Sportello Unico per l'Immigrazione

Responsabile del Servizio: Dott. Bruno Togno
Email: bruno.togno@interno.it 

Lo Sportello Unico per l'Immigrazione riceve per appuntamento

Addetto: Sig.ra Alba Boiani - Sig.ra Patrizia Bardea
Ubicazione dell'Ufficio: Via Vittorio Veneto n. 27
Email dell'ufficio: immigrazione.pref_sondrio@interno.it 

Per fissare un appuntamento e per ricevere informazioni è possibile telefonare tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 10,00 alle ore 13,00, ai seguenti numeri:   0342/532458 - 0342/532460 - 0342/532443 - 0342/532453.

E’ anche possibile fissare un appuntamento, chiedere informazioni o porre quesiti attraverso la posta elettronica all’indirizzo immigrazione.pref_sondrio@interno.it 

Di seguito sono indicate le principali informazioni per gli stranieri:

 

Permesso di soggiorno CE di lungo periodo

A decorrere dal 9 dicembre 2010 gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia da almeno 5 anni , che abbiano compiuto i 14 anni di età e che vogliano richiedere il rilascio del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo, potranno presentare apposita domanda direttamente sul sito del Ministero dell'Interno . 

NON E' NECESSARIO effettuare il test della lingua italiana, nel caso in cui lo straniero sia in possesso di: 

  • attestati o titoli che certifichino la conoscenza della lingua italiana ad un livello non inferiore al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo, rilasciato dagli enti certificatori riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri e da quello dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: Università degli Studi Roma Tre, Università per Stranieri di Perugia, Università per Stranieri di Siena, Società Dante Alighieri; 
  • titoli di studio o titoli professionali; 
  • riconoscimento del livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 nell'ambito dei crediti maturati per l'accordo di integrazione; 
  • attestazione che l'ingresso in Italia è avvenuto ai sensi dell'art. 27, co.1-lett.a), c), d), q) - del T.U. sull'Immigrazione; 
  • certificazione, rilasciata da una struttura sanitaria pubblica, nella quale sia dichiarato che lo straniero è affetto da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall'età, da patologie o handicap. 

L'istanza presentata on line viene acquisita dalla Prefettura, che ne verifica la regolarità e provvede a convocare il richiedente indicando giorno ora e luogo del test entro 60 giorni dal ricevimento della domanda stessa. 

Il test si supera ottenendo almeno l'80 per cento del punteggio complessivo. 

Il test è gratuito e si svolgerà negli istituti scolastici accreditati. 

Sostenuta la prova, dopo pochi giorni allo stesso indirizzo web, si potrà conoscerne l'esito, che a cura della Prefettura verrà trasmesso alla Questura per le verifiche finalizzate al rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo. 

In caso di esito negativo dell'esame, si potrà comunque ripetere la prova effettuando una nuova richiesta.

 

Guida fiscale per gli extracomunitari

Per essere in regola con gli obblighi fiscali e conoscere tutto quello che occorre su:

  • Codice fiscale e partita IVA
  • Registrazione dei contratti di locazione
  • Imposte sull'acquisto prima casa
  • Imposta di successione
  • Rimborsi dal Fisco
  • Comunicazioni di irregolarità e cartelle di pagamento

    Si invita a consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate
Devi assumere un lavoratore extracomunitario stagionale?

Lavoratori stagionali o che hanno partecipato a programmi di formazione: al via le domandeE' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana di oggi 12 marzo 2007 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardante la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso per l'anno 2007 dei lavoratori stagionali extracomunitari e dei lavoratori che hanno partecipato a programmi di formazione e di istruzione nel Paese di origine. 
Il decreto stabilisce, come anticipazione delle quote massime d'ingresso di lavoratori non comunitari per l'anno 2007, l'ammissione in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale, di una quota di 80.000 unità di lavoratori stagionali, da ripartire tra le regioni e le province autonome a cura del Ministero della Solidarietà Sociale. 
La quota riguarda i lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Serbia, Montenegro, Bosnia - Herzegovina, ex Repubblica Yugoslava di Macedonia, Croazia, India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Ucraina, nonché di Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria: Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto e, altresì i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli anni 2004, 2005, 2006. 
E' prevista, inoltre, come anticipazione delle quote massime di ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali per l'anno 2007, una quota di 2000 lavoratori extracomunitari non stagionali, riservata ai cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero che abbiano completato dei programmi di formazione e di istruzione nel Paese di origine, ai sensi dell'articolo 23 del Testo Unico per l'immigrazione.

Le domande, sia per l'assunzione di quest'ultima tipologia di lavoratori, sia per l'assunzione di lavoratori stagionali, possono essere presentate a partire da oggi 12 marzo 2007. 

Per le procedure dettagliate da seguire per la presentazione delle domande, si rinvia alla circolare del Ministero dell'Interno prot. n. 960 del 7 marzo 2007. 

Per i moduli e ulteriori istruzioni si rinvia al sito del Ministero dell'Interno. 
 

Procedura informatizzata per le domande di ricongiungimento familiare

Come stabilito con la circolare ministeriale prot. n. 1575 in data 4 aprile 2008, consultabile cliccando sull'icona sottostante e sul sito del Ministero dell'Interno www.interno.gov.it, a partire dal 10 aprile è stata avviata la nuova procedura di inoltro informatizzato delle richieste di ricongiungimento familiare di competenza dello Sportello Unico per l'Immigrazione.

Sul sito del Ministero dell'Interno è stata pubblicata la procedura informatizzata per la presentazione delle domande relative al ricongiungimento familiare e di quelle relative ai familiari al seguito, di cui all'articolo 29 del Testo Unico per l'Immigrazione.

A partire dalla data indicata, quindi, non è più possibile accettare le domande che non siano presentate via web. Le procedure per la registrazione e l'invio sono identiche a quelle già ampiamente utilizzate per i lavoratori non stagionali in riferimento al decreto flussi 2007. I modelli per la presentazione delle domande ("S" per ricongiungimento e "T" per familiari al seguito) si trovano nella sezione Ricongiungimenti familiari del sito ministeriale sopra indicato ed appositamente dedicata. Sono anche disponibili, in formato elettronico, i modelli che completano la domanda, da allegare alla stessa.

Tali modelli (in formato Pdf) possono essere compilati direttamente al computer e stampati per poi essere consegnati allo Sportello Unico solo nei casi richiesti. Come in occasione delle domande relative al decreto flussi 2007, è possibile avvalersi dell'assistenza delle associazioni nazionali rappresentative dei datori di lavoro, delle organizzazioni sindacali, e delle associazioni autorizzate ad accedere al sistema e quindi a presentare le domande.

 

Consiglio territoriale per l'immigrazione

Il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione è un organismo collegiale, presieduto dal Prefetto,  che ha il  compito di monitorare, a livello provinciale, la presenza degli stranieri la capacità del territorio di assorbire i flussi migratori. 

Il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione attraverso la cooperazione sinergica con gli altri soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio promuove iniziative di integrazione, formula proposte al Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione per risolve problemi locali connessi al fenomeno migratorio.   

Il Prefetto nomina i componenti su designazione delle amministrazioni, organizzazioni, associazioni o enti interessati. 

Il Consiglio è composto da rappresentanti delle competenti amministrazioni locali dello stato, della regione, degli enti locali, della camera di commercio, degli enti localmente attivi nell’assistenza agli immigrati, delle organizzazioni dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori extracomunitari. 

(Per ogni ulteriore approfondimento consultare pagina consigli territoriali per l’immigrazione  del Ministero dell’Interno)   LINK

Il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione della provincia di Sondrio  è stato costituito l’8 aprile 2000 ed è composto da 20 membri: 

A) Tre rappresentanti degli Uffici periferici dello Stato, competenti per materia: 

  • Questura; 
  • Centro servizi amministrativi; 
  • Direzione Provinciale del Lavoro; 

B) un delegato del Presidente della Provincia; 

C) il Direttore Generale dell’A.S.L., in qualità di delegato dalla Regione Lombardia; 

D) il Sindaco del Comune capoluogo; 

E) il delegato del Presidente della Camera di Commercio; 

F) da tre rappresentanti dei sindacati dei lavoratori; 

G) quattro rappresentanti delle organizzazioni di categoria dei datori di lavoro; 

H) cinque rappresentanti degli enti e delle associazioni localmente attivi nel soccorso e nell’assistenza agli immigrati. 
 

Il consiglio territoriale si riunisce periodicamente in assemblea plenaria. 
 

Al funzionamento del Consiglio Territoriale è preposta una segreteria.

 

Approvata la Carta dei Valori, della Cittadinanza e dell'Integrazione

Il Ministro dell'Interno ha approvato la Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione, rivolta a favorire la coesione sociale per gli stranieri che giungono nel nostro Paese. 

La Carta dei valori enuclea, in coerenza con il quadro normativo costituzionale, comunitario ed internazionale sui diritti umani, i valori ed i principi validi per tutti coloro che desiderano risiedere stabilmente in Italia. 

CARTA DEI VALORI, DELLA CITTADINANZA E DELL'INTEGRAZIONE 

L'ITALIA, COMUNITA' DI PERSONE E DI VALORI 

L'Italia è uno dei Paesi più antichi d'Europa che affonda le radici nella cultura classica della Grecia e di Roma. Essa si è evoluta nell'orizzonte del cristianesimo che ha permeato la sua storia e, insieme con l'ebraismo, ha preparato l'apertura verso la modernità e i principi di libertà e di giustizia. 

I valori su cui si fonda la società italiana sono frutto dell'impegno di generazioni di uomini e di donne di diversi orientamenti, laici e religiosi, e sono scritti nella Costituzione democratica del 1947. La Costituzione rappresenta lo spartiacque nei confronti del totalitarismo, e dell'antisemitismo che ha avvelenato l'Europa del XX secolo e perseguitato il popolo ebraico e la sua cultura. 

La Costituzione è fondata sul rispetto della dignità umana ed è ispirata ai principi di libertà ed eguaglianza validi per chiunque si trovi a vivere sul territorio italiano. Partendo dalla Costituzione l'Italia ha partecipato alla costruzione dell'Europa unita e delle sue istituzioni. I Trattati e le Convenzioni europee contribuiscono a realizzare un ordine internazionale basato sui diritti umani e sulla eguaglianza e solidarietà tra i popoli. 

La posizione geografica dell'Italia, la tradizione ebraico-cristiana, le istituzioni libere e democratiche che la governano, sono alla base del suo atteggiamento di accoglienza verso altre popolazioni. Immersa nel Mediterraneo, l'Italia è stata sempre crocevia di popoli e culture diverse, e la sua popolazione presenta ancora oggi i segni di questa diversità. 

Tutto ciò che costituisce il patrimonio dell'Italia, le sue bellezze artistiche e naturali, le risorse economiche e culturali, le sue istituzioni democratiche sono al servizio degli uomini, delle donne, dei giovani, e delle future generazioni. La nostra Carta costituzionale tutela e promuove i diritti umani inalienabili, per sostenere i più deboli, per garantire lo sviluppo delle capacità e attitudini di lavoro, morali, spirituali, di ogni persona. 

DIGNITA' DELLA PERSONA, DIRITTI E DOVERI 

1. L'Italia è impegnata perché ogni persona sin dal primo momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei diritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia, religione, condizioni sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deve rispettare i valori su cui poggia la società, i diritti degli altri, i doveri di solidarietà richiesti dalle leggi. Alle condizioni previste dalla legge, l'Italia offre asilo e protezione a quanti, nei propri paesi, sono perseguitati o impediti nell'esercizio delle libertà fondamentali. 

2. Nel prevedere parità di diritti e di doveri per tutti, la legge offre il suo sostegno a chi subisce discriminazioni, o vive in stato di bisogno, in particolare alle donne e ai minori, rimovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona. 

3. I diritti di libertà, e i diritti sociali, che il nostro ordinamento ha maturato nel tempo devono estendersi a tutti gli immigrati. E' garantito il diritto alla vita dal suo inizio fino al compimento naturale, e il diritto alla salute con le cure gratuite quando siano necessarie; una protezione speciale è assicurata alla maternità e all'infanzia. Il diritto all'istruzione è riconosciuto quale strumento indispensabile per la crescita personale e l'inserimento nella società. 

4. L'uomo e la donna hanno pari dignità e fruiscono degli stessi diritti dentro e fuori la famiglia. Alle donne, agli uomini, ai giovani immigrati l'Italia offre un cammino di integrazione rispettoso delle identità di ciascuno, e che porti coloro che scelgono di stabilirsi nel nostro Paese a partecipare attivamente alla vita sociale. 

5. L'immigrato può, alle condizioni previste dalla legge, diventare cittadino italiano. Per ottenere la cittadinanza nei tempi previsti dalla legge occorre conoscere la lingua italiana e gli elementi essenziali della storia e della cultura nazionali, e condividere i principi che regolano la nostra società. Vivere sulla stessa terra vuol dire poter essere pienamente cittadini insieme e far propri con lealtà e coerenza valori e responsabilità comuni. 

DIRITTI SOCIALI. LAVORO E SALUTE 

6. L'Italia tutela e promuove il lavoro in tutte le sue espressioni, condanna e combatte ogni forma di sfruttamento umano, in modo particolare quello delle donne e dei bambini. Il lavoro favorisce lo sviluppo della persona e la realizzazione delle sue attitudini e capacità naturali. 

7. L'immigrato, come ogni cittadino italiano, ha diritto ad un compenso adeguato per il lavoro svolto, al versamento dei contributi per la sanità e la previdenza, a vedersi garantito il sostentamento nei casi di malattia e infortunio, e nell'età avanzata, alle condizioni previste dalla legge. 

Ogni lavoro deve svolgersi in condizioni di sicurezza per la salute e l'integrità della persona.

8. Chiunque sia oggetto di molestie, discriminazioni, o sfruttamento, sul luogo di lavoro può rivolgersi alle autorità pubbliche, alle organizzazioni sindacali, sociali e di assistenza, per vedere rispettati i propri diritti e poter adempiere alle proprie mansioni nel rispetto della dignità umana. 

9. Cittadini e immigrati hanno diritto ad essere curati nelle strutture pubbliche. 

I trattamenti sanitari sono effettuati nel rispetto della volontà della persona, della sua dignità, e tenendo conto della sensibilità di ciascuno. E' punita ogni mutilazione del corpo, non dovuta a esigenze mediche, da chiunque provocata. 

10. L'Italia è impegnata perché tutti possano fruire di una abitazione adeguata ai bisogni della propria famiglia e a costi ragionevoli. Chi si trovi in stato di bisogno, o sia costretto a subire costi eccessivi per la propria abitazione, può rivolgersi alle autorità pubbliche o alle associazioni sindacali per ricevere assistenza e ottenere il rispetto dei propri diritti. 

DIRITTI SOCIALI. SCUOLA, ISTRUZIONE, INFORMAZIONE 

11. I bambini e i ragazzi hanno il diritto e il dovere di frequentare la scuola dell'obbligo, per inserirsi a parità di diritti nella società e divenirne soggetti attivi. E' dovere di ogni genitore, italiano o straniero, sostenere i figli negli studi, in primo luogo iscrivendoli alla scuola dell'obbligo, che inizia con la scuola primaria fino ai 16 anni. 

12. L'insegnamento è diretto alla formazione della persona e promuove la conoscenza dei diritti fondamentali e l'educazione alla legalità, le relazioni amichevoli tra gli uomini, il rispetto e la benevolenza verso ogni forma di vita esistente. Anche per favorire la condivisione degli stessi valori, la scuola prevede programmi per la conoscenza della storia, della cultura, e dei principi delle tradizioni italiana ed europea. Per un insegnamento adeguato al pluralismo della società è altresì essenziale, in una prospettiva interculturale, promuovere la conoscenza della cultura e della religione di appartenenza dei ragazzi e delle loro famiglie. 

13. La scuola promuove la conoscenza e l'integrazione tra tutti i ragazzi, il superamento dei pregiudizi, e la crescita comune dei giovani evitando divisioni e discriminazioni. L'insegnamento è impartito nei rispetto delle opinioni religiose o ideali dei ragazzi e delle famiglie e, a determinate condizioni, prevede corsi di insegnamento religioso scelti volontariamente dagli alunni o dai loro genitori. 

14. Sulla base degli stessi valori, spetta anche ai mezzi d'informazione favorire la conoscenza dell'immigrazione, delle sue componenti culturali e religiose, contrastando pregiudizi e xenofobie. Il loro ruolo è essenziale per diffondere un pluralismo culturale rispettoso delle tradizioni e dei valori basilari della società italiana. 

15. E' garantito il diritto di enti e privati di istituire scuole o corsi scolastici, purché non discriminino gli alunni per motivi etnici o confessionali, e assicurino un insegnamento in armonia con i principi generali dell'istruzione, e i diritti umani che spettano alle persone. Ogni tipo di insegnamento, comunque impartito a livello pubblico o privato, deve rispettare le convinzioni di ciascuno e tendere a unire gli uomini anziché a dividerli. 

FAMIGLIA, NUOVE GENERAZIONI 

16. L'Italia riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, e considera l'educazione familiare strumento necessario per la crescita delle nuove generazioni. 

17. Il matrimonio è fondato sulla eguaglianza di diritti e di responsabilità tra marito e moglie, ed è per questo a struttura monogamica. La monogamia unisce due vite e le rende corresponsabili di ciò che realizzano insieme, a cominciare dalla crescita dei figli. L'Italia proibisce la poligamia come contraria ai diritti della donna, in accordo anche con i principi affermati dalle istituzioni europee. 

18. L'ordinamento italiano proibisce ogni forma di coercizione e di violenza dentro e fuori la famiglia, e tutela la dignità della donna in tutte le sue manifestazioni e in ogni momento della vita associativa. Base dell'unione coniugale è la libertà matrimoniale che spetta ai giovani, e comporta il divieto di coercizioni e di matrimoni forzati, o tra bambini. 

19. L'Italia tutela la libertà dei minori nello sviluppo della propria personalità, che si realizza anche nell'incontro con altri giovani e nella partecipazione alle attività sociali. Il principio di eguaglianza non è conciliabile con le pretese di separare, a motivo dell'appartenenza confessionale, uomini e donne, ragazzi e ragazze, nei servizi pubblici e nell'espletamento delle attività lavorative. 

LAICITA' E LIBERTA' RELIGIOSA 

20. L'Italia è un Paese laico fondato sul riconoscimento della piena libertà religiosa individuale e collettiva. La libertà religiosa è riconosciuta ad ogni persona, cittadino o straniero, e alle comunità religiose. La religione e la convinzione non possono essere motivo di discriminazione nella vita sociale. 

21. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Lo Stato laico riconosce il contributo positivo che le religioni recano alla collettività e intende valorizzare il patrimonio morale e spirituale di ciascuna dì esse. L'Italia favorisce il dialogo interreligioso e interculturale per far crescere il rispetto della dignità umana, e contribuire al superamento di pregiudizi e intolleranza. La Costituzione prevede accordi tra Stato e confessioni religiose per regolare le loro specifiche condizioni giuridiche. 

22. I principi di libertà e i diritti della persona non possono essere violati nel nome di alcuna religione. E' esclusa ogni forma di violenza, o istigazione alla violenza, comunque motivata dalla religione. La legge, civile e penale, è eguale per tutti, a prescindere dalla religione di ciascuno, ed unica è la giurisdizione dei tribunali per chi si trovi sul territorio italiano. 

23. La libertà religiosa e di coscienza comprende il diritto di avere una fede religiosa, o di non averla, di essere praticante o non praticante, di cambiare religione, di diffonderla convincendo gli altri, di unirsi in organizzazioni confessionali. E' pienamente garantita la libertà di culto, e ciascuno può adempiere alle prescrizioni religiose purché non contrastino con le norme penali e con i diritti degli altri. 

24. L'ordinamento tutela la libertà di ricerca, di critica e di discussione, anche in materia religiosa, e proibisce l'offesa verso la religione e il sentimento religioso delle persone. Per la legge dello Stato, la differenza di religione e di convinzione non è di ostacolo alla celebrazione del matrimonio. 

25. Movendo dalla propria tradizione religiosa e culturale, l'Italia rispetta i simboli, e i segni, di tutte le religioni. Nessuno può ritenersi offeso dai segni e dai simboli di religioni diverse dalla sua. Come stabilito dalle Carte internazionali, è giusto educare i giovani a rispettare le convinzioni religiose degli altri, senza vedere in esse fattori di divisione degli esseri umani. 

26. In Italia non si pongono restrizioni all'abbigliamento della persona, purché liberamente scelto, e non lesivo della sua dignità. Non sono accettabili forme di vestiario che coprono il volto perché ciò impedisce il riconoscimento della persona e la ostacola nell'entrare in rapporto con gli altri. 

L'IMPEGNO INTERNAZIONALE DELL'ITALIA 

27. In coerenza con questi principi l'Italia svolge nel mondo una politica di pace e di rispetto di tuffi i popoli, per promuovere la convivenza tra le nazioni, per sconfiggere la guerra e il terrorismo. L'Italia é impegnata in campo internazionale per tutelare le ricchezze di vita e di ambiente del pianeta. 

28. L'Italia ripudia la guerra come strumento di soluzione delle controversie internazionali, le armi di distruzione di massa, e ogni forma di tortura o di pene degradanti per la dignità umana. Essa condanna l'antisemitismo, che ha portato al genocidio del popolo ebraico, e ogni tendenza razzista che vuole dividere gli uomini e umiliare i più deboli. L'Italia rifiuta tutte le manifestazioni di xenofobia che si esprimono di volta in volta nella islamofobia o in pregiudizi verso popolazioni che vengono da altre parti del mondo. 

29. Insieme agli altri Paesi europei, l'Italia ha abolito la pena di morte e lavora nelle sedi internazionali perché sia abrogata nel resto del mondo. L'abolizione della pena di morte costituisce un traguardo di civiltà che fa prevalere il rispetto della vita sullo spirito di vendetta. 

30. L'Italia è impegnata a risolvere pacificamente le principali crisi internazionali, in particolare il conflitto israelo-palestinese che si trascina da tanto tempo. L'impegno dell'Italia è da sempre a favore di una soluzione che veda vivere insieme i popoli della regione, in primo luogo israeliani e palestinesi nel contesto di due Stati e due democrazie. 

31. Insieme agli altri Paesi europei, l'Italia agisce a livello internazionale per promuovere ovunque il rispetto della dignità e dei diritti umani, e per favorire l'affermazione della democrazia politica, come forma di Stato che consente la partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica e il rispetto crescente dei diritti della persona.

 

Ultimo aggiornamento
Giovedì 26 Settembre 2024, ore 10:58