Dirigente Dell'Area: dato non disponibile
Email Dirigente Dell'Area: ----------------
Posta elettronica certificata: protocollo.prefvc@pec.interno.it
Addetto del servizio: 
Orari di ricevimento: dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10:00 alle 12:00, previo appuntamento telefonico.
Telefoni: 0161225411

Nell'ambito dei compiti della presente Area viene assicurato il supporto al Prefetto nell'esercizio delle funzioni di governo dei problemi dell'immigrazione, di salvaguardia dei diritti civili e di gestione delle emergenze sociali, nonché la gestione dei procedimenti e delle attività in materia di diritti civili e cittadinanza, della tutela della riservatezza e degli altri diritti della personalità; del riconoscimento della personalità giuridica, enti morali e associazioni non riconosciute, affari dei culti, affari sociali, legalizzazioni, provvidenze economiche in favore di profughi, rifugiati, orfani di guerra, deportati e internati civili; immigrazione, soggiorno e accoglienza di nomadi e cittadini extracomunitari; aree di sosta, campi profughi e centri di prima accoglienza; minori stranieri; studi, rilevazioni e analisi sul fenomeno migratorio; funzionamento e iniziative del Consiglio territoriale dell'immigrazione e organizzazione delle riunioni plenarie e dei lavori delle sue commissioni tematiche; riconoscimento dello status di rifugiato; ricongiungimenti familiari; promozione dell'integrazione socio-culturale e degli immigrati e del grado di fruizione dei servizi pubblici; prestazioni sanitarie e sociali in favore di cittadini stranieri; provvedimenti di espulsione di stranieri e relativo contenzioso; tutela di minoranze etniche e linguistiche; attuazione di convenzioni internazionali (Convenzione di Dublino, Accordi di Schengen, ecc.) e normative comunitarie;  collaborazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni e altre organizzazioni internazionali o di settore; competenze previste dalla normativa antidroga ( D.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309 ess.) che comportano l'applicazione di sanzioni amministrative e attività dirette a individuare gli accorgimenti utili per prevenire ulteriori violazioni (Nucleo Operativo Tossicodipendenze); 

Inoltre, sono presenti ulteriori compiti direttamente riconducibili agli ambiti di attività di competenza, attribuiti dal Prefetto titolare della Prefettura- U.T.G. ai sensi dell'articolo 3, comma 5 del decreto del Ministro dell'Interno del 18 novembre 2002.

CONSIGLIO TERRITORIALE PER L'IMMIGRAZIONE

L’istituzione dei Consigli Territoriali per l’Immigrazione ha il compito di analizzare e promuovere gli interventi da attuare a livello locale, nonché di programmare e monitorare l’efficacia delle politiche migratorie e di integrazione, come previsto dall’articolo 3, c. 6, del D. Lgs, n. 286/1998 “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”.

Al Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, presieduto dal Prefetto o da un suo delegato, partecipano, ex art. 57 del regolamento del citato Testo unico, i rappresentanti degli Uffici periferici delle Amministrazioni dello Stato, il Presidente della provincia, un rappresentante della Regione, il Sindaco del Comune capoluogo nonchè il Sindaco del Comune della Provincia interessato, il Presidente della Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura, due rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e almeno due rappresentanti delle Associazioni più rappresentative degli stranieri extracomunitari operanti nel territorio e due rappresentanti degli Enti e delle Associazioni attivi nel soccorso e nell’assistenza agli immigrati.

Inoltre possono essere invitati a partecipare alle riunioni dei Consigli i rappresentanti delle Aziende Sanitarie Locali, nonché degli Enti o altre Istituzioni pubbliche interessati agli argomenti in trattazione.

L’attività dei suddetti Consigli Territoriali è finalizzata a:

  • Monitorare le eventuali problematiche locali legate all’immigrazione;
  • Promuovere la sinergica collaborazione tra le Amministrazioni, le Istituzioni e le Associazioni coinvolte a livello territoriale nella gestione del fenomeno migratorio, favorendo l’adozione delle soluzioni più adeguate; 
  • Estendere la partecipazione delle Associazioni che rappresentano le comunità straniere in Italia; 
  • Promuovere iniziative per l’integrazione socio-territoriale delle persone migranti; 
  • Veicolare a livello centrale gli ambiti di intervento e le proposte che emergono a livello provinciale.

Il Consiglio Territoriale assume, pertanto, un ruolo centrale come modello di governance locale volto a rafforzare il coordinamento multisettoriale per promuovere interventi efficaci al fine di favorire l’inclusione e la coesione sociale.

La Prefettura di Vercelli, in un’ottica di ampliamento della composizione del cennato Consiglio, per meglio rispondere alle esigenze afferenti al fenomeno migratorio, e di rilancio dell’interlocuzione istituzionale nell’ambito del territorio provinciale, ha provveduto, con decreto prot. n. 15843 del 30 maggio 2024, ad aggiornare la composizione del citato Consiglio Territoriale, già istituito presso questa Prefettura l’11 marzo 2000.

****************************************

Riferimenti normativi:

- Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”, art. 3 comma 6;

- Regolamento recante norme di attuazione del citato Testo unico, approvato con D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, art. 57;

- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 dicembre 1999.

(Per ogni ulteriore approfondimento consultare la pagina del Ministero dell’Interno relativa ai Consigli territoriali per l'immigrazione

SPORTELLO UNICO PER L'IMMIGRAZIONE

Lo Sportello Unico per l'Immigrazione è attivo in ogni Prefettura ed è un ufficio composto dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro, dalla Questura e dalla Prefettura.

Si occupa di:

  • Rilascio di nulla osta all'ingresso in Italia per lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato e stagionale, di cittadini non comunitari residenti all'estero, nell'ambito delle quote previste dal "decreto flussi";
  • Rilascio di nulla osta all'assunzione per il lavoro nei casi particolari indicati dall'Art. 27 del  D. Lgs. 286/98 (Testo Unico delle Leggi sull'Immigrazione);
  • Rilascio di nulla osta all'ingresso di cittadini non comunitari per ricongiungimento familiare;
  • Conversione dei permessi di soggiorno rilasciati per studio o tirocinio e per lavoro stagionale, in quello per lavoro subordinato o autonomo;
  • Domande di test di italiano per soggiornanti di lungo periodo;
  • Accordo di integrazione;

Le domande possono essere inviate solo online e occorre essere in possesso dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un'unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.

  e-mail: immigrazione.pref_vercelli@interno.it


Orari di ricevimento

dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00, previo appuntamento.

***********************************************************

INGRESSO IN ITALIA PER LAVORO SUBORDINATO STAGIONALE O PER LAVORATORI FORMATI ALL'ESTERO

Come si fa?

Occorre ottenere un visto d'ingresso per lavoro. Per ottenere il visto è necessario che un datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente soggiornante, sia interessato ad assumere il lavoratore straniero residente all'estero.

I lavoratori formati all'estero sono persone che hanno frequentato corsi professionali o di lingua italiana organizzati dai consolati e dalle ambasciate italiane all'estero, hanno ottenuto il diploma e si sono iscritte nelle liste dei lavoratori tenute dalle ambasciate italiane.

Cosa deve fare il datore di lavoro?

  • aspettare il   "decreto-flussi" che stabilisce il numero massimo di cittadini non comunitari ammessi annualmente a lavorare in Italia come stagionali e lavoratori formati all'estero
  • richiedere il nullaosta per lavoro solo online tramite il Servizio di inoltro telematico del Ministero dell'Interno: https://portaleservizi.dlci.interno.it/AliSportello/ali/home.htm  . E' possibile richiedere assistenza per la presentazione della domanda presso i Comuni, i Patronati o le Associazioni che offrono questo servizio.
  • aspettare l'appuntamento fissato dallo Sportello Unico per l'Immigrazione per consegnare i documenti e dopo ritirare la ricevuta dell'invio telematico del nulla osta all'ambasciata o consolato nel paese di origine o residenza del lavoratore

Cosa deve fare il lavoratore?

  • dopo aver ricevuto il nullaosta dal datore di lavoro : richiedere il visto d'ingresso all'Ambasciata o Consolato del suo Paese
  • entro 8 giorni dall'arrivo in Italia : contattare lo Sportello Unico per l'Immigrazione per fissare un appuntamento per la richiesta del permesso di soggiorno

 Dopo essere stato allo Sportello Unico per l'Immigrazione occorre andare nei seguenti uffici:  

  • Poste Italiane: Inviare la domanda di permesso di soggiorno
  • Comune di residenza: richiedere l'iscrizione anagrafica.
  • Azienda A.S.L.: Richiedere l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale
  • Questura: Presentarsi nel giorno dell'appuntamento per le impronte digitali e poi per ritirare il permesso di soggiorno
     

************************************************************************

ACCORDO DI INTEGRAZIONE

Cos'è l'accordo di integrazione?

E' il documento che il cittadino non comunitario (a partire dall'età di 16 anni) firma in Prefettura o in Questura al primo ingresso in Italia, al momento della richiesta di un permesso di soggiorno della durata di almeno 1 anno.

L'accordo ha lo scopo di facilitare la sua integrazione: 

  • Fornisce informazioni sui principi fondamentali della Costituzione italiana; 
  • Lo invita a studiare la lingua italiana.

La Prefettura verificherà i crediti maturati nei primi due anni per chi entra in Italia per i seguenti motivi:

  • Lavoro
  • Studio
  • Residenza elettiva
  • Motivi religiosi

*************************************************************************************

TEST DI LINGUA ITALIANA

Chi deve fare il test di lingua italiana?

Chi ha un permesso di soggiorno da almeno 5 anni e vuole richiedere il rilascio del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo.

Chi non deve fare il test?

  • I minori di 14 anni; 
  • Persone con gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall'età, da patologie o da handicap; 
  • Chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado o studia all'università o frequenta un master o un dottorato; 
  • Chi ha frequentato corsi di lingua italiana in Centri Territoriali Permanenti ed è in possesso dell'attestato di conoscenza della lingua italiana (livello A2 o superiore); 
  • Lettori universitari, Professori universitari, Interpreti e Giornalisti ufficialmente accreditati.

 Come fare la richiesta?

Solo online tramite il servizio di inoltro telematico del Ministero dell'Interno: https://portaleservizi.dlci.interno.it/AliSportello/ali/home.htm

E' possibile richiedere assistenza per la presentazione della domanda presso i Comuni, i Patronati o le Associazioni che offrono questo servizio.  

Dove fare il test?

La Prefettura, entro 60 giorni dalla richiesta, invierà una e-mail nella quale sarà indicata l'ora e il luogo dove si svolgerà il test di lingua italiana. Le persone che risultano assenti ingiustificate o che non superano il test devono attendere 90 giorni prima di poter ripresentare la domanda.


**************************************************************************

NULLAOSTA AL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE


Chi può richiederlo?

Chi risiede regolarmente in Italia, lavora e ha un'abitazione.

Che requisiti deve avere il/la richiedente?

  • Reddito : pari almeno all'importo annuo dell'assegno sociale, che varia ogni anno, aumentato della sua metà per ogni persona da ricongiungere (ad. esempio nel 2020 sono necessari 8.966,685 euro per il ricongiungimento con 1 familiare e 11.955,58 euro per 2 familiari, ecc.)
  • Alloggio : al momento della richiesta occorre dimostrare la disponibilità di un alloggio tramite il contratto di affitto e il certificato di idoneità alloggiativa che rilascia il Comune.

Per quali familiari residenti all'estero si può chiedere il ricongiungimento ?

  • Coniuge o partner unito civilmente e che abbia compiuto 18 anni
  • Figli minori , anche del coniuge o nati fuori del matrimonio (l'altro genitore deve dare il suo consenso)
  • Figli maggiorenni a carico , solo se non possono mantenersi a causa di gravissimi motivi di salute (invalidità totale)
  • Genitori a carico:
    • fino 65 anni : se non hanno altri figli nel Paese di origine o di provenienza e sono completamente a carico del figlio in Italia (non devono avere nessun reddito proprio)
    • oltre 65 anni : se non hanno altri figli nel paese di origine o se gli altri figli non hanno la possibilità di mantenerli a causa di gravi motivi di salute (che vengono accertati dall'Ambasciata italiana nel Paese)

Come fare la richiesta?

La domanda di nulla osta e tutti i documenti scansionati vanno presentati solo online tramite il Servizio di inoltro telematico del Ministero dell'Interno: https://portaleservizi.dlci.interno.it/AliSportello/ali/home.htm

E' possibile richiedere assistenza per la presentazione della domanda presso i Comuni, i Patronati o le Associazioni che offrono questo servizio.

Cosa fare dopo che il familiare è entrato in Italia?

Entro 8 giorni dall'arrivo in Italia contattare lo Sportello Unico per l'Immigrazione per fissare un appuntamento per la richiesta del permesso di soggiorno per il familiare.

Dopo essere stato allo Sportello Unico per l'Immigrazione occorre andare nei seguenti uffici:

  • Poste Italiane: inviare la domanda di permesso di soggiorno
  • Comune di residenza: richiedere l'iscrizione anagrafica.
  • Azienda A.S.L. : richiedere l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale
  • Questura: presentarsi nel giorno dell'appuntamento per le impronte digitali e poi per ritirare il permesso di soggiorno

***********************************************************************************

CONVERSIONE PERMESSO DA STUDIO A LAVORO SUBORDINATO O AUTONOMO 

La domanda di conversione del permesso di soggiorno da studio a lavoro può essere fatta solo dopo la pubblicazione del Decreto flussi sulla Gazzetta Ufficiale che stabilisce il numero di posti disponibili ogni anno.

I requisiti sono i seguenti:

  • Compiuto 18 anni in Italia
  • Laureti in Italia
  • Ottenuto un Master universitario in Italia

Per la conversione è necessario avere un datore di lavoro interessato ad assumerlo oppure avere intenzione di svolgere un'attività autonoma.

CONVERSIONE PERMESSO DA STUDIO A LAVORO SUBORDINATO O AUTONOMO - PROCEDURA

Chi può fare la conversione del permesso da studio a lavoro? 

Chi è in possesso di un permesso di soggiorno per studio in corso di validità e ha un datore di lavoro interessato ad assumerlo oppure ha intenzione di svolgere un'attività autonoma.

Come si fa?

Aspettare il "decreto-flussi" che stabilisce il numero massimo di cittadini non comunitari ammessi ogni anno a convertire il proprio permesso da studio a lavoro.

Nota bene : se lo studente ha compiuto 18 anni in Italia o ha ottenuto in Italia la laurea o un titolo di studio post-laurea la conversione può essere richiesta in qualunque momento dell'anno.

 Cosa deve fare lo studente?

E' possibile richiedere assistenza per la presentazione della domanda presso i Comuni, i Patronati o le Associazioni che offrono questo servizio.

  • Aspettare l'appuntamento fissato dallo Sportello Unico per l'Immigrazione per consegnare i documenti e ritirare l'autorizzazione alla conversione.

 Dopo essere stato allo Sportello Unico per l'Immigrazione occorre andare nei seguenti uffici:

  • Poste Italiane: inviare la domanda di permesso di soggiorno
  • Comune di residenza: richiedere l'iscrizione anagrafica.
  • Azienda A.S.L. : richiedere l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale
  • Questura: presentarsi nel giorno dell'appuntamento per le impronte digitali e poi per ritirare il permesso di soggiorno
IL PORTALE DELL'IMMIGRAZIONE

Portale dell'Immigrazione 

Sito internet dedicato alle procedure di rilascio e di rinnovo dei permessi e delle carte di soggiorno, promosso dal Ministero dell'Interno in collaborazione con Poste Italiane e Anci.

https://www.portaleimmigrazione.it/ 

 

I cittadini comunitari che intendano stabilirsi in Italia, o in un altro stato dell’Unione Europea, non hanno più l’obbligo di chiedere la carta di soggiorno ma, trascorsi tre mesi dall'ingresso, è necessario iscriversi all'anagrafe del comune di residenza; 

Per i soggiorni inferiori a tre mesi non è più richiesta alcuna formalità.

Rimane invariata la procedura per le richieste di rilascio e rinnovo dei permessi e delle carte di soggiorno per i cittadini extracomunitari appartenenti alle tipologie indicate nel link  La Nuova Procedura.

LA NUOVA PROCEDURA

Cosa fare per richiedere il Permesso/Carta di Soggiorno

In virtù della convenzione stipulata tra il Ministero dell'Interno e Poste Italiane SPA, ai sensi dell'art. 39, comma 4 bis della Legge 16 gennaio 2003, n. 3 , come modificato dall'art. 1 quinquies, della Legge 12 novembre 2004, n.271, le istanze di rilascio e rinnovo di permesso e carta di soggiorno per cittadini extracomunitari rientranti nelle seguenti tipologie dovranno essere presentate dall'interessato presso gli Uffici Postali abilitati (vedi Ricerca Strutture ) utilizzando l'apposito kit a banda gialla disponibile presso tutti gli uffici postali, i Patronati ed i Comuni abilitati. All'atto della presentazione della istanza, lo straniero dovrà provvedere al pagamento di € 30,00, così come stabilito con Decreto del Ministro dell'Interno del 12 ottobre 2005.

RIMPATRIO VOLONTARIO ASSISTITO CON REINTEGRAZIONE

FOCAL POINT PROVINCIALE DEL PROGETTO RE.V.ITA. (RETE RITORNO VOLONTARIO ITALIA) PRESSO LA PREFETTURA DI VERCELLI

Il Rimpatrio Volontario Assistito e Reintegrazione (RVA&R) è una misura che offre ai cittadini extracomunitari l'opportunità di fare ritorno in patria, attraverso un progetto individuale, comprensivo di counseling pre-partenza, assistenza logistica (organizzazione del viaggio) e finanziaria (pagamento del biglietto di andata, copertura delle spese per eventuali documenti di viaggio smarriti o scaduti) al viaggio, accompagnamento al reinserimento sociale ed economico nel paese di origine (sussidio di prima sistemazione, spese per acquisto di mobilia, beni e servizi, spese per la prosecuzione di eventuali terapie o cure mediche, spese scolastiche dei figli, spese per l'apertura di piccole attività commerciali, etc.)

Possono accedere alla misura i cittadini di Paesi terzi che sono presenti in uno Stato membro e non soddisfano o non soddisfano più le condizioni di ingresso e/o soggiorno in uno Stato membro, quelli che non hanno ancora ricevuto una risposta negativa definitiva alla loro domanda di soggiorno o di soggiorno di lungo periodo e/o di protezione internazionale, nonché i cittadini di Paesi terzi che godono del diritto di soggiorno, di soggiorno di lungo periodo e/o di protezione internazionale.

Non possono, al contrario, essere assistiti i cittadini dell'Unione Europea e i destinatari di provvedimenti di espulsione.

Allo scopo di diffondere la misura, è nato il progetto RE.V.ITA, "Rete Ritorno Volontario Italia", promosso dal Ministero dell'Interno - Dipartimento per le Libertà Civili e l'immigrazione - co-finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione e attuato dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

Presso lo Sportello Unico per l'Immigrazione della Prefettura di Vercelli, a partire dal 5 febbraio 2020 è ATTIVO il focal point provinciale del suddetto progetto che distribuirà materiale informativo e fornirà assistenza sulla procedura di rimpatrio.

VADEMECUM PRESA IN CARICO VULNERABILI

il "Vademecum" per la rilevazione, il referral e la presa in carico delle persone portatrici di vulnerabilità in arrivo sul territorio ed inserite nel sistema di protezione ed accoglienza, è stato adottato dal Ministero dell'Interno allo scopo di fornire procedure e strumenti uniformi da utilizzarsi per la presa in carico delle persone vulnerabili dal momento dell'ingresso sul territorio e in tutte le fasi dell'accoglienza.
Il documento è il risultato della collaborazione da parte dei partecipanti di un "Gruppo di Lavoro" inter-istituzionale cui ha contribuito anche un'ampia rappresentanza di Agenzie europee e internazionali, a testimonianza della condivisione delle finalità e del contenuto del “Vademecum”, che, tra l'altro, offre una sintesi fra normativa, procedure operative e prassi in atto con riferimento alla presa in carico delle persone con esigenze specifiche di cui alla citata norma.

Il "Vademecum", inoltre, fornisce indicazioni operative volte a facilitare la comunicazione fra tutti gli attori, istituzionali e non, coinvolti nel sistema di accoglienza, ritenendo tale sinergia quale azione chiave non solo per il rafforzamento del sistema di governance , ma anche per un efficace meccanismo di referral a favore di una adeguata presa in carico delle persone vulnerabili.

Nell’ambito della riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, tenutasi presso questa Prefettura il 12/06/2024, si è convenuto sull'opportunità di istituire un "Tavolo Tecnico" sulle vulnerabilità, coordinato dalla Prefettura, con l'obiettivo di facilitare la comunicazione fra gli attori coinvolti nella rilevazione delle persone vulnerabili e di fornire una pronta risposta ai bisogni emergenti dei migranti in arrivo sul territorio e accolti.

Con l'occasione, è stata anche condivisa la possibilità di avviare, nell'ambito del citato "Tavolo Tecnico", specifici gruppi di lavoro, che si occupino di tracciare procedure operative da attuare nelle ipotesi di vulnerabilità connesse a temi specifici, ad esempio correlati a situazioni di difficoltà abitativa e/o lavorativa.

Ultimo aggiornamento
Mercoledì 14 Agosto 2024, ore 17:36
Allegati
File
Allegato Dimensione
vademecum-english.pdf 8.13 MB
File
Allegato Dimensione
vademecum-italiano.pdf 3.78 MB