Si è tenuta stamane, presso il Palazzo del Governo, una riunione del Consiglio Territoriale per l'Immigrazione nel corso della quale il Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha presentato e condiviso con le altre istituzioni, le associazioni e gli enti del terzo settore il "Piano territoriale degli interventi per la gestione del fenomeno migratorio nella provincia di Salerno".
L'incontro porta a termine le attività di raccolta dati, approfondimento e analisi del fenomeno migratorio avviate nei mesi scorsi grazie ai contributi delle molteplici componenti del Consiglio Territoriale e di altre importanti realtà del territorio, tra cui diversi Comuni e l'Università degli Studi di Salerno.
Il "Piano territoriale", documento di analisi e pianificazione strategica che abbraccia tutta la vasta provincia di Salerno, è stato elaborato con il supporto tecnico del gruppo costituito dall'Istituto Psicoanalitico per le ricerche sociali (IPRS) insieme a CENSIS e Deloitte, in collaborazione con il Ministero dell'Interno, ed è il frutto di esperienze e riflessioni sul fenomeno migratorio da parte di tutti gli attori pubblici e del terzo settore presenti sul territorio. L'obiettivo è restituire una fotografia dei fabbisogni e del tessuto sociale della provincia in materia di accoglienza e integrazione dei migranti.
Presenti all'incontro l'Assessore regionale alla sicurezza, legalità e immigrazione Mario Morcone, l'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno, Paola De Roberto, il Questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, e i vertici provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza; il presidente dell'ANCI Campania-Salerno, Gianfranco Valiante, nonché i sindaci e i rappresentanti della Provincia di Salerno, dei comuni di Battipaglia, Bellosguardo, Capaccio Paestum, Eboli, Nocera Inferiore, Pontecagnano, Sarno e Scafati; i referenti dell'Università degli Studi di Salerno, della Camera di Commercio, dell'Agenzia delle Entrate, dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Salerno, dell'Ufficio Scolastico Provinciale, dell'A.S.L. di Salerno, dell'I.N.P.S. e della sezione territoriale del lavoro agricolo di qualità, della Consulta provinciale degli immigrati; e infine i referenti delle associazioni di categoria dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, della Croce Rossa, della Caritas e degli enti del terzo settore.
Il "Piano" nasce dall'esigenza di governare la presenza di cittadini stranieri non più solo con strumenti di carattere transitorio, ma con una organizzazione strutturata, in grado progressivamente di mettere in rete istituzioni pubbliche e private per favorire l'integrazione, l'inclusione sociale ed economica, nella prospettiva di un equilibrato sviluppo del territorio.
Nel corso della riunione sono state illustrate e condivise le aree di intervento del "Piano territoriale", che rappresentano le esigenze del territorio dal punto di vista amministrativo, economico e sociale, tenuto conto delle peculiarità che contraddistinguono la provincia di Salerno, tra le più estese ed eterogenee a livello nazionale e che si caratterizza per una presenza straniera consolidata e di lungo periodo, composta da migranti regolarmente residenti - aumentati del 22% nell'arco di 10 anni, dal 2013 al 2023 - ma in cui insistono anche sacche di immigrazione irregolare.
Punto di partenza l'area di azione della " Governance dei fenomeni migratori ", tesa a potenziare la rete di attori istituzionali, la collaborazione interistituzionale in un quadro di interventi coordinati e integrati per dare risposte ad un fenomeno complesso che deve essere affrontato in maniera congiunta.
Il settore della " Integrazione lavorativa, della prevenzione e del contrasto al lavoro irregolare, allo sfruttamento ed al caporalato ", mira invece a favorire il corretto inserimento degli stranieri nel mondo del lavoro mediante una serie di iniziative, tra le quali si evidenziano: la sensibilizzazione della collettività e degli immigrati sulla conoscenza delle regole fondamentali sulla sicurezza sui luoghi di lavoro; la valorizzazione delle competenze già possedute dai cittadini stranieri e il loro accompagnamento nel percorso di sviluppo in ambito socio-lavorativo mediante il coinvolgimento delle aziende del territorio con offerte formative mirate.
Sul delicato tema del caporalato la Prefettura - per favorire la piena integrazione dei cittadini stranieri e contrastare forme di lavoro irregolare e sfruttamento lavorativo - si sta accingendo ad attivare il "Tavolo permanente per il monitoraggio del fenomeno del Caporalato", che nasce in agricoltura ma tenderà ad estendersi anche ad altri settori, tra i quali vi sono quello dell'edilizia, della ristorazione e dell'industria turistica. La provincia di Salerno, infatti, è una delle principali aree di attrazione nazionale di lavoratori stagionali e occupa circa la metà del totale degli stranieri impiegati nel settore agroalimentare campano, con una forte presenza soprattutto nella Piana del Sele e nell'Agro-Nocerino sarnese.
In questa direzione risulta di fondamentale importanza anche il contributo dell'Ispettorato del lavoro e delle Forze di Polizia che operano con costanza sul territorio, vigilando sul rispetto delle regole per contrastare tutte le forme illegali di intermediazione, reclutamento e sfruttamento della manodopera.
Altra area di intervento individuata dal "Piano" è quella dell'" Integrazione scolastica ", che evidenzia la necessità di favorire la realizzazione di laboratori di prima e seconda alfabetizzazione, iniziative interculturali, di inclusione e sportelli di supporto psicologico all'interno delle scuole per superare il gap linguistico, nella consapevolezza che solo percorrendo questa strada sarà possibile porre le basi per favorire la piena integrazione nel tessuto sociale dai giovani immigranti.
Nell'ambito dell'area dell'" Inclusione abitativa " è stato possibile constatare, grazie ai contributi forniti dagli enti territoriali, la stretta connessione tra lo sfruttamento e il lavoro irregolare e le condizioni precarie di vita dei cittadini stranieri, che richiede l'elaborazione di strategie coordinate per individuare idonee soluzioni abitative e contrastare il più possibile le situazioni di precarietà e abusivismo.
Nel settore della " Salute e vulnerabilità " particolare attenzione sarà prestata all'opportunità di accesso ai percorsi di cura. La pianificazione si prefigge l'obiettivo di favorire l'alfabetizzazione sanitaria di base, implementare la mediazione linguistica e culturale per i servizi socio-sanitari e la presa in carico psico-sociosanitaria.
La pianificazione costituisce la base per la presentazione di nuove progettualità che potranno candidarsi per accedere ai fondi del Ministero dell'Interno "Fondo Asilo Migrazione e Integrazione" (FAMI).
Nella programmazione dei fondi FAMI la prefettura di Salerno si è fatta già promotrice di tre progettualità, dirette a potenziare lo sportello unico per l'immigrazione, a supportare i centri di assistenza straordinaria con il contributo dei mediatori culturali e a rafforzare i processi di autonomia e inserimento socio-lavorativo degli immigrati anche nelle aree interne, favorendo il più possibile l'incrocio tra la domanda e l'offerta di lavoro con le aziende del territorio.
Il Prefetto, Francesco Esposito, al termine dell'incontro, ha ringraziato tutti i partecipanti per il prezioso contributo offerto e ha dichiarato: « Oggi abbiamo condiviso e approvato il "Piano territoriale degli interventi per la gestione del fenomeno migratorio nella provincia di Salerno" per migliorare sempre più le capacità di governo del fenomeno migratorio e avviare nuovi progetti da finanziare con fondi FAMI messi a disposizione dal Ministero dell'Interno. Solo con un sistema di interventi coordinati in rete è possibile favorire l'integrazione, l'inclusione sociale e garantire condizioni di vita dignitose ai cittadini stranieri residenti nella nostra provincia. Massima attenzione sarà dedicata anche alle iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno del lavoro irregolare, dello sfruttamento e del caporalato, con azioni mirate e coordinate che saranno portate avanti dalle Forze di Polizia e dalle altre istituzioni chiamate ad intervenire».