Il Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) è un organo dello Stato con personalità giuridica, il cui legale rappresentante è il Ministro dell'Interno che è coadiuvato da un Consiglio di Amministrazione.
Il Fondo è amministrato dal Ministero dell'Interno per mezzo della Direzione Centrale per l'Amministrazione del Fondo Edifici di Culto e dalle Prefetture in sede periferica.
La Prefettura, quindi, cura tutti gli aspetti tecnico-amministrativo-finanziari connessi con la gestione dei beni del F.E.C. presenti in provincia.
Il patrimonio del Fondo Edifici di Culto è costituito da beni di varia natura, ma principalmente da edifici sacri.
Il compito del Fondo è di conservare le chiese aperte al culto pubblico, affidandole in uso all'autorità religiosa, e di assicurare il restauro e la conservazione degli edifici stessi e delle opere d'arte in essi custodite.
Tali edifici, circa 700, sono dislocati su tutto il territorio nazionale e tra essi figurano abbazie, basiliche monumentali e chiese più o meno famose, tutte comunque pregevoli testimonianze delle esperienze culturali e artistiche succedutesi nel corso dei secoli in Italia.
Il patrimonio proviene dagli ordini religiosi disciolti dalla apposita legislazione di fine '800 (leggi c.d. "eversive").
DISCIPLINA IN TEMA DI GESTIONE DEI BENI DEL F.E.C.
Chiunque intenda effettuare riprese fotografiche, cinematografiche e televisive all'interno di immobili di proprietà del Fondo Edifici di Culto, oppure intenda utilizzare spazi ricadenti della proprietà del Fondo Edifici di Culto, deve presentare apposita richiesta alla Prefettura.
Al riguardo si informa che il soggetto richiedente deve precisare nell'istanza:
- l'indirizzo e le proprie generalità;
- i mezzi, le modalità, i tempi;
- i luoghi ed i beni oggetto delle riprese;
- la finalità e la destinazione delle immagini.
Nella ipotesi di riprese cinematografiche o televisive, è necessario allegare copia di una polizza assicurativa, i cui massimali possono coprire i danni eventuali che potrebbero derivare alle opere a seguito delle riprese.
Il rilascio della autorizzazione è tra l'altro subordinato al parere delle Soprintendenze in ordine alle finalità delle riprese ed alla congruità della polizza assicurativa nonché al pagamento del canone previsto dal Ministero dei Beni Culturali.
Il pagamento del canone dovuto deve essere effettuato mediante bonifico bancario intestato al Prefetto di Bologna, utilizzando il codice IBAN IT09S0100003245340010238300 e riportando nella causale la seguente dicitura "Prefetto Frosinone, corrispettivo per riproduzioni opera" .
Verificati gli adempimenti di cui sopra , la Prefettura autorizzerà il richiedente, dandone notizia alla Soprintendenza, nonché al rettore della chiesa, previamente contattato dagli interessati per concordare le modalità delle riprese.
Nelle didascalie delle immagini, oppure nel corso dei filmati realizzati deve essere fatta espressa menzione dell'appartenenza dei beni al Fondo edifici di Culto, amministrato dal Ministero dell'Interno.
Nel caso di riprese eseguite per uso strettamente personale o per comprovati motivi di studio e nel caso di immagini riprodotte per corrispondere al diritto di cronaca, non è dovuto alcun canone, fermo restando l'obbligo, per l'interessato, di produrre, comunque, una richiesta scritta.