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Ultimo aggiornamento
Lunedì 23 Settembre 2024, ore 10:02

Si è tenuta nella mattina del 2 settembre, presso il salone di rappresentanza della Prefettura di Catania, una riunione convocata dalla Regione Siciliana al fine di affrontare la problematica della grave carenza di sangue nei presidi ospedalieri della provincia da destinare ad interventi di alta chirurgia e le trasfusioni che riguardano, in particolare, i pazienti affetti da talassemia ed emoglobinopatie.

All’incontro, presieduto dal Prefetto di Catania, dr.ssa Maria Carmela Librizzi e dal Dirigente del Centro Regionale Sangue e Trasfusionale, dr. Giacomo Scalzo, hanno partecipato il Vicesindaco di Catania, dr. Paolo La Greca, alcuni Sindaci della provincia, rappresentanti dei presidi ospedalieri del capoluogo e delle associazioni di donatori del sangue.

I dati emersi nel tavolo di confronto sono allarmanti. Catania è la provincia siciliana con la percentuale di donazioni più bassa dell’Isola e l’attuale fabbisogno dei nosocomi è pari a circa ottomila chili di plasma, che non potrà essere assicurato integralmente dalle limitrofe Aziende Sanitarie Provinciali, ma rivolgendosi ad altri ambiti regionali da cui, se non si invertirà la tendenza, occorrerà importare sangue in grandi quantità.

In considerazione di tali dati, che rischiano di mettere a repentaglio le quotidiane attività che i presidi ospedalieri assicurano a tutela della salute pubblica, la Regione, d’intesa con la Prefettura, ha convocato il  tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti affinché vengano promosse iniziative finalizzate a potenziare le donazioni volontarie, attraverso, in primo luogo, il ruolo che potranno giocare i Comuni della provincia.

 “Bisogna avviare una mobilitazione mirata alla sensibilizzazione della cittadinanza – ha affermato il Prefetto Librizzi – attraverso il ruolo fondamentale dei Sindaci che, nei rispettivi territori, dovranno favorire le donazioni coinvolgendo le associazioni”.

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