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Ultimo aggiornamento
Venerdì 28 Giugno 2024, ore 06:12

Presieduto dal Prefetto di Trieste, si è riunito nel pomeriggio odierno in Prefettura il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, di recente ricostituito.

Durante la riunione odierna è stato presentato il report provinciale sull’immigrazione, nel cui ambito è stata analizzata la presenza in provincia delle comunità straniere sia “di lungo periodo”, con i connessi profili attinenti anche alle richieste di cittadinanza, sia di “periodo più breve” legata ai flussi in ingresso attraverso la rotta balcanica.

Tra i dati presi in considerazione, vi sono stati anche quelli relativi alla presenza sul territorio di minori stranieri non accompagnati: su questa tematica, grazie al contributo della rappresentante di UNICEF, ci si è soffermati approfondendo le prospettive offerte dall’affido familiare, strumento prezioso di supporto sia per la transizione del minore verso l’età adulta sia per gestire l’emergenza quale forma di accoglienza diffusa radicata nella dimensione comunitaria.

            Altro tema toccato è stato quello del rimpatrio volontario assistito con la presentazione del progetto “RI.VOL.ARE IN RE.TE”, attivo dal 2 gennaio 2024 e con durata di 3 anni. Il progetto, gestito dall’Ufficio di Coordinamento dell'OIM per il Mediterraneo, intende garantire e promuovere l’accesso al Ritorno Volontario Assistito e Reintegrazione– RVA&R –di cittadini di Paesi Terzi presenti in Italia, regolari e irregolari, inclusi i vulnerabili, che decidono di tornare a casa volontariamente (Numero Verde 800 004 006).

 

Nel corso dell’incontro, inoltre, è stato approvato il regolamento di funzionamento del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione e si è data notizia dell’avvio, con il finanziamento dell’Unione Europea attraverso il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2021-2027 (FAMI), delle attività del progetto T.E.C.A: Trieste terra di confine e di accoglienza.

Obiettivo generale del progetto, in conformità con il Piano Territoriale degli interventi, è il rafforzamento del ruolo strategico della Prefettura di Trieste e, nello specifico, del Consiglio Territoriale per l'Immigrazione nei processi di governance territoriale e nell'ampliamento della rete dei relativi attori coinvolti e il potenziamento dell'azione a livello amministrativo-gestionale e dei servizi resi ai migranti..

Fanno parte del Consiglio territoriale per l’Immigrazione rappresentanti dei seguenti enti:  Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comuni di Trieste, Muggia, Duino Aurisina Devin Nabrezina, San Dorligo della Valle – Dolina, Monrupino – Repantabor, Questura, Ufficio Scolastico Regionale, Università degli Studi di Trieste, Ispettorato Territoriale del Lavoro Trieste Gorizia, INPS   di Trieste, Ufficio territoriale INAIL di Trieste, Agenzia delle Entrate di TRIESTE, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina di Trieste, ATER di Trieste, Camera di Commercio di Trieste, Confindustria Alto Adriatico di Trieste, Confartigianato di Trieste, Confcommercio di Trieste, ANCE Alto Adriatico, CGIL di Trieste, CISL di Trieste, UIL di Trieste, UGL di Trieste,  UNHCR, CIR Onlus, UNICEF, SAVE THE CHILDREN, ANOLF di Trieste, ACLI di Trieste, Fondazione Caritas Diocesana di Trieste Onlus, Fondazione Migrantes, ICS, Comunità di Sant'Egidio di Trieste(TS), Associazione DonK Humanitarian Medicine ODV, Consulta degli Immigrati del Comune di Trieste, Coordinamento delle Associazioni e delle Comunità degli immigrati della provincia di Trieste

Alla riunione odierna hanno inoltre preso parte rappresentanti di Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute ApS (Ente attuatore a Trieste del progetto regionale 'Il FVG in rete contro la Tratta   BANDO 6/2023").

Nel suo saluto introduttivo il Prefetto Signoriello si è detto “molto contento di aver nuovamente insediato questo importante organismo che da un certo tempo non aveva più operato e che assume un rilievo strategico nella governance territoriale delle tematiche inerenti la presenza di immigrati sul territorio provinciale, promuovendo secondo modalità tipiche dell’intervento prefettizio, momenti di confronto e concertazione per l’individuazione di soluzioni condivise tra gli stakeholder territoriali in funzione dei bisogni e delle necessità emergenti. ”

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