Enti o privati che intendano prestare opera di vigilanza o di custodia di proprietà mobiliari o immobiliari ed eseguire investigazioni , ricerche , raccogliere informazioni per conto di privati devono chiedere al Prefetto il rilascio della licenza per l'esercizio dell'attività.
Competente a rilasciare e rinnovare l'autorizzazione è il Prefetto della provincia ove è fissata la sede dell' Istituto di Vigilanza Privata
Chi può fare la richiesta
La domanda per ottenere il rilascio della licenza deve essere firmata dall'interessato.
Nel caso in cui il richiedente sia una società, la domanda deve essere sottoscritta dal legale rappresentante della stessa.
Cosa fare
La domanda, unitamente alla documentazione richiesta, deve essere presentata o inviata alla Prefettura ove è fissata la sede dell' istituto di vigilanza privata.
Domanda in bollo per attività di vigilanza privata e/o per altre attività di sicurezza complementare (art. 256 bis del nuovo regolamento del T.U.L.P.S. , comma 2)
La domanda deve contenere le seguenti indicazioni:
- Soggetto che chiede la licenza
- Institore o direttore tecnico
- Altri soggetti che avranno poteri di direzione, amministrazione o gestione
- Composizione organizzativa
- Assetto proprietario dell'istituto
- Indicazione degli eventuali rapporti di controllo della proprietà, attivi o passivi.
- Eventuali partecipazioni in altri istituti
- Sede legale
- Sede operativa
- Eventuali sedi secondarie
- Ubicazione della, o delle, centrali operative
Alla domanda va allegato, quale parte integrante, il Progetto Tecnico Organizzativo redatto secondo le indicazioni dell'allegato C del d.m. 269/2010; in particolare, i servizi che si intendono espletare, identificati secondo quanto indicato nell'allegato D del d.m. 269 sezione terza, punto 3.A, e raggruppati nelle classi funzionali, nonché il livello dimensionale e l'ambito territoriale, come indicato dal decreto articolo 2, comma 2.
Nella domanda bisogna dichiarare il tempo occorrente per attivare l'istituto di vigilanza (non superiore a sei mesi) e impegnarsi a comunicare tempestivamente eventuali variazioni della composizione societaria e l'insorgenza di eventuali situazioni debitorie della società nell'interesse della quale si chiede di essere autorizzati a gestire l'istituto di vigilanza.
Allegare:
- Copia della Carta di identità e Curriculum del soggetto che chiede la licenza;
- Documentazione comprovante la capacità tecnica personale/professionale del soggetto che chiede la licenza secondo quanto previsto dall'allegato B del decreto tenendo presente che non sono ammesse deroghe.
- Copia della Carta di Identità e Curriculum degli altri soggetti eventualmente indicati in qualità di institore o direttore tecnico;
- Documentazione comprovante la capacità tecnica personale/professionale degli altri soggetti eventualmente indicati in qualità di institore o direttore tecnico sempre secondo quanto previsto dall'allegato B del decreto;
- Documentazione comprovante la disponibilità dei mezzi finanziari indicati nel Progetto Tecnico Organizzativo, (capitali disponibili, referenze bancarie), logistici e tecnici occorrenti per l'attività da svolgere e le relative caratteristiche, conformi alle disposizioni in vigore;
- Progetto di regolamento tecnico dei servizi che si intendono espletare (tre copie sottoscritte in originale dal titolare) redatto secondo le indicazioni dell'allegato D del decreto e coerente con i servizi richiesti;
- Se si chiede di esercitare in nome e per conto di una società di nuova costituzione , allegare: copia dell'atto costitutivo e dello Statuto e visura camerale; la visura camerale va corredata dalle autocertificazioni antimafia (vedasi modello 2/A da scaricare dal sito della Prefettura - Istituti di Vigilanza Privata) sottoscritte da tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione, allegando i relativi documenti di identità;
- Se si chiede di esercitare in nome e per conto di una società già attiva allegare: copia dell'atto costitutivo e dello Statuto, la visura camerale corredata come sopra indicato e il D.U.R.C. ;
- Autocertificazione redatta sul modello 1/A (da scaricare dal sito della Prefettura - Istituti di Vigilanza Privata);
- Certificazione UNI 11068:2005 della Centrale o delle Centrali Operative, richieste dall'allegato A del d.m. , per le centrali operative della tipologia C e C avanzata;
- Certificazione UNI 10459:1995 Funzioni e profilo del professionista della security aziendale individuato tra il titolare, il direttore tecnico o l'institore, per gli istituti che intendono operare con livello dimensionale 4 e ambito territoriale 4 o 5;
- Certificazione di qualità UNI 10891:2000 (cfr. allegato A del d.m. struttura organizzativa punto 4.2 - la struttura organizzativa deve essere valutata nel suo complesso e, pertanto, la certificazione deve riferirsi anche alle eventuali sede secondarie).
Il capitale sociale minimo, interamente versato, delle società, deve corrispondere a quanto previsto dall'allegato F del decreto.
Se si richiede di operare in nome e per conto di una società cooperativa, si tenga presente che il capitale sociale DEVE essere adeguato alle richieste del d.m. 269 per l'attività di vigilanza, ancorché la legge non richieda alle cooperative il versamento di un capitale sociale minimo. In tal caso il Patrimonio Netto della cooperativa, versato e mantenuto (costituito dal Capitale e dalle Riserve indivisibili) dovrà essere adeguato alle richieste del d.m.
- Tabella delle tariffe che si intendono applicare per la prestazione di ogni singolo servizio richiesto, in duplice copia sottoscritta in originale in ogni pagina dal titolare; la tabella delle tariffe deve essere accompagnata da una relazione che illustri in maniera esaustiva, quanto previsto nell'allegato A del decreto, punti 7, 7.1, 7.1.1 e 7.1.2;
- Elementi descrittivi sulla sede dell'istituto nonché copia del contratto di affitto (o del titolo di possesso: autocertificazione sulla proprietà/comodato d'uso o altro) copia della planimetria e documentazione tecnica della Centrale Operativa, rilasciata da un professionista/azienda specializzati nel settore, redatta secondo quanto previsto dall'allegato E del decreto 269/2010.
- Per la sede operativa e per le eventuali sedi operative secondarie, allegare, altresì, la documentazione che certifichi che gli impianti tecnici, tecnologi e di sicurezza, siano a norma della legge 5 maggio 1990 nr. 46 e del d.m. 22 gennaio 2008 nr. 37.
Al termine dell'istruttoria, qualora nulla osti al rilascio della licenza, dovrà essere prodotta la seguente documentazione:
- documentazione comprovante l'attivazione degli adempimenti relativi all'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali nei confronti del personale dipendente;
- documentazione comprovante: il versamento della cauzione, il cui ammontare sarà indicato dall'ufficio, calcolato secondo quanto previsto dall'allegato F del decreto, e la costituzione delle assicurazioni RCC e RCT secondo quanto previsto dall'allegato F1 del decreto e i cui massimali saranno indicati dall'ufficio.
L'istruttoria si considererà terminata dopo aver acquisito:
- parere della Questura sui requisiti del titolare e degli eventuali direttori tecnici e/o institori;
- parere della Questura sulla idoneità del Regolamento Tecnico dei servizi per le guardie giurate dipendenti;
- parere della Questura sulla idoneità della sede indicata - e delle eventuali sedi secondarie - ad ospitare l'Istituto di vigilanza, coerentemente ai servizi richiesti;
- parere dell'Ispettorato Territoriale delle Comunicazioni sulla sussistenza dei requisiti minimi della e/o delle Centrali Operative, richiesti dall'allegato E del d.m. 269/2010.
- Il mantenimento della licenza sarà condizionato dall'attivazione della stessa, nel termine massimo di sei mesi dalla data del rilascio, nonché dall'esito favorevole degli eventuali ulteriori accertamenti in itinere.