Oriolo Frezzotti: il Palazzo del Governo di Littoria
a cura del Prof. Vincenzo Scozzarella (*)
Tra le nuove fondazioni realizzate in Italia a cavallo degli anni trenta, in pieno periodo fascista, rientra anche la città di Littoria (oggi Latina), sorta a seguito dell'imponente opera di bonifica delle Paludi Pontine. Il Palazzo del Governo di Littoria viene ideato da Oriolo Frezzotti (Roma 1888-1965) nel 1934, due anni aver progettato il Piano regolatore per la Città di fondazione. Viene collocato nell'allora piazza XIII marzo (attuale piazza della Libertà), dove saranno edificate anche la Caserma provinciale dei Carabinieri e la Banca d'Italia.
L'edificio era già stato oggetto di studio nel 1933, in una serie di sistemazioni urbanistiche concepite per piazza del Littorio (l'odierna piazza del Popolo) unitamente ai palazzi per la nuova Provincia di Littoria (Finanze, Registro, Tribunale), ufficialmente istituita il 18 dicembre 1934.
Una prima ipotesi (soluzione A) , prevedeva la sistemazione dell'edificio del Palazzo del Governo sul lato ove sarà edificata circa due anni dopo l'Intendenza di Finanza. Frezzotti in questo caso pensa di riunire in una sorta di unico grande complesso di tre edifici contigui l'intendenza di Finanza, il Palazzo del Governo (l'unico ad affacciare su piazza del Littorio) ed il Palazzo di Giustizia.
In un secondo studio (soluzione B) l'edificio della Prefettura viene arretrato di alcuni metri rispetto a quelli delle Finanze e del Registro (scompare il Palazzo di Giustizia). Il Palazzo del Governo va così ad occupare l'attuale spazio di Largo Palos de la Frontiera. L'ingresso viene ribaltato verso Piazza Dante e in piazza del Littorio viene concepita una Loggia dei Mercanti.
Nella terza ipotesi (soluzione C) il Palazzo del Governo, con l'Intendenza di Finanza ed il Tribunale vengono collocati all'interno di un'ampia area verde, aperta su piazza del Littorio; questa appare "liberata" dalla Loggia dei Mercanti.
Nella soluzione finale del 1934 il Palazzo del Governo viene ubicato in piazza XIII marzo. Si tratta di un austero edificio articolato su tre registri ed ordine gigante sul portale d'ingresso, ritmicamente scandito da lesene in laterizio. Viene realizzato con i tradizionali materiali degli anni Trenta: travertino, zoccolo romano, con alcuni inserti di bardiglio grigio. L'interno è impreziosito dal porfido, dal marmo verde delle Alpi (con cui sono realizzati, peraltro, i rilievi che decorano all'esterno l'arengo, opera di Francesco Barbieri) e dalla pietra lavica.
Va rilevato che Oriolo Frezzotti realizza per Prefettura numerosi bozzetti d'interni - per lo più a matita e pastelli colorati - per l'arredo di ambienti quali il Gabinetto del Prefetto, il Salone delle Adunanze, il Salone da Pranzo, Salotto, Salottino degli ospiti e Camere da letto. In alcuni casi, oltre al mobilio, ipotizza la sistemazione, di lampade, tende ed altre suppellettili.
Un particolare interessante emerge da alcuni disegni realizzati per il Salone delle Adunanze (attualmente adibito a Sala Consiliare della Provincia di Latina), nei quali appare già posizionato il fregio decorativo dipinto da Duilio Cambellotti, con scene della Redenzione dell'Agro. Questo fa intendere non solo quanto stretta sia stata la collaborazione tra l'artista romano e Frezzotti durante la fase progettuale dei lavori per il Palazzo del Governo, ma come le decorazioni pittoriche e l'edificio siano stati concepiti come un armonico "tutt'uno".
Scenografo, scultore, illustratore, pittore, decoratore, cesellatore, arredatore, ceramista, Duilio Cambellotti (Roma 1876-1960) è personalità di rilievo nel panorama artistico della prima metà del Novecento. Il rapporto con il territorio pontino è testimoniato da una ricca serie di creazioni - dipinti, disegni, incisioni e sculture - presenti in alcuni Comuni della Provincia come Latina, Cisterna, Priverno e Terracina, realizzati tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso.
Nel 1934 a Littoria esegue il grande ciclo pittorico con scene della Redenzione dell'Agro per il salone del Palazzo del Governo . Si tratta di dipinti a tempera su pannelli di grande dimensione (cm 260 x 120) che si sviluppano su tre pareti: l'elemento centrale è composto da dodici elementi ed i laterali da sei ognuno. Il tema celebra i lavori di bonifica compiuti dal regime ( L'arrivo dei "militi grigi" bonificatori della Palude) con un'impostazione di tipo scenografico: grandi figure in primo piano e fughe prospettiche accentuate sullo sfondo. Nei bozzetti preparatori, conservati presso il Museo "D. Cambellotti" di Latina e risalenti allo stesso anno, non si rilevano sostanziali differenze rispetto alla versione definitiva, tranne che nella raffigurazione della città di Littoria: collocata inizialmente in lontananza sullo sfondo, viene quindi "spinta" in primo piano, diventando elemento costitutivo della composizione.
(*) Storico dell'arte.
Si ringrazia il Comune di Latina-Servizio Pinacoteca e Musei per la gentile concessione delle immagini.