Focus sull'ordine pubblico e sulla sicurezza nella Gallura, è questo il tema affrontato dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Grazia La Fauci.
Alla riunione hanno partecipato i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, insieme ad alcuni rappresentanti delle Istituzioni tra i quali il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Cagliari, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Tempio Pausania, l’amministratore straordinario della provincia di Sassari e i sindaci di diverse località tra cui Tempio Pausania, Arzachena, Golfo Aranci, Santa Teresa Gallura e Palau, oltre al vicesindaco di Olbia.
Dall’analisi dei reati commessi nei comuni galluresi - un territorio caratterizzato da diverse realtà economiche e fortemente influenzato dal turismo costiero, che registra un significativo aumento di presenze già dal mese di aprile fino a tutto ottobre - è emerso che l'indice di delittuosità media è leggermente inferiore rispetto al dato nazionale, ma con notevoli oscillazioni stagionali, che in alcuni comuni superano il 50%.
Gli amministratori locali hanno sottolineato le principali preoccupazioni delle comunità che riguardano in particolare lo spaccio di sostanze stupefacenti, gli atti vandalici e il disturbo della quiete pubblica legato alla movida.
Nel corso della riunione è stata discussa anche la possibilità, che i sindaci regolamentino, con ordinanze comunali, gli orari di vendita di bevande alcoliche e gli orari di chiusura dei locali di intrattenimento musicale.
Inoltre, è stato sottolineato l'importante ruolo dei sistemi di videosorveglianza nella prevenzione e repressione dei reati, incoraggiando i primi cittadini a valutare il ricorso al finanziamento previsto dal Ministero dell’Interno per la loro installazione.
Un proficuo contributo alla discussione è stato fornito dai procuratori della Repubblica che hanno delineato le aree di intervento sia nella repressione della "criminalità di strada" sia nel contrasto a fenomeni criminali che possono danneggiare l'economia locale, come il traffico di sostanze stupefacenti, i reati ambientali e il riciclaggio di capitali illeciti.
Concordata, infine, la necessità di una programmazione flessibile e coordinata dei servizi di controllo del territorio.