Luigi Carnevale, originario di Catanzaro, 62 anni, sposato e padre di due figli, è laureato in Giurisprudenza, ha conseguito un Master di secondo livello in "Sicurezza coordinamento interforze e cooperazione internazionale" ed è abilitato all'esercizio della professione forense.
Inizia la sua carriera in Polizia, al termine del corso di formazione, nel 1989 presso la Squadra Mobile della Questura di Cosenza, con l'incarico di Vice Dirigente. Durante quel periodo, durato circa tre anni, Carnevale riorganizza le sezioni investigative dell'Ufficio, con particolare cura per la sezione antirapina e antidroga, data la particolare incidenza dei crimini connessi a quei settori.
Nel Novembre del 1990 viene chiamato a far parte della Squadra Antisequestro, costituita presso la Questura di Perugia e contribuisce alle indagini sul sequestro del piccolo Augusto De Megni, concluse nel gennaio 1991 con liberazione dell'ostaggio e l'arresto dei responsabili.
Nel 1992 è assegnato al Centro Operativo DIA di Reggio Calabria, con l'incarico di Dirigente di Sezione. In quell'Ufficio svolge attività investigative antimafia, fra le quali quelle conclusesi con l'arresto degli autori e dei mandanti di alcuni omicidi eccellenti avvenuti in quel territorio nonché dei tragici protagonisti di sanguinose guerre di mafia.
L'anno successivo ritorna a Cosenza, sempre alla Squadra Mobile in qualità di Dirigente, distinguendosi per le attività svolte che hanno consentito di infliggere duri colpi alla criminalità organizzata e non.
In particolare conduce, con straordinari risultati, attività di indagini nei confronti delle consorterie criminali legate alla 'ndrangheta, operanti sull'intero territorio della provincia, e culminate in un maxi-blitz nell'ottobre del 1994 con l'arresto di 118 affiliati alle cosche mafiose, responsabili a vario titolo di omicidi, estorsioni, rapine, traffico di stupefacenti ed altro.
Numerosi sono stati i latitanti pericolosi catturati anche all'estero.
Per le suddette attività, Carnevale è oggetto di un progetto omicidiario avallato dai vertici dei clan cosentini e non portato a compimento per l'inattesa decisione del boss Franco Pino di collaborare con la giustizia.
Nel primo interrogatorio il capo clan fornisce i particolari sui criminali coinvolti nel piano ed indicazioni utili a rinvenire gli ordigni e i congegni per un esplosione radiocomandata finalizzata ad eliminare il funzionari definito "odiato dalle cosche".
Per i risultati ottenuti e il rischio concreto corso, gli viene conferita la promozione alla qualifica di Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato per meriti straordinari con decreto del Ministro dell'Interno Giorgio Napolitano.
Nel 1997 è trasferito alla Questura di Brindisi con l'incarico di Dirigente della Squadra Mobile, ottenendo anche lì numerosi riconoscimenti per il contrasto alle organizzazioni criminali locali dedite in particolare al traffico internazionale di tabacchi lavorati esteri, con metodi sempre più cruenti, e al nascente fenomeno della tratta di esseri umani nato proprio dall'esodo sulle coste brindisine di migliaia di albanesi e successivamente di extracomunitari di varia provenienza.
Nel 1999 è assegnato alla Squadra Mobile di Roma con l'incarico di Vice Dirigente e Dirigente la Sezione Criminalità Organizzata (ex Centro Interregionale Criminalpol Lazio e Umbria) ed avvia, in particolare, attività investigative, positivamente conclusesi, sulle organizzazioni criminali operanti sul litorale laziale dove forte era la presenza di esponenti di spicco delle note consorterie mafiose, 'ndranghetiste e camorriste.
Nel 2002, per l'esperienza maturata, è nominato dal Ministro dell'Interno funzionario di collegamento per la Polizia di Stato presso la Commissione Parlamentare Antimafia e nel 2004 viene, promosso alla qualifica di Primo Dirigente.
Nel 2005 è chiamato a dirigere la neo istituita Divisione di Analisi Criminale, presso il Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e nel 2007 assegnato al Servizio Controllo del Territorio con l'incarico di Dirigente della II Divisione operativa col compito di riorganizzare i Reparti Prevenzione Crimine.
Nel 2009 è assegnato all'Ispettorato di P.S. c/o la Camera dei Deputati con la funzione di Vice Dirigente, dove assume l'incarico di responsabile dei servizi di protezione del Presidente della Camera dei Deputati fino al 2013, quando viene trasferito all'Ispettorato di P.S. "Vaticano" in qualità di Vice Dirigente.
Dal 1 ottobre 2015 al 17 giugno 2016 frequenta il Corso di alta formazione presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia al termine del quale, ottenuta nel frattempo la promozione a Dirigente Superiore della Polizia di Stato con decorrenza 01.01.2016, gli viene conferito l'incarico di Direttore del Servizio Polizia Scientifica presso la Direzione Centrale Anticrimine.
Il 23 luglio 2018, grazie all'apprezzamento in precedenza ricevuto per il servizio svolto a favore della Santa Sede, viene chiamato a dirigere l'Ispettorato di Pubblica Sicurezza "Vaticano" e in data 20.05.2019 viene promosso Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza.
Dal 5 dicembre 2022 è nominato Dirigente dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza Senato della Repubblica.
Viene chiamato, alla fine dello stesso mese, a riassumere, a scavalco, la direzione dell'Ispettorato di P.S. "Vaticano", rimasta ancora vacante, a seguito della scomparsa del Papa Emerito Benedetto XVI occupandosi della delicata organizzazione dei funerali.
Mantiene il doppio incarico fino al marzo del 2024.
Nel corso della carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze tra le quali si segnalano quella di Commendatore al merito della Repubblica Italiana e Commendatore con placca dell'Ordine di San Silvestro Papa.