Presso il Ministero dell'Interno è istituito il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso per assicurare a chiunque abbia subito danni derivanti da fatti di criminalità organizzata di tipo mafioso il pagamento delle somme liquidate in giudizio con sentenza a titolo di risarcimento danni, di provvisionale e di rimborso delle spese di giudizio attraverso l'intervento diretto dello Stato.

Il Prefetto verifica la sussistenza dei presupposti e dei requisiti per la liquidazione delle somme richieste e, ove necessario,  integra la documentazione istruttoria. Il Prefetto esprime un parere circa la sussistenza dei requisiti per l'accesso al Fondo e trasmette  tutta la documentazione al Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso.

Il Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, presieduto dal Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà, delibera sulle domande. 

Dirigente: Dott. Marcello Urso

Responsabile del procedimento: Dott.ssa Marica Galdini

Orario di apertura al pubblico: da Lunedì dal Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.00

Giovedì dalle ore 14.30 alle ore 15.30

Telefono: 01984161

Indirizzo di posta elettronica: protocollo.prefsv@pec.interno.it



 

Chi può fare la richiesta

Tutti coloro che hanno subito danni in conseguenza di reati di tipo mafioso, siano essi persone fisiche (o i loro eredi) o enti (pubblici o privati).

Presupposti e i requisiti dell'istante  per l'accesso al Fondo:

1. avere ottenuto in proprio favore, successivamente al 30 settembre 1982, una sentenza definitiva di condanna al risarcimento e/o alla rifusione delle spese di costituzione e difesa nei confronti di soggetti imputati dei reati indicati all'art. 4, comma 1 (delitto di cui all'art. 416-bis c.p.; delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis; delitti commessi al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso), ovvero una sentenza, anche non definitiva, di condanna al pagamento di una provvisionale per i medesimi reati, ovvero sentenza civile di liquidazione del danno derivato dalla consumazione dei predetti reati, accertati in giudizio penale;

2. non aver riportato condanne, con sentenza definitiva, per uno dei reati di cui all'art. 407, comma 2 lett. a) del codice di procedura penale, né essere destinatario di una misura di prevenzione, ai sensi della legge 31.5.1965, n. 575, applicata in via definitiva o avere in corso procedimenti relativi all'applicazione della stessa.



Cosa fare
La domanda di accesso al Fondo, in carta semplice, unitamente alla documentazione richiesta, deve essere all'indirizzo P.E.C. della Prefettura della provincia di residenza del richiedente, ovvero in quella in cui ha sede l'Autorità Giudiziaria che ha emesso la sentenza, oppure può venire presentata direttamente o inviata mediante plico raccomandato con avviso di ricevimento.

 

Documentazione richiesta

  1. Domanda per l'accesso al fondo di solidarietà;
  2. Copia autentica dell'estratto della sentenza.

     

Per ulteriori informazioni, chiarimenti e assistenza ai fini dell'accesso al Fondo:

chiama il Numero Verde 800 191 000 presso l'Ufficio del Commissario, attivo tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al giovedì dalle ore 9,00 alle ore 16,00 ed il venerdì dalle ore 9,00 alle ore 14,00. Fornisce informazioni, chiarimenti, indicazioni sulla legislazione (legge 22 dicembre 1999, n. 512) e sulle modalità di accesso al Fondo di Rotazione.

Ultimo aggiornamento
Venerdì 29 Marzo 2024, ore 19:26