Il Prefetto rilascia la licenza per l'esercizio dell'attività di vigilanza privata.

Enti o privati che intendano prestare opera di vigilanza o di custodia di proprietà mobiliari o immobiliari ed eseguire investigazioni, ricerche, raccogliere informazioni per conto di privati devono chiedere al Prefetto il rilascio della licenza per l'esercizio dell'attività. 

Competente a rilasciare e rinnovare l'autorizzazione è il Prefetto della provincia ove è fissata la sede principale dell’Istituto di Vigilanza Privata.

La licenza è rilasciata dal Prefetto su istanza dell'interessato, previa verifica della sussistenza di determinati presupposti e requisiti, espressamente previsti e disciplinati dagli artt. 11, 134, 136 e 138 T.U.L.P.S. e dagli artt. 256-bis e 257 ss. del Regolamento di Esecuzione del T.U.L.P.S. come modificato dal D.P.R. 153 del 4 agosto 2008, ulteriori indicazioni sono contenute nel Decreto Ministeriale di attuazione nr. 269 del 1° dicembre 2010 emendato con il D.M. n. 56/2015.

Requisiti richiesti: 

-cittadinanza italiana ovvero di paese appartenente all'Unione Europea; 
-rappresentanza legale; 
- diploma di istruzione secondaria di secondo grado; 
- aver ricoperto documentate funzioni direttive nell'ambito di istituti di vigilanza privata, con alle dipendenze almeno venti guardie giurate, per un periodo di almeno tre anni, o delle Forze dell'Ordine, con esperienza documentata nel settore della sicurezza privata, per un periodo di almeno cinque anni ed avere lasciato il servizio, senza demerito, da non meno di un anno e non più di quattro anni; 
ovvero

-aver conseguito corsi di perfezionamento in materia di sicurezza privata organizzati da Università riconosciute dal MIUR che prevedano stage operativi presso istituti di vigilanza privata; 
- per gli istituti che operano con livello dimensionale 4 e ambiti territoriali 4 e 5 almeno una figura tra il titolare della licenza, l'institore e il direttore tecnico deve possedere il profilo professionale ISO 17024-UNI 10459:1995 "Funzioni e profilo del professionista della security aziendale " ;

- non aver riportato condanne a pena restrittiva della libertà personale superiore a tre anni per delitto non colposo e non ha ottenuto la riabilitazione; 
- non essere sottoposto all'ammonizione o a misura di sicurezza personale o non essere stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza; 
- non aver riportato condanne per delitti contro la personalità dello Stato o contro l'ordine pubblico ovvero per delitti contro le persone commessi con violenza o per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o estorsione, o per violenza o resistenza all'Autorità; 
- non risulti esercitata l'azione penale per uno dei reati previsti dall'art. 51 co. 3 bis del c.p.p., ovvero formulata la proposta per l'applicazione di una misura di prevenzione; 
- mancanza di provvedimenti interdittivi previsti dall'art. 10 della L. 31/5/1965 n. 575; 
- non aver rivestito alcuna delle cariche sopra precisate in una società che sia fallita ovvero che sia stata sotto posta liquidazione coatta negli ultimi 5 anni o sia, all'atto della domanda sottoposta ad amministrazione controllata; 
- avere la capacità di obbligarsi richiesta dalla legge (art. 134 T.U.L.P.S.) ed in particolare non trovarsi in nessuna delle condizioni ostative previste dall'art.38 del D. Lgs. 163/2006; 
-dimostrare il rispetto degli obblighi contributivi, a mezzo del documento unico di regolarità contributiva, nonché l'integrale rispetto degli obblighi derivanti dall'applicazione del contratto collettivo nazionale di categoria, e della contrattazione territoriale di secondo livello; 

- non essersi avvalso dei piani individuali di emersione di cui all'art. 1, comma 14, del D.L. 25 settembre 2002, n. 210, convertito dalla legge 22 novembre 2002, n. 266, ovvero che sia comunque concluso il periodo di emersione; 
- non aver commesso gravi infrazioni, debitamente accertate, alle norme in materia di sicurezza e ad ogni altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro; 
- essere in regola con gli adempimenti tributari;
- essere in possesso della certificazione di qualità ISO 10765-UNI 10891:2000 "Servizi - istituti di vigilanza privata-Requisiti" e successivi aggiornamenti; 
- capacità tecnica per i servizi che si intende esercitare.

Istanza 

Domanda in bollo da € 16,00 per attività di vigilanza privata e/o altre attività di sicurezza complementare (art. 256 bis del nuovo regolamento del T.U.L.P.S., comma 2). L’istanza, unitamente alla documentazione richiesta, deve essere inviata all’indirizzo di posta elettronica: protocollo.prefud@interno.it (indicando nell’oggetto istituti di vigilanza) alla Prefettura ove è fissata la sede principale amministrativa/operativa dell'Istituto di vigilanza privata.

La domanda deve contenere le seguenti indicazioni: 

  1. Soggetto che chiede la licenza 
  2. Eventuale institore o direttore tecnico 
  3. Altri soggetti che avranno poteri di direzione, amministrazione o gestione 
  4. Composizione organizzativa 
  5. Assetto proprietario dell'istituto 
  6. Indicazione degli eventuali rapporti di controllo della proprietà, attivi o passivi 
  7. Eventuali partecipazioni in altri istituti 
  8. Sede legale 
  9. Sede operativa 
  10. Eventuali sedi secondarie 
  11. Ubicazione della, o delle, Centrali Operative. 
  12. Contatti telefonici e mail del richiedente 

La domanda per ottenere il rilascio della licenza deve essere firmata dall'interessato (unendo fotocopia di un documento valido di identità). 

Nel caso in cui il richiedente sia una società, la domanda deve essere sottoscritta dal legale rappresentante della stessa, al quale sarà rilasciata l’autorizzazione richiesta.

Alla domanda va allegato, quale parte integrante, il Progetto Tecnico Organizzativo redatto secondo le indicazioni dell'allegato C del D.M. n. 269/2010; in particolare, i servizi che si intendono espletare, identificati secondo quanto indicato nell'allegato D del citato D.M. sezione terza, punto 3.A, raggruppati per classi funzionali, e l'indicazione dei mezzi e delle tecnologie che si intendono impiegare, nonché il livello dimensionale e l'ambito territoriale, come indicato dal summenzionato D.M., art. 2, co. 2. 

Nella domanda bisogna dichiarare il tempo occorrente per attivare l'istituto di vigilanza (non superiore a sei mesi) e impegnarsi a comunicare tempestivamente eventuali variazioni della composizione societaria e l'insorgenza di eventuali situazioni debitorie della società nell'interesse della quale si chiede di essere autorizzati a gestire l'istituto di vigilanza. 

Da allegare:

  1. copia della Carta di identità e Curriculum del soggetto che chiede la licenza; 
  2. documentazione comprovante la capacità tecnica personale/professionale del soggetto che chiede la licenza secondo quanto previsto dall'allegato B del decreto269/2010, tenendo presente che non sono ammesse deroghe; 
  3. documentazione comprovante la capacità tecnica personale/professionale degli altri soggetti eventualmente indicati in qualità di institore o direttore tecnico sempre secondo quanto previsto dall'allegato B del decreto 269/2010; 
  4. documentazione comprovante la disponibilità dei mezzi finanziari indicati nel Progetto Tecnico Organizzativo, (capitali disponibili, referenze bancarie), logistici e tecnici occorrenti per l'attività da svolgere e le relative caratteristiche, conformi alle disposizioni in vigore; 
  5. progetto di regolamento tecnico dei servizi che si intendono espletare redatto secondo le indicazioni dell'allegato D del decreto 269/2010 e coerente con i servizi richiesti; 
  6. se si chiede di esercitare in nome e per conto di una società di nuova costituzione e non attiva, allegare: copia dell'atto costitutivo e dello Statuto e visura camerale allegando le copie dei documenti di identità di tutti i soggetti componenti la compagine societaria nonché degli altri soggetti provvisti di poteri di direzione, amministrazione o gestione, anche parziali, se esistenti; 
  7. il richiedente la licenza deve essere in possesso dei poteri di rappresentanza legale e dei poteri di gestione ordinaria e straordinaria riguardanti la gestione dell'attività da autorizzare ex articolo 134 TULPS. Se si chiede di esercitare in nome e per conto di una società già attiva allegare: copia dell'atto costitutivo e dello Statuto, la visura camerale corredata come sopra indicato, un D.U.R.C. in corso di validità, certificato di Regolarità fiscale rilasciato dall'Agenzia delle Entrate e certificato dell'Anagrafe della sanzioni amministrative dipendenti da reato rilasciato dalla competente Procura della Repubblica. 
  8. autocertificazione redatta sul modello 1/A (vedasi allegato)
  9. tabella delle tariffe che si intendono applicare per la prestazione di ogni singolo servizio richiesto, in duplice copia sottoscritta in originale in ogni pagina dal titolare; la tabella delle tariffe deve essere accompagnata da una relazione che illustri in maniera esaustiva, quanto previsto nell'allegato A del decreto 269/2010, punti 7, 7.1, 7.1.1 e 7.1.2; 
  10. elementi descrittivi sulla sede dell'istituto nonché copia del contratto di affitto (o del titolo di possesso: autocertificazione sulla proprietà/comodato d'uso o altro) copia della planimetria e documentazione tecnica della Centrale Operativa, rilasciata da un professionista/azienda specializzati nel settore, redatta secondo quanto previsto dall'allegato E del decreto 269/2010 e ss.mm.ii. 
  11. elementi descrittivi, come sopra elencati, delle eventuali sedi secondarie. 
  12. contatti telefonici e mail del richiedente. 

Al termine dell'istruttoria, qualora nulla osti al rilascio della licenza, dovrà essere prodotta la documentazione comprovante

1) il versamento della cauzione, il cui ammontare sarà indicato dall'ufficio, calcolato secondo quanto previsto dall'allegato F del D.M. 269/2010 e ss.mm.ii. 

2) la costituzione delle assicurazioni RCC e RCT secondo quanto previsto dall'allegato F1 del decreto e i cui massimali saranno indicati dall'ufficio. 

La licenza ha validità triennale ed è revocata qualora nel termine massimo di 6 mesi dal suo rilascio non venga prodotta la certificazione o le certificazioni di cui al D.M. n. 115/2014 ovvero non sia stata comunicata l'attivazione degli adempimenti relativi all'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali nei confronti del personale dipendente. 

Se il richiedente è una società la domanda, di cui al punto 1, dovrà essere firmata dal rappresentante legale dell'Istituto e dovrà essere prodotta la seguente documentazione aggiuntiva: 

  1. copia conforme del verbale dell'Assemblea dei soci concernente la nomina del Consiglio di Amministrazione della società (qualora la richiesta fosse fatta in nome e per conto di una società) 
  2. copia conforme dell'atto costitutivo e dello statuto della società 
  3. certificato integrale della Camera di Commercio o dichiarazione sostitutiva 
  4. certificato partita IVA o dichiarazione sostitutiva 

NOTA In caso di accoglimento dell'istanza, il richiedente dovrà versare un deposito cauzionale (il cui importo sarà determinato in rapporto alla natura ed all'ampiezza dell'attività che l'Istituto dovrà svolgere e comunicato direttamente all'interessato) e provvedere alla consegna di due marche da bollo da apporre sulla licenza e tabella delle operazioni. 

Riferimenti normativi 

  • R.D. 18.06.1931,n.773 (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza). 
  • R.D. 06.05.1940, n.635 ( Regolamento di attuazione del T.U.L.P.S.). 
  • D.P.R. 4/08/2008 n. 153
  • D.M. n 269 dell'1/12/2010 
  • D.M. n. 56 del 25/02/2015
  • D.M. n. 115 del 04/06/2014
Ultimo aggiornamento
Giovedì 7 Novembre 2024, ore 09:52
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