Secondo la normativa europea ed italiana, l'attività di ciascuna delle dighe considerate di rilievo in ragione della propria capacità di portata deve essere corredata da un Documento di Protezione civile (D.P.C.), predisposto dagli uffici territoriali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed approvato dal Prefetto della provincia in cui insiste la diga. Per il viterbese, l'Ufficio Tecnico Dighe del MIT competente è la Sede coordinata di Perugia.

Il Documento di Protezione civile stabilisce per ciascuna diga le specifiche procedure da attuare nel caso di eventi rilevanti per la sicurezza della diga e dei territori di valle («rischio diga») e nel caso di attivazione degli scarichi della diga stessa con portate per l'alveo di valle che possono comportare fenomeni di onda di piena e rischio di esondazione («rischio idraulico a valle»).

A seguito delle modifiche introdotte dalla Direttiva P.C.M. dell'8 luglio 2014 (cd. Direttiva “Grandi dighe”), tra i dati che il Documento deve necessariamente riportare vi sono i dati tecnici di portata (QAmax, Qmin, ΔQ), fondamentali per le previsioni di impatto del corso d’acqua a valle della diga. La validazione di tali dati, calcolati con l'ausilio dei Gestori della diga, è competenza dell’Autorità idraulica. 

L’approvazione da parte del Prefetto del D.P.C.  è propedeutica all’aggiornamento da parte della Regione, sempre in raccordo con la Prefettura, del Piano di Emergenza Dighe (P.E.D.), che disciplina per ciascuna diga le procedure operative da attuare per la salvaguardia della popolazione e la gestione dell'emergenza nel caso di un’eventuale esondazione o del collasso della diga. 

  •  Per quanto riguarda le grandi dighe presenti sul territorio viterbese, l’Ufficio Tecnico Dighe del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Sede coordinata di Perugia è in attesa della validazione dei dati tecnici di portata da parte dell’Autorità idraulica per procedere all’aggiornamento dei D.P.C.

Le grandi dighe del territorio viterbese sono cinque: 

Diga di Vulci  

Gestore: Enel Green Power

D.P.C.: anno 2000

Secondo gli indirizzi operativi forniti dalla Direzione Generale competente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tale diga è in priorità 1.

Diga di Ponte Felice  

Gestore: Enel Green Power

D.P.C.: anno 2003

Secondo gli indirizzi operativi forniti dalla Direzione Generale competente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tale diga è in priorità 2.

Diga di Elvella  

Gestore: Consorzio Etruria Meridionale e Sabina

D.P.C.: anno 2006

Secondo gli indirizzi operativi forniti dalla Direzione Generale competente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tale diga è in priorità 2.

Diga di Madonna delle Mosse

Gestore: Consorzio di Bonifica Litorale Nord 

D.P.C.: anno 1999

Secondo gli indirizzi operativi forniti dalla Direzione Generale competente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tale diga è in priorità 2.

Diga di Sugarella

Gestore: Sovrano Militare Ordine di Malta 

D.P.C.: anno 1999

Secondo gli indirizzi operativi forniti dalla Direzione Generale competente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tale diga è in priorità 3.

Dighe limitrofe

Vi sono, inoltre, alcune dighe insistenti nei territori provinciali confinanti (Rieti, Terni) le cui vicende possono impattare sui Comuni situati lungo i tratti a valle dei corsi d’acqua (es. Tevere). 

 

Attraverso la collaborazione delle Prefetture competenti, quest'Ufficio monitora l'attività delle seguenti dighe:

 

Diga di San Liberato – Narni (TR)

Diga di Alviano – Alviano (TR)

Diga di Corbara- Orvieto (TR)

Diga di Turano – Rocca Sinibalda (RI)

Diga di Salto – Petrella Salto (RI)

Diga dell’Aja – Narni (TR)

Diga di Marmore – Terni 

Diga di La Morica – Narni (TR) 

Ultimo aggiornamento
Giovedì 10 Ottobre 2024, ore 12:00