Accesso al Fondo e modalità di presentazione della domanda

 

Vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti

Fondo per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti

Presso il Ministero dell'Interno è istituito il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso per assicurare a chiunque abbia subito danni derivanti da fatti di criminalità organizzata di tipo mafioso il pagamento delle somme liquidate in giudizio con sentenza a titolo di risarcimento danni, di provvisionale e di rimborso delle spese di giudizio attraverso l'intervento diretto dello Stato.

Il Prefetto verifica la sussistenza dei presupposti e dei requisiti per la liquidazione delle somme richieste e, ove necessario, integra la documentazione istruttoria. Il Prefetto esprime un parere circa la sussistenza dei requisiti per l'accesso al Fondo e trasmette tutta la documentazione al Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso.

Il Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, presieduto dal Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà, delibera sulle domande. 

 

Chi può fare la richiesta

Tutti coloro che hanno subito danni in conseguenza di reati di tipo mafioso, siano essi persone fisiche (o i loro eredi) o enti (pubblici o privati).

Presupposti e  requisiti dell'istante per l'accesso al Fondo:

  1. avere ottenuto in proprio favore, successivamente al 30 settembre 1982, una sentenza definitiva di condanna al risarcimento e/o alla rifusione delle spese di costituzione e difesa nei confronti di soggetti imputati dei reati indicati all'art. 4, comma 1 (delitto di cui all'art. 416-bis c.p.; delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis; delitti commessi al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso), ovvero una sentenza, anche non definitiva, di condanna al pagamento di una provvisionale per i medesimi reati, ovvero sentenza civile di liquidazione del danno derivato dalla consumazione dei predetti reati, accertati in giudizio penale;
  2. non aver riportato condanne, con sentenza definitiva, per uno dei reati di cui all'art. 407, comma 2 lett. a) del codice di procedura penale, né essere destinatario di una misura di prevenzione, ai sensi della legge 31.5.1965, n. 575, applicata in via definitiva o avere in corso procedimenti relativi all'applicazione della stessa.

 

Cosa fare

La domanda di accesso al Fondo, in carta semplice, unitamente alla documentazione richiesta deve essere presentata direttamente o inviata con plico raccomandato con avviso di ricevimento al Prefetto della provincia di residenza del richiedente, ovvero in quella in cui ha sede l'Autorità Giudiziaria che ha emesso la sentenza.

 

Documentazione richiesta

  1. Domanda per l'accesso al fondo di solidarietà 
  2. Copia autentica dell'estratto della sentenza
     

 

Riferimenti normativi  

  • Legge n. 512 del 22.12.1999
  • D.P.R. 28 maggio 2001, n. 284

 

Per effetto della legge 7 luglio 2016, n.122, sono state attribuite al Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso (ora Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti) e, quindi, al Commissario che lo presiede, nuove specifiche competenze in materia di "vittime dei reati intenzionali violenti".

Nello specifico, l'indennizzo è elargito in favore della vittima di un reato doloso commesso con violenza alla persona e comunque del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (il c.d. caporalato) per la rifusione delle spese mediche e assistenziali, salvo che per i reati di violenza sessuale e di omicidio, a favore delle cui vittime ovvero degli aventi diritto, esso è comunque elargito anche in assenza di spese mediche e assistenziali.

La legge 20 novembre 2017, n.167, ha esteso l'indennizzo previsto dall'art.11 della legge 7 luglio 2016, n.122, alle sole vittime dei reati intenzionali violenti commessi successivamente al 30 giugno 2005, data di entrata in vigore della direttiva europea 2004/80/CE.

Le questioni applicative concernenti la normativa in argomento sono state chiarite dal Ministero dell'interno con la circolare n.43 del 04.01.2018 , consultabile anche su questo sito (vd. sopra).

 

Per ulteriori informazioni, chiarimenti e assistenza ai fini dell'accesso al Fondo:

chiama il Numero Verde 800 191 000 attivo presso l'Ufficio del Commissario dalle ore 9.00 alle ore 19.00 dal lunedì al venerdì;

consulta pagina del Ministero dell'Interno "Lotta alle mafie"  e/o "Speciali elargizioni alle vittime del terrorismo e della criminalità di tipo mafioso"

Vittime di Estorsioni, di Usura e Racket, di Stragi e terrorismo
Sezione
Area I: Ordine e Sicurezza Pubblica e Tutela della Legalità Territoriale
Dirigenti
  • MELANIA MUCCI
Ricevimento
Orario
Orari
  • Lunedì
    • 09:30 - 12:30
  • Martedì
    • 15:00 - 16:30
  • Giovedì
    • 09:30 - 12:30
Responsabile
Dott.ssa Valeria Di Giambattista
Telefono: 085-2057544
e-mail: valeria.digiambattista@interno.it
Addetti
Sig.ra Gisella Lepidi
Telefono : 085-2057415
e-mail: gisella.lepidi@interno.it
Ubicazione
piano 2°, stanza n. 17 e n. 2

Ultimo aggiornamento
Lunedì 14 Ottobre 2024, ore 11:12