159/2011;
  3. Per il rilascio o il rinnovo delle autorizzazioni o licenze di polizia di competenza delle autorità nazionali e provinciali di pubblica sicurezza;
  4. Per la stipulazione o il rinnovo di contratti e per la concessione di erogazioni a favore di chi esercita attività agricole e professionali non organizzate in forma di impresa, nonché a favore di chi esercita attività artigiana in forma di impresa individuale;
  5. Per i provvedimenti, gli atti, i contratti e le erogazioni il cui valore complessivo non superi i € 150.000,00;

Non va richiesta, inoltre, per i rapporti fra privati e per le verifiche di cui all' art. 38 del D. Lgs. 163/2006.


 

In tutti i casi suddetti le richieste erroneamente presentate saranno restituite.


 

Competenza al rilascio della comunicazione antimafia ( art. 87, comma 1 del D. Lgs. 159/2011)


 

La comunicazione antimafia è rilasciata dal prefetto della provincia in cui hanno sede gli Enti pubblici/Stazioni Appaltanti indicati nell'art 83 del D. Lgs. 159/2011.


 

Per effetto delle nuove disposizioni non sarà più possibile equiparare il certificato della C.C.I.A.A. munito della "dicitura antimafia" alla comunicazione antimafia.


 

Procedimento di rilascio della comunicazione antimafia ( artt. 89 e 99, comma 2 bis del D. Lgs. 159/2011):


 

  1. Tramite B.D.N.A.
     
  2. Autocertificazione ( art. 89 D. Lgs. 159/2011).
    Nei casi previsti dall' art. 89 del D. Lgs. 159/2011 ,la dichiarazione sostitutiva dell'assenza delle cause di decadenza, sospensione o divieto di cui all' art. 67 del D. Lgs. 159/2011 è equiparata alla comunicazione antimafia (vedi modello allegato).
    In tali casi, gli Enti Pubblici/Stazioni Appaltanti potranno acquisire dal soggetto interessato (persona fisica o società) al rilascio della comunicazione antimafia la dichiarazione sostitutiva dell'assenza delle cause di decadenza, sospensione o divieto di cui all' art. 67 del D. Lgs. 159/2011. Successivamente, gli Enti Pubblici/Stazione Appaltanti potranno trasmettere tale dichiarazione sostitutive a questa Prefettura che procederà alle verifiche di cui all' art. 71 del D.P.R. 445/2000.

Le comunicazioni antimafia hanno una validità di 6 mesi dalla data dell'acquisizione.  

Ultimo aggiornamento
Lunedì 3 Giugno 2024, ore 16:55