Nella giornata odierna, presso i locali della Prefettura di Massa Carrara, si è riunita una delegazione della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in seno al Senato della Repubblica.
Nella predetta seduta, che si è articolata in sei sessioni, sono stati auditi i soggetti che a vario titolo risultano coinvolti nella materia della sicurezza sul lavoro nel comparto delle cave, con particolare riguardo al territorio di Carrara.
Nel corso della prima sessione introduttiva, il Prefetto Guido Aprea si è soffermato ad illustrare la portata generale della tematica trattata. A seguire e per quanto di competenza, sono stati auditi nel corso delle successive sessioni, il responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Toscana Nord Ovest, i responsabili dell’Ispettorato del Lavoro di Carrara, il Dirigente dell’INAIL per le Province di Lucca e Massa Carrara, il presidente del Comitato paritetico marmo di Massa Carrara, i rappresentanti dell’Associazione Confindustria Toscana Centro e Costa, nonché i rappresentanti sindacali regionali e provinciali delle organizzazioni CGIL, CISL e UIL ed i referenti delle cooperative cavatori Lorano e Canalgrande.
Nel corso sono stati approfonditi i seguenti profili:
1. La dimensione del fenomeno degli infortuni sul lavoro in relazione:
a) al numero degli incidenti, con indicazioni di quelli mortali e di quelli con esito diverso con evidenziazione delle eventuali invalidità derivatene;
b) alle aeree ed i settori in cui gli eventi si sono con più frequenza verificati, nonché alle specifiche lavorazioni del comparto cave nel corso delle quali gli infortuni sono accaduti;
c) all’età dei soggetti coinvolti;
d) all’eventuale regime contrattuale nel quale operavano le imprese alle cui dipendenze si trovava il lavoratore infortunato (appalto, subappalto o altro).
2. Le cause degli infortuni sul lavoro verificatisi ed in particolare:
a) l’eventuale violazione delle norme antinfortunistiche e delle buone pratiche elaborate;
b) l’eventuale inadeguatezza delle misure in concreto adottate;
c) le iniziative in termini di sicurezza assunte a seguito degli stessi;
3. I controlli da parte dei diversi organi di vigilanza sull’ applicazione ed il rispetto delle norme antinfortunistiche con particolare riguardo:
a) all’idoneità dei controlli (anche in riferimento alla loro periodicità);
b) all’efficacia degli stessi;
c) al numero e l’entità delle violazioni accertate;
4. La sussistenza nei lavoratori che operano nella provincia di malattie professionali ed i diversi settori di incidenza delle stesse, con specifica attenzione al settore delle cave.
5. La sussistenza nei lavori impiegati nella area provinciale di fenomeni di sfruttamento della mano d’ opera o di impiego in maniera irregolare della stessa.
6. La formazione dei lavoratori ed in particolare:
a) eventuali progetti per la prevenzione degli infortuni sul lavoro elaborati;
b) eventuali protocolli d’ intesa sottoscritti;
c) attività di sensibilizzazione realizzate
La circostanza è valsa alla Commissione parlamentare d’inchiesta come qualificata occasione per assumere – in un clima di proficua collaborazione tra le Istituzioni intervenute – importanti elementi informativi da tenere in considerazione, all’occorrenza, nelle Sedi legislative deputate ad affrontare e normare una delicata tematica quale quella oggetto della seduta odierna.
In conclusione, il Presidente della Commissione, in un punto stampa dedicato, ha rimarcato la necessità di porre al centro dell’attenzione i lavoratori, in favore dei quali devono essere assicurati il puntuale utilizzo dei previsti dispositivi di protezione individuale nonché adeguati percorsi di formazione, specie per quanto attiene l’utilizzo dei macchinari usualmente impiegati nell’attività estrattiva e di cava.