L'area dove sorge Palazzo Santo Stefano, ex convento femminile benedettino, è molto antica. In età romana vi si svolgeva una movimentata attività portuale.
Testimone di questa antichità sono i due tratti di lastricato in quadroni di trachite digradanti verso il fiume scoperti, negli anni '40, durante lavori di sistemazione.
Questa testimonianza non è la sola, in altri scavi vennero alla luce numerose anfore, oggi visibile presso il Liceo Classico Stalale Tito Livio di Padova.
Una più suggestiva impronta del passato, ora conservata presso il Museo Maffeiano a Verona, è apparsa nel 1770 presso l'ingresso dell'attuale Prefettura.
Si tratta di un'ara dedicata a M.Publicius Festus. Sembra appartenente al tempio di Giunone presso il quale si svolgevano annuali cerimonie navali per celebrare la vittoria dei Patavini sullo spartano Cleonimo nel 302 a.C.
Ma il monumento che meglio racconta la storia di Piazza Antenore è il ponte di S.Lorenzo ex ponte S.Stefano come veniva chiamato nell'undicesimo secolo. La costruzione in pietra a tre arcate sembra risalire al decennio 40-30 a.C. Sul prospetto meridionale del ponte vi sono incisi i nomi dei committenti e della commissione tecnica che sovraintese la gara d'appalto e il collaudo.
Dopo il tombinamento del fiume degli anni '60, è possibile vedere il ponte dal sottopasso. In Piazza Antenore, in posizione isolata, sono state collocare le arche del mitico fondatore della città, Antenore, e quella dell'umanista Lovato dé Lovati fautore di quel mito.