DETENZIONE DI SOSTANZE STUPEFACENTI FINALIZZATE ALL'USO PERSONALE

Il procedimento è previsto dall'articolo 75 del Testo unico 309/90, così come innovato dalla legge n. 49/06 e dalla legge n. 79/14. L'art. 75 del D.P.R. 309/90 attribuisce al Prefetto un ruolo di grande importanza e delicatezza nell'ambito dell'azione di prevenzione e recupero. Questo compito è stato accentuato dall'abrogazione - in seguito al referendum del 93 - delle norme che prevedevano sanzioni penali a carico del tossicodipendente che rifiuta di sottoporsi al trattamento terapeutico-riabilitativo. È proprio in seguito alla depenalizzazione dell'uso personale delle sostanze stupefacenti che l'unico referente del soggetto tossicodipendente è divenuto il Prefetto, coadiuvato dal personale del Nucleo operativo per le tossicodipendenze (N.O.T).

 


COMPETENZE DELLA PREFETTURA

L'attività svolta dall'ufficio Tossicodipendenze della Prefettura (denominato N.O.T.) risponde alle finalità previste dalla normativa vigente in materia di tossicodipendenze. Il Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) n. 309/90, come modificato dalla legge 49/2006, nonché dalla legge 79/2014 definisce con chiarezza il principio di illiceità derivante dalla detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale, avendo mantenuto le finalità di:

  • prevenire l'uso da parte di coloro che non sono assuntori di droga;
  • impedire o ridurre l'uso da parte di quanti sono abituali consumatori;
  • favorire il recupero di consumatori abituali e di tossicodipendenti;
  • sanzionare la condotta illecita.

Il Prefetto è, infatti, competente ad applicare la sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida, della licenza di porto d'armi, del passaporto e di ogni altro documento equivalente o del divieto di conseguire tali documenti, nei confronti di coloro che sono stati segnalati dagli Organi di Polizia perché in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale.

 


MODIFICHE APPORTATE DAL NUOVO ARTICOLO 75

Le principali modifiche apportate dalla L. 49/06 nonché dalla L. 79/2014 al D.P.R. 309/90, riguardano principalmente 2 punti:

  • abolizione della scelta del programma come alternativa alle sanzioni;
  • reintroduzione dell'elemento quantitativo per stabilire la tipologia della violazione; le tabelle del Ministero della Salute, emanate successivamente, indicano la quantità di principio attivo al di sopra della quale si configura il reato di spaccio. Condizioni attualmente non più applicate in virtù della rivisitazione della norma avvenuta con la successiva L. 79 citata.
  • la nuova normativa ha soppresso l'uniformità delle tipologie di sostanze e relative tabelle ripristinando così la differenza tra sostanze leggere e pesanti introdotte dalla legge Jervolino-Vassalli.

 


ITER DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO A CARICO DEI DETENTORI DI SOSTANZE STUPEFACENTI PER USO PERSONALE

La persona che, dalle Forze dell'Ordine, è trovata in possesso di sostanze stupefacenti, per farne uso personale, è segnalata al Prefetto territorialmente competente che adesso è quello di residenza della persona segnalata o, in mancanza, quello del luogo dove l'interessato ha fissato il proprio domicilio e, ove questi siano sconosciuti, del luogo dove è stato commesso il fatto (art. 75 D.P.R. 309/90, c. 13).

 


SEGNALAZIONE DA PARTE DELLE FORZE DELL'ORDINE

Al momento della segnalazione, cioè del rinvenimento della sostanza destinata all'uso personale nella disponibilità di una o più persone, l'organo segnalante svolge i seguenti adempimenti:

  • verifica che la sostanza sia stupefacente, solo attraverso il narcotest;
  • stabilisce se si tratta di una violazione amministrativa o penale non più attraverso la quantità di principio attivo riscontrato nella sostanza, secondo i parametri ormai superati, fissati nelle tabelle ministeriali approvate con L. 49 modificata dalla L. 79/2014;
  • verifica se la persona in possesso di sostanza ha nell'immediata disponibilità un autoveicolo (in questo caso c'è il ritiro immediato della patente per 30 giorni) o un ciclomotore (in questo caso è previsto il ritiro del certificato di idoneità tecnica e il fermo amministrativo del ciclomotore);
  • invia entro 10 giorni al Prefetto tutti i verbali, corredati dell'esito del narcotest;
  • restituisce all'interessato la patente e/o il certificato di idoneità al termine dei 30 giorni, qualora questi siano stati ritirati.

L'interessato può far pervenire al Prefetto scritti difensivi entro 30 giorni dalla segnalazione.

 


COMPETENZE DELLA PREFETTURA

Il Prefetto:

  • riceve gli atti dall'organo segnalante e ne verifica la completezza;
  • dispone il provvedimento di restituzione della patente e/o del certificato di idoneità tecnica del ciclomotore qualora siano stati ritirati per disponibilità del mezzo, e lo trasmette al Comando competente per residenza;
  • attende eventuali scritti difensivi che il segnalato può far pervenire entro 30 giorni dalla segnalazione;
  • stabilisce la fondatezza dell'accertamento in base al rapporto ricevuto dall'organo segnalante e agli scritti difensivi;
  • se l'accertamento è infondato procede all'ordinanza motivata di archiviazione da comunicare all'organo che ha effettuato la segnalazione oltre che all'interessato;
  • se l'accertamento è ritenuto fondato, emette l'ordinanza di convocazione entro 40 giorni dalla ricezione degli atti completi oppure entro 150 giorni dalla ricezione degli scritti difensivi;
  • effettua il colloquio avvalendosi dei funzionari assistenti sociali del nucleo operativo per le tossicodipendenze della Prefettura.

La persona segnalata può far ricorso al giudice di pace contro l'ordinanza di convocazione del Prefetto e contro l'eventuale provvedimento sanzionatorio entro 10 giorni dalla sua notifica. Il procedimento amministrativo è rigorosamente vincolato alla tutela della riservatezza e al segreto professionale. Se il soggetto è minorenne sono invitati al colloquio anche i genitori, al fine di fornire loro una corretta informazione sulle sostanze stupefacenti e sulle strutture pubbliche e private a cui rivolgersi per ottenere informazioni e consulenze. È competente ad applicare le sanzioni amministrative, il Prefetto del luogo di residenza della persona segnalata, o, in mancanza del domicilio, e, ove questi siano sconosciuti, del luogo dove è stato commesso il fatto.

 


COLLOQUIO AI SENSI DEL NUOVO ARTICOLO 75

FINALITÀ

L'art. 75 le sintetizza nell'accertamento delle ragioni della violazione e nell'individuazione di accorgimenti utili per prevenire ulteriori violazioni. Esso ha infatti lo scopo di attivare una riflessione sui fatti accaduti per i quali la persona è stata segnalata e sulla consapevolezza delle conseguenze oltre che normative, anche personali, familiari e sociali di tale violazione. Il Prefetto è tenuto ad applicare le sanzioni previste dal comma 1 del nuovo art. 75 che riguardano la sospensione della patente di guida o il divieto di conseguirla, la sospensione della licenza di porto d'armi o il divieto di conseguirla, la sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o il divieto di conseguirli.

Il Prefetto, ogni volta che viene ufficialmente informato che un soggetto ha fatto uso di sostanze, è tenuto, ai sensi dell'art.121 del D.P.R. n.309/90, a segnalarlo al Ser.T. competente, che a sua volta è tenuto a convocare la persona segnalata al fine di dare informazioni sulle opportunità preventive o terapeutiche offerte dal servizio e individuare un eventuale percorso di sostegno, consulenza o aiuto.

 

I progetti di prevenzione

Fin dal marzo 2011 si è iniziato a costruire una "rete" da cui, poi, l'anno successivo è stato formalizzato un Tavolo Interistituzionale che rappresenta la base di un lavoro comune e condiviso nel territorio provinciale per contrastare e prevenire il complesso fenomeno delle dipendenze, formalizzato con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa.

Nel corso degli anni questo "Comitato uniti contro le droghe" non solo è stato integrato con l'ingresso di nuovi componente, ma ha cercato di ampliare il piano di azione oltre che alle sostanze stupefacenti, a tutte le dipendenze in generale ( alcool, gioco d'azzardo, etc.).

 

Nucleo Operativo Tossicodipendenze

Finalità previste dalla normativa vigente in materia di tossicodipendenza, la legge 162 del 26/06/90 approvata dal T.U. D.P.R.309/90 che, pur definendo con chiarezza il principio di illiceità derivante dall'uso di sostanze stupefacenti, è ispirata a motivazioni sociali e tende a promuovere una vasta azione di prevenzione, riabilitazione e recupero, mirando a: 1. prevenire l'uso da parte di coloro che non sono assuntori di droga; 2. impedire o ridurre l'uso da parte di quanti sono abituali consumatori; 3. favorire il recupero di consumatori abituali e di tossicodipendenti; 4. sanzionare la condotta illecita. In ogni caso, per i segnalati ai sensi dell'art. 75 dell'aggiornato D.P.R. 309/90 sottoposti a sanzione, in via cautelativa, viene disposta la revisione medica della patente di guida ai sensi dell'art. 128, comma 1-sexies del D. Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 e successive modificazioni (C.d.S.)

  • Legge 24 novembre 1981, n. 689;
  • Legge 26 giugno 1990, n. 162;
  • T.U. D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309;
  • Decreto 12 luglio 1990, n. 186;
  • D.P.R. 5 giugno 1993, n. 171;
  • Legge 18 febbraio 1999, n. 45;
  • Legge 21 febbraio 2006, n. 49;
  • Legge 29 luglio 2010 n. 120;
  • Legge 20 maggio 2014, n. 79.
Comitato "Uniti contro la droga"

Si è costituito, nel corso dell’anno 2011, presso questa Prefettura un Comitato inter istituzionale con la finalità di analizzare il fenomeno delle dipendenze patologiche e di promuovere azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno stesso.
Del Comitato, coordinato da questa Prefettura, fa parte la Procura della Repubblica di Macerata, il Comune di Macerata, il comune di Civitanova Marche, le Forze dell’Ordine, l’Università di Macerata, l’Università di Camerino, l’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, i Dipartimenti delle Dipendenze Patologiche Area Vasta 3 ASUR Marche, gli Ambiti Territoriali Sociali XIV, XV, XVI, XVII e XVIII della provincia di Macerata, le Associazioni del terzo settore quali “Con Nicola, oltre il deserto dell’indifferenza”, la “Rondinella”, il “GLATAD” e “Parsifal”, le Comunità terapeutiche della Cooperativa “P.A.R.S. Pio Carosi” e “Berta 80”.
Ciascuna istituzione, nell’ambito della propria esperienza professionale legata al proprio mandato istituzionale, ha già testato i limiti di singoli interventi anche alla luce delle scarse risorse umane ed economiche di cui ciascuno dispone.
È per questo motivo che tutti i partecipanti hanno condiviso unanimemente la necessità, di concentrare interventi sinergici ed incisivi sul versante della prevenzione e dell’informazione diretta sia ai giovani, circa gli effetti dell’uso di sostanze stupefacenti, sia alle famiglie, quale risorsa educativa fondamentale, che agli insegnanti al fine di dotarli di strumenti idonei ad affrontare la situazione (gli incontri formativi sono già iniziati lo scorso ottobre).
A tale fine il Comitato inter istituzionale è giunto alla definizione di un Protocollo d’intesa, denominato “Uniti contro la Droga”, che è stato sottoscritto da tutte le istituzioni che lo compongono, nel quale sono state previste le “azioni” che i soggetti sottoscrittori intraprenderanno.

Area III: Tutela dei Diritti Civili, Cittadinanza e Immigrazione
Incarico
Dirigente Dell'Area
Dirigente
Dott. Carlo FERRACCIONI
Qualifica
VICEPREFETTO AGGIUNTO
Nome ufficio
Nucleo Operativo Tossicodipendenze
Responsabile del procedimento
Dott.ssa Cecilia Campolungo - Dott.ssa Maria Cristina Ronchini
Ubicazione dell'ufficio
Sede distaccata - Piazza della Libertà, 25 - Ufficio N.O.T -
Fax
0733254666

Ultimo aggiornamento
Giovedì 4 Luglio 2024, ore 15:00
Allegati
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