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Il Palazzo Giulio d'Este

Il Palazzo fu costruito su progettazione del grande architetto rinascimentale Biagio Rossetti, nell' ambito dei lavori dell'Addizione Erculea, e donato da Ercole I d' Este al figlio naturale Giulio. Il palazzo fu tra i primi a sorgere sulla Via degli Angeli, elegante strada della nuova circonferenza urbana e presenta diversi elementi tipici dell'originalissimo stile architettonico di Biagio Rossetti, quali la mancanza di simmetria della facciata, l'importante portale marmoreo posto fuori asse, la disposizione irregolare delle finestre e il delizioso particolare del balconcino "fuori scala" con la sua piccola finestra ribassata.
Alla morte di Ercole I d'Este, avvenuta nel 1505, gli successe il figlio Alfonso.
Don Giulio partecipò nel 1506 alla congiura ordita da Ferrante, secondogenito del Duca Ercole I d' Este, contro il fratello Alfonso II ma il complotto fu un fallimento ed egli venne condannato a morte e la pena fu commutata in extremis nel carcere a vita, da cui uscì solo nel 1559. Durante la prigionia don Giulio, forse per vincere la noia ed ingannare il tempo, iniziò a compilare una calendario perpetuo dal 1501 all'anno 2032, conservato presso la Biblioteca Ariostea di Ferrara.
Per ironia della sorte il palazzo di Don Giulio divenne di proprietà del suo più acerrimo nemico,il cardinale Ippolito d'Este. Diversi furono i passaggi di proprietà successivi: appartenne infatti agli antichi signori di Carpi e poi ai principi di Pio di Savoia. Fu proprio quest'ultima nobile famiglia a riunire qui una straordinaria collezione di opere d'arte e, alla fine del Settecento, a farlo decorare con pitture di Ignazio Carbonari, Giovan Battista dall'Ettore e Leopoldo Cicognara.
Negli anni 1918-32 i nuovi proprietari, la famiglia Mantovani, introdussero importanti modifiche che connotano l'aspetto attuale del palazzo. In particolare venne definito lo spazio del cortile interno, centrato dalla vera da pozzo, e innalzata la quinta prospettica che separa il cortile dal giardino con le sette eleganti arcate di sapore neo-estense. In fondo al giardino venne eretta la limonaia, con sei colonne dai capitelli gotici che si dicono provenire dalla delizia estense della Montagnola. All'interno si conserva ancora parte del giardino, i cui eleganti porticati sono accessibili al pubblico.
Dal 1932 il palazzo Giulio d'Este è di proprietà della Provincia di Ferrara che con importanti lavori di restauro, volti non solo al recupero funzionale ma attenti anche al ripristino dei volumi originari, ha restituito continuità e coerenza agli spazi e ha riportato in luce preziose testimonianze figurative legate alla facies originaria del palazzo.
Attualmente il palazzo è sede della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo.

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Ultimo aggiornamento
Martedì 31 Ottobre 2023, ore 12:23