Istituzione della Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità – Analisi dei dati sui controlli effettuati: la metà delle imprese ispezionate presentano irregolarità
Si è tenuta nella mattinata odierna in Prefettura la seduta di insediamento della Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di qualità di Mantova, convocata congiuntamente dal Direttore Provinciale INPS dott. Andrea Mario Bohuny e dal Prefetto di Mantova dott. Gerlando Iorio, con il coinvolgimento della Direzione Generale Agricoltura e Sovranità Alimentare e Foreste della Regione Lombardia, dell’Ispettorato Territoriale del lavoro, della Direzione Provinciale I.N.A.I.L., nonché delle associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali operanti nel comparto agricolo della provincia.
La Rete del Lavoro Agricolo di Qualità è stata istituita presso l’INPS ai sensi dell’art. 6 del decreto-legge 91/2014 (convertito con modificazioni dalla legge 116/2014 e successivamente novellato dalla legge n. 199/2016) al fine di selezionare imprese agricole e altri soggetti indicati dalla normativa vigente che, su presentazione di apposita istanza, si sono distinte nel rispetto delle norme in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Per potersi iscrivere alla Rete, le realtà imprenditoriali, oltre ad essere immuni da pregiudizi di natura penale, dovranno essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi, devono applicare i contratti collettivi e non devono risultare controllate o collegate a soggetti che non siano in possesso dei requisiti di legge indicati.
In apertura dell’incontro, il Prefetto ha condiviso gli esiti dell’attività di controllo pianificati nell’ambito della cabina di regia prefettizia operativa in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro che hanno riguardato proprio le aziende del comparto agricolo attive sul territorio della provincia.
Le operazioni sono state condotte con il concorso contestuale di personale dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma dei Carabinieri e del Servizio Prevenzione e Sicurezza Lavoro dell’ATS-Val Padana: nel complesso, sono stati impiegati oltre 50 operatori, che hanno fatto accesso a 13 siti in cinque giorni di controlli dedicati.
In esito all’attività, sotto il profilo del rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, la metà delle imprese ispezionate ha presentato profili di irregolarità, confermando la percentuale del 50% già riscontrata in altre circostanze. Nello specifico sono state contestate violazioni:
- in materia di valutazione dei rischi;
- sull’utilizzo delle attrezzature in conformità alla normativa vigente;
- sulla conformità delle strumentazioni da lavoro;
- sugli obblighi in capo ai datori di lavoro ed ai preposti alle imprese.
In un caso è stata verificata la posizione irregolare di uno straniero sul territorio, occupato presso un’azienda agricola, per cui sono stati avviati i necessari approfondimenti.
Se da un lato gli esiti dell’attività di controllo, nell’evidenziare che un’impresa su due presenta criticità, attestano l’esigenza di dare continuità alle operazioni, dall’altro lato il Prefetto ha, con rammarico, constatato che per concomitanti impegni di istituto, non sempre vi è la possibilità di un apporto completo di tutte le componenti della cabina di regia nelle operazioni condotte.
In questa direzione, l’invito del Prefetto è di intensificare la presenza sul territorio, con il massimo sforzo possibile, per garantire che i controlli vengano effettuati con maggior continuità e con il più stretto rigore, grazie all’apporto congiunto di tutte le componenti chiamate a concorrere al dispositivo dedicato alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Peraltro, la partecipazione di tutti gli operatori, tra Forze di Polizia ed Enti di vigilanza, secondo il consolidato modello delle operazioni “ad alto impatto” può consentire di realizzare interventi decisivi e di rilievo multisettoriale, consentendo l’accertamento di una pluralità di violazioni (fiscali, previdenziali, ambientali, urbanistiche, sfruttamento di manodopera, “caporalato”) secondo la specifica competenza degli operatori che convergono sui vari obiettivi.
D’altra parte, il Prefetto ed il Direttore Provinciale INPS hanno evidenziato la necessità di dotarsi anche di strumenti ulteriori rispetto a quelli, fondamentali, di vigilanza, in grado di assicurare adeguata tutela a tutto quel sistema di imprese virtuose che operano in un settore di primaria importanza per l’economia provinciale, quello, appunto, dell’agricoltura.
Da qui, appunto, l’importanza di dar vita anche sul territorio di Mantova ad una sezione provinciale della Rete, per formalizzare la costituzione di un tavolo dedicato in cui le Amministrazioni e gli operatori del settore potranno confrontarsi su temi e problemi comuni, nella prospettiva di promuovere la costruzione di un tessuto formato da aziende agricole che, garantendo la qualità dei processi e dei prodotti valorizzino appieno il proprio potenziale economico e promuovano la crescita e il benessere del territorio in cui sono inserite.
In particolare, compiti della Sezione Provinciale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, forte della sinergia interistituzionale saranno:
- la promozione di iniziative per incentivare l'iscrizione delle aziende alla Rete stessa;
- la definizione di proposte concrete finalizzate all'introduzione di meccanismi premianti in favore delle aziende aderenti alla Rete;
- l'individuazione di buone prassi operative che possano favorire l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel settore agricolo in una cornice di legalità ed in stretta collaborazione con i centri per l'impiego;
- lo scambio di dati e informazioni in possesso di ciascuna delle parti per favorire azioni di contrasto al lavoro sommerso, all'evasione contributiva e ad assicurare la tutela dei lavoratori coinvolti;
- la promozione di tavoli tecnici periodici sulle tematiche in parola, eventualmente anche allargate ad altre associazioni e movimenti che operano nel territorio a tutela della legalità nel settore agricolo;
- il rafforzamento e l’agevolazione dell’attività di controllo da parte degli Enti di vigilanza, coerentemente con le direttive di livello nazionale e le determinazioni assunte nella cabina di regia prefettizia per la vigilanza sui luoghi di lavoro.
Soddisfazione è stata espressa anche dal Direttore Provinciale dell’I.N.P.S., dott. Bohuny, che ha ricordato come la finalità della rete risieda nel potenziamento degli strumenti di contrasto del lavoro sommerso e dell’evasione contributiva, con l’obiettivo di monitorare il mercato del lavoro e di incentivare l’iscrizione delle aziende agricole alla Rete per favorire l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel settore agricolo in una cornice di piena legalità.