La materia viene trattata dalla Prefettura di Milano.

La cittadinanza italiana si basa sul principio dello "ius sanguinis" (diritto di sangue), per il quale il figlio nato da padre italiano o da madre italiana è italiano.

I cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia tuttavia, in base al principio dello "ius soli" possono acquistarla se in possesso di determinati requisiti.
La materia è attualmente regolata dalla Legge n. 91 del 5 febbraio 1992 e successivi regolamenti.
In base a questi è possibile individuare due tipologie di concessione:

  • CONCESSIONE PER MATRIMONIO (art. 5 L. 91 del 5 febbraio 1992)
  • CONCESSIONE PER RESIDENZA (art. 9 L. 91 del 5 febbraio 1992 )

In seguito all'entrata in vigore della Legge n. 132/2018 (pubblicata sulla G.U. - serie generale - n. 281 del 03 dicembre 2018), di conversione del D.L. n. 113/2018, sono state introdotte le seguenti disposizioni:

  • il versamento del contributo è stato rideterminato in euro 250,00
  • il termine per la definizione delle domande è di trentasei mesi
  • è necessario dimostrare, all'atto della presentazione dell'istanza di concessione della cittadinanza ai sensi degli artt. 5 e 9 della L. 91/1992, il possesso di un' adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del quadro comune europeo di riferimento.

CHI PUO' PRESENTARE LA DOMANDA:

1) PER MATRIMONIO CON CITTADINO ITALIANO

Il cittadino straniero, o apolide, coniugato con un cittadino italiano può chiedere di acquistare la cittadinanza italiana ai sensi dell'art. 5 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91. se

- risiede legalmente in Italia da almeno due anni dopo il matrimonio (tali termini sono ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi); se il coniuge è stato naturalizzato cittadino italiano, devono essere trascorsi 2 anni dalla data del suo giuramento (tali termini sono ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi);

- è stato residente all'estero, dopo tre anni dalla data del matrimonio, ed attualmente risiede legalmente in Italia (tali termini sono ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi).

IMPORTANTE  : dal momento della presentazione e fino all'adozione del decreto di concessione della cittadinanza, non deve essere intervenuto scioglimento, annullamento o separazione personale dei coniugi o cessazione degli effetti civili del matrimonio; in particolare è necessario che sussista la coabitazione dei coniugi (stesso stato di famiglia).
 

Casi per cui è previsto il rigetto della domanda:

- per motivi inerenti la sicurezza della Repubblica;

- per condanna definitiva del richiedente, pronunciata in Italia o all'estero, per reati di particolare gravità.

 

2) PER RESIDENZA LEGALE ININTERROTTA IN ITALIA


E' possibile richiedere la Cittadinanza Italiana ai sensi dell'art. 9 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91 se:

- sei nato in Italia e vi risiedi legalmente da almeno 3 anni (art. 9, c. 1, lett. A); 

- sei figlio o nipote in linea retta di cittadini italiani per nascita, e risiedi legalmente in Italia da almeno 3 anni (art. 9, c. 1, lett. A);

- sei maggiorenne, adottato da cittadino italiano o figlio di cittadino straniero naturalizzato, e risiedi legalmente in Italia da almeno 5 anni, successivi all'adozione o alla naturalizzazione del genitore (art. 9, c. 1, lett. B);

- hai prestato servizio, anche all'estero, per almeno 5 anni alle dipendenze dello Stato Italiano (nel caso di servizio all'estero, non occorre stabilire la residenza in Italia e puoi presentare domanda alla competente autorità consolare) (art. 9, c. 1, lett. C);

- sei cittadino U.E. e risiedi legalmente in Italia da almeno 4 anni (art. 9, c. 1, lett. D);

- sei apolide o rifugiato e risiedi legalmente in Italia da almeno 5 anni, successivi al riconoscimento dello status di apolide o di rifugiato (art. 9, c. 1, lett. E);

- sei cittadino straniero e risiedi legalmente in Italia da almeno 10 anni (art. 9, c. 1, lett. F).

IMPORTANTE ulteriore requisito  di carattere generale è avere una disponibilità di redditi, prodotti sul territorio nazionale, il cui ammontare non sia inferiore a quelli stabiliti dalla Decreto Legge 382/1989, convertito in Legge 8/1990, come confermati dall'art. 2 della legge 549/1995.

Nel caso il richiedente non possegga redditi propri o abbia redditi inferiori a quelli stabiliti dal suddetto Decreto Legge, potranno essere inseriti i redditi degli altri componenti il nucleo familiare (presenti nello stesso stato di famiglia del richiedente).

IMPORTANTE:  al momento dell'adozione del decreto di concessione della cittadinanza deve risultare la continuità della residenza sul territorio italiano e il permanere della capacità reddituale nella misura minima di cui sopra.

Per le richieste di cittadinanza per residenza, in pendenza di istruttoria e fino alla conclusione del procedimento, NON è consentito il trasferimento della residenza all'estero pena la dichiarazione di inammissibilità dell'istanza.

Casi di rigetto dell'istanza : La legge attribuisce un ambito di discrezionalità nella valutazione degli elementi in possesso dell'Amministrazione. Il diniego può essere determinato oltre che dai motivi inerenti la sicurezza della Repubblica, anche da mancanza del periodo di residenza legale, insufficienza dei redditi del nucleo familiare, presenza di precedenti penali, insufficiente livello di integrazione e scarsa conoscenza della lingua italiana.

COME PRESENTARE LA DOMANDA

Il cittadino straniero può presentare domanda di concessione della cittadinanza italiana esclusivamente on-line all'indirizzo web:

 https://portaleservizi.dlci.interno.it

L'accesso al portale di invio telematico delle istanze da parte dei richiedenti la cittadinanza residenti in Italia dovrà avvenire esclusivamente con SPID.

Si ricorda che per accedere mediante SPID i richiedenti devono registrarsi presso un ID Provider tra quelli già individuati ed elencati sul sito dell'AgiD (  www.agid.gov.it  ).

Qualora non si fosse ancora in possesso di un'identità SPID, selezionando il pulsante "Non hai SPID", si verrà reindirizzati al portale https://www.spid.gov.it/richiedi-spid dove sarà possibile scegliere l'identity Provider. Dopo aver ottenuto un'identità SPID il richiedente accede al portale selezionando "Entra con SPID" e visualizza i servizi disponibili cui poter accedere.

Il modulo telematico di domanda va compilato con estrema attenzione in tutte le sue parti, avendo cura di scansionare correttamente fronte/retro e in modo leggibile tutta la documentazione richiesta.

Eseguita la registrazione, lo straniero dovrà compilare telematicamente il modulo di domanda in tutte le sue parti, indicare nell'apposito spazio gli estremi della marca da bollo e allegare in formato elettronico, nelle apposite sezioni del modulo, i seguenti documenti (Consultare le AVVERTENZE in fondo alla pagina): 

- Certificato di nascita legalizzato munito di traduzione legalizzata.

- Certificato penale del paese di origine e degli eventuali Paesi terzi di residenza legalizzato e munito di traduzione legalizzata. (escluso il caso in cui, al compimento del 14° anno, l'interessato/a avesse già la residenza legale in Italia e l'abbia poi sempre mantenuta; in questo caso alla voce"Certificato Penale" allegare una breve dichiarazione sottoscritta)

- Ricevuta del pagamento del contributo obbligatorio di 250€, (mod. 451), previsto dalla legge 94/2009, sul C/C n. 809020 intestato a: MINISTERO INTERNO D.L.C.I. - CITTADINANZA con causale: "Cittadinanza - contributo di cui all'art.1, comma 12, legge 15 luglio 2009, n. 94". 

- documento di riconoscimento (carta d'identità).

IMPORTANTE: VERIFICARE CHE LE GENERALITA' INSERITE NEL MODULO DI RICHIESTA ON LINE (nome, cognome, data e luogo di nascita) SIANO  PERFETTAMENTE CORRISPONDENTI A QUELLE INDICATE SUI DOCUMENTI ESTERI (certificato di nascita e certificato penale).

ATTENZIONE: l e cittadine straniere che hanno acquisito il cognome del coniuge a seguito di matrimonio, laddove il certificato di nascita non indichi la predetta modifica, devono allegare alla voce  "Documento generico"  una  attestazione rilasciata dalle competenti Autorità diplomatiche consolari in Italia  che certifichi le  esatte generalità.  

La suddetta attestazione deve essere legalizzata presso gli uffici preposti di questa Prefettura, previo appuntamento (per ulteriori informazioni, consultare la pagina web dedicata all'attività di legalizzazione dei documenti). 

ATTENZIONE  : nelle  richieste per matrimonio  (art. 5) qualora il coniuge abbia altra residenza rispetto al richiedente allegare alla voce  "Documento generico"  breve dichiarazione,  sottoscritta da entrambi i coniugi , circa i motivi della diversa residenza (motivi di lavoro, ecc.). 


Il richiedente a cui sia stato riconosciuto lo status di rifugiato (art. 9, c. 1, lett. E) in alternativa ai certificati di nascita e penale dovrà produrre quanto segue:

- Atto notorio formato in Tribunale  sostitutivo del certificato di nascita  in cui si dichiarino le proprie generalità e  sostitutivo del certificato penale  in cui si dichiari di non aver riportato condanne penali né di avere procedimenti penali in corso nel proprio Paese d'origine (allegare il documento nelle voci  "Certificato di nascita" "Certificato Penale" )

- copia certificato di riconoscimento dello status di rifugiato (allegare il documento alla voce "Documento generico" )

Dopo aver presentato la domanda verrà inviata, all'indirizzo di posta elettronica indicato dallo straniero sul modulo di domanda, un messaggio che invita alla consultazione del portale sul quale lo straniero potrà visualizzare le comunicazioni a lui inviate dalla Prefettura concernenti:

- l'avvenuta accettazione della domanda ed il relativo numero di protocollo K10/...

- i documenti cartacei da presentare e le modalità di presentazione

- l'eventuale irregolarità della domanda o della documentazione allegata

 
ALTRE INFORMAZIONI:  

Notifiche decreti  

Dal 3 giugno 2013 non è più possibile prenotare l'appuntamento per il ritiro del decreto di concessione della cittadinanza. Il comune di residenza del neo cittadino provvederà alla notifica del decreto nei tempi e nei modi previsti dal comune stesso.

Richieste di informazioni

Per controllare lo stato della pratica, dopo aver ricevuto dalla Prefettura la comunicazione dell'accettazione della domanda e il numero di protocollo (K10/.......), consultare il seguente link:  https://portaleservizi.dlci.interno.it   .

Alternativamente è possibile rivolgersi  via e-mail  al seguente indirizzo: urp.pref_monzabrianza@interno.it   ,

via Posta Elettronica Certificata (P.E.C.) al seguente indirizzo: protocollo.prefmb@pec.interno.it   
 

Cambio residenza

In caso di cambio di residenza lo stesso deve essere tempestivamente comunicato all'ufficio a mezzo e-mail fornendo l'indirizzo completo.

 

AVVERTENZE IN MERITO ALLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA

Ai sensi dell'art. 33 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, i certificati di nascita e penale devono essere legalizzati dall'Autorità diplomatico-consolare italiana presente nello Stato di formazione, salvo le esenzioni previste da accordi internazionali (vedere avvertenza in fondo al riquadro).

I certificati devono anche essere correttamente tradotti in lingua italiana (a meno che non vengano adoperati per i certificati originali dei moduli che comprendano anche le diciture complete in lingua italiana), in uno dei modi seguenti (da valutare caso per caso secondo le norme locali, la complessità e il costo dell'intera procedura):

- all'estero, dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane competenti per lo Stato di provenienza dei certificati, senza ulteriori adempimenti (è questa la regola per gli Stati esclusi dalla tabella di cui alla guida linkata in fondo al riquadro);

- nello Stato di provenienza (escluso il modo precedente), secondo le norme locali: in questo caso, anche le firme dei notai o funzionari preposti devono essere apostillate dalle autorità competenti (indicate nella guida linkata in fondo al riquadro), a meno che non provengano da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Ungheria (nel qual caso sono esenti dall'Apostille);

- in Italia, dalle rappresentanze diplomatiche o consolari competenti per lo Stato di provenienza dei certificati, rappresentanze che possono essere individuate tramite gli elenchi del Ministero degli affari esteri italiano, all'indirizzo : in questo caso, le firme dei funzionari consolari stranieri devono essere legalizzate in bollo dalle Prefetture-Uffici territoriali del Governo, a meno che non si tratti dalle rappresentanze diplomatiche o consolari di Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Lussemburgo, Moldova, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia (nel qual caso sono esenti dalla legalizzazione);

- in Italia, mediante asseverazione della traduzione, eseguita da chiunque conosca la lingua di origine del certificato e quella italiana (a eccezione dell'interessato/a/i), tramite la produzione del relativo verbale di giuramento, ricevuto dal cancelliere di qualsiasi ufficio giudiziario di un Tribunale Italiano, compreso l'Ufficio del Giudice di Pace, senza ulteriori adempimenti.

Per conoscere le modalità di legalizzazione delle certificazioni del proprio Paese di origine è possibile consultare la Guida legalizzazioni certificati esteri (nascita e penale).

Si precisa che nella Prefettura di Monza e della Brianza non è ancora attivo l'ufficio cittadinanza. Pertanto, per l'istruttoria delle pratiche relative ai residenti in provincia, questo Ufficio si avvale ancora del personale e della struttura logistica della Prefettura di Milano, occupandosi esclusivamente della notifica dei provvedimenti concessori, per il tramite dei comuni di residenza degli interessati.
 

Ultimo aggiornamento
Lunedì 2 Settembre 2024, ore 12:01