Caterina Cornaro, esponente di antica casata veneziana, fu data in sposa a Giacomo, re di Cipro e resse le sorti dell'isola, di importanza strategica per i traffici commerciali della Senerissima, fino al 1489 quando fu convinta dall'ambasciata del fratello Zorzi ad abdicare in seguito alle pressioni del Senato della Repubblica, preoccupato della possibilità di un suo nuovo matrimonio.
A Caterina furono riservati, al suo rientro in Venezia, onori regali.
Ancora oggi la regata storica che si svolge la prima domenica di settembre ricorda il suo ritorno in Patria.
Caterina passò il resto della sua vita nei fasti di una splendida corte nel suo palazzo a Venezia oggi noto come Ca' Corner de la Regina ed Asolo; in quest'ultima località la Repubblica di Venezia le assegnò il possesso del castello.
Morì nel 1510 senza figli, lasciando i suoi favolosi averi al resto della famiglia Corner, la quale diventò una delle più potenti tra le famiglie nobili veneziane.
Pochi anni dopo la morte di Caterina, il fratello Zorzi acquistò il palazzo Malombra, grande edificio gotico, il quale andò distrutto per un'incendio nella notte tra il 15 e 16 agosto 1532.
Ben presto la famiglia Corner decise di erigere un nuovo palazzo dalla mole particolarmente imponente e poderosa, a tal punto che si guadagnò l'appellativo popolare di ca' Granda.
La nuova struttura è risolta dal Sansovino in una teoria di quadri prospettici che vanno dalla facciata all'atrio, fino al cortile interno.
Sopra l'alto basamento in bugnato rustico si aprono due piani nobili, caratterizzati da serie continue di finestre ad arco dislocate in modo da non svelare la distribuzione interna dei locali.
Un altro elemento di novità della facciata, copiato poi in molteplici occasioni dagli architetti veneziani, è l'elegante forma ovata dei finestrini del sottotetto.
Il palazzo rimase di proprietà dei Corner fino al 1812.
L'interno subì alcune modifiche a seguito di un incendio scoppiato nel 1817; un secolo dopo, lo scoppio di una bomba incendiaria ne danneggiò il lato destro. Restaurato a cura della provincia di Venezia nel 1935, il palazzo ora ospita la sede della Prefettura e gli uffici dell'Amministrazione Provinciale.